Ds Pontedera: "Prendiamoci i playoff. Squadra giovane, coraggiosa e talentuosa"

Moreno Zocchi, direttore sportivo del Pontedera, ai microfoni di TuttoC.com ha analizzato la situazione del club e della Lega Pro in generale.

Partiamo dall'introduzione del VAR nella fase playoff e playout. 
"Gli interessi in ballo sono notevoli e voler ridurre il rischio d’errore mi sembra una proposta intelligente. A patto che, come ventilato precedentemente, i costi non siano eccessivi per le società di serie C".

Può essere un inizio per introdurla nel campionato?
"Può esserlo dopo tutte le valutazioni del caso".

Siete reduci da un pareggio contro la Juventus Next Gen. 
"Sì, un buon pari ottenuto contro una squadra forte, con qualità tecniche e di prospettiva, superiore a tutti".

Prossima gara?
"Sabato affronteremo la SPAL, altra squadra con qualità difficilmente riscontrabili in categoria che ha superato il suo periodo brutto e che arriverà con l’intento di vincere. Ci faremo trovare pronti perché anche noi siamo in crescita". 

Siete al settimo posto: a questo punto il vostro obiettivo qual è? 
"A febbraio abbiamo raggiunto la salvezza, con largo anticipo rispetto alle previsioni. Adesso ci concentriamo sul prossimo obiettivo, il mantenimento dei playoff".

Descrivi con tre aggettivi il tuo Pontedera.
"Giovane, coraggioso e talentuoso".

Tanti esoneri, mai come quest'anno... 
"Troppi. Da qualche anno anche i direttori sportivi vengono esonerati in corso insieme agli allenatori. Le società che hanno programmi precisi sono anche quelle che lo fanno meno".

Canzi è il vostro diamante.
"Canzi e il suo staff portano un valore inestimabile al nostro progetto. Sono persone di valore e professionisti leali, competenti e coraggiosi". 

Il Cesena ha già vinto il campionato?
"A Cesena quest’anno è stato fatto un lavoro straordinario. Squadra seconda solo all’Albinoleffe sulle 60 squadre di C per minutaggio. Auguro a Fabio Artico e alla Società di arrivare alla serie B, hanno dimostrato che si può vincere anche facendo giocare i giovani del proprio settore giovanile, se si è lavorato bene negli anni precedenti".

Ogni anno l'auspicio è che non ci siano casi problematici.
"Aspettiamo da anni regole chiare e provvedimenti certi. Senza queste due certezze, restano le chiacchiere".