SERIE C FUCINA E PALESTRA DI TALENTI? FORSE UNA VOLTA. LE MISURE FINORA ADOTTATE NON HANNO DATO GRANDI RISULTATI. SAREBBE NECESSARIA UN'INVERSIONE, MA LA VOLONTÀ C'È?

02.03.2018 00:00 di  Tommaso Maschio   vedi letture
SERIE C FUCINA E PALESTRA DI TALENTI? FORSE UNA VOLTA. LE MISURE FINORA ADOTTATE NON HANNO DATO GRANDI RISULTATI. SAREBBE NECESSARIA UN'INVERSIONE, MA LA VOLONTÀ C'È?
TMW/TuttoC.com

“La Serie C è il bacino di reclutamento delle serie superiori”, “La Serie C come fucina e palestra di talenti”, “La Serie C è il palcoscenico giusto per i giovani”. Frasi sentite e risentite nel corso dei decenni e un tempo, quando la terza serie professionistica italiana se la passava decisamente meglio sia a livello di appeal (come dicono quelli bravi) sia a livello di proprietà. Ma adesso con squadre che faticano ad arrivare a fine mese, manco a fine stagione, la situazione sembra essere diversa e i tentativi di favorire l'utilizzo di giovani calciatori (con l'introduzione di liste per gli over e incentivi per l'utilizzo degli under) non hanno prodotto i risultati sperati, anzi hanno contribuito a espellere dal mondo del calcio giovani ancora giovani, ma non abbastanza per usufruire di trattamenti di favore e spinto società a utilizzare gli under solo per accedere ai contribuiti e non perché realmente credessero in loro col risultato di fare un danno all'intero movimento calcistico con giocatori potenzialmente validi che si sono persi per strada.

In questi giorni Tuttomercatoweb.com ha stilato la lista dei 100 giovani d'Italia (nati dopo 1° gennaio 1997 e fermandosi, salvo rari casi, ai classe 2001) per provare a dare uno sguardo più ampio sul futuro del calcio italiano in un momento di crisi e in cui tanto si parla (ma poi quando concretamente si fa?) di rilancio dei vivai per rifondare il nostro calcio e la nostra Nazionale (rimasta fuori dalla Coppa del Mondo dopo 60 anni vale sempre ricordarlo). Una classifica, su cui si può certamente discutere, che getta una luce comunque interessante sullo stato della Serie C che piazza otto calciatori, di cui solo due di proprietà del club in cui militano, fra il 43° e il 96° posto:

43) Roberto Biancu (2000, trequartista, Olbia) proprietà Cagliari

52) Alberto Dossena (1998, difensore centrale, Siena) proprietà Atalanta

68) Giacomo Vrioni (1998, attaccante, Pistoiese) proprietà Sampdoria

89) Samuele Birindelli (1999, terzino destro, Pisa)

90) Manuel De Luca (1998, attaccante centrale, Renate) proprietà Torino

91) Giuseppe Scalera (1998, terzino destro, Fidelis) proprietà Bari

93) Luca Pizzul (1999, terzino sinistro, Triestina)

96) Simone Mazzocchi (1998, attaccante centrale, Siracusa) proprietà Atalanta

Per la Serie C, al netto di qualche dimenticanza o assenza che ci può stare quando il campo da analizzare è tanto vasto (dalla Serie A alle squadre Primavera), un quadro non esaltante o particolarmente edificante. Anche su questo punto bisognerà lavorare molto, in sintonia con le leghe maggiori e la FIGC, affinché la Serie C ritrovi uno dei suoi scopi principali. Gli interrogativi restano però sempre gli stessi: c'è davvero la volontà di farlo? Di andare oltre i semplici contributi che, risultati alla mano, servono a poco o nulla? E sopratutto c'è la volontà di rischiare (e questo vale anche per i campionati maggiori) di lanciare giovani validi e di aspettarli senza bruciarli dopo un paio di gare storte? Pur sperando di essere smentito nei fatti io ho molti dubbi a riguardo e credo che ben poco cambierà (l'introduzione delle squadre B potrà solo peggiorare le cose) nei prossimi messi o anni.