AlbinoLeffe, Ravasio: "Cerco di imparare il più possibile"

23.01.2018 10:50 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Tre punti per la 'Celeste'
TMW/TuttoC.com
Tre punti per la 'Celeste'

Insidiosa, per mille motivi. Perché era la prima dopo tre settimane di riposo. Perché arrivava a Bergamo una formazione avanti in classifica di sette lunghezze, non certo pochi. Perché pesava l'eredità di un dicembre assai avaro di soddisfazioni. Poteva essere una serata insidiosa. Per certi versi, e per lunghi tratti, lo è effettivamente stata. Ma è soprattutto la serata dei tre punti, quel bottino pieno che mancava dallo scorso 19 novembre, giorno di un altro derby portato a casa, nell'occasione con la Feralpisalò.

L'AlbinoLeffe torna a vincere. Contro il Renate, con due gol nella ripresa di Ravasio e Sbaffo. Una gara non semplice, con un primo tempo tutto di marca nerazzurra. Tutto, anzi quasi tutto. Fino al 43'. Perché il focus della gara va inevitabilmente lì, a quella veloce, frettolosa, somma di ammonizioni che manda negli spogliatoi il brianzolo Lunetta. Direzione fiscale? Inadeguata? Diciamo che non è usuale vedere una somma di ammonizioni nel primo tempo (inoltre, in occasione del secondo cartellino, gli ospiti lamenterebbero un clamoroso scambio di persona), oltretutto all'interno di una gara sì maschia ma non cattiva. Forse, oltre al regolamento, ci vorrebbe un po' più di dialogo tra la direzione e i veri protagonisti sul campo, ossia i giocatori. Questo vale per il monday-night ormai agli archivi, vale ovviamente per tutte le occasioni nelle quali l'AlbinoLeffe è uscito dal campo nettamente in credito con gli episodi.

Fatta questa doverosa premessa, sono due gli aspetti positivi nella serata bluceleste. Il primo è il ritorno alla vittoria: una vittoria sofferta, ancora non del tutto convincente nel gioco (ma questo aspetto, alla luce delle difficoltà dicembrine, lo si poteva immaginare) ma pur sempre una vittoria. Vincere aiuta a rifocalizzare gli obiettivi, aiuta ad allenarsi con serietà non seriosa, aiuta a fortificare la convinzione dei singoli. Il secondo plus della serata riguarda la buona risposta dei giovani. Contro le pantere nerazzurre hanno giocato titolari Mondonico ('97), Gusu ('96) e Ravasio ('98). Il primo, ormai volto familiare per chi tinge la propria domenica di bluceleste, ha la grande occasione di diventare punto fermo dello scacchiere alviniano: una possibilità prima della sosta, quasi un dovere ora che Scrosta -come si suol dire in questi casi- ne avrà per un po'. Intanto, serata senza sbavature per il vimercatese prodotto delle giovanili del Milan. Il secondo, meno avvezzo ad una maglia da titolare, è la nota forse più lieta parlando di singoli: schierato come quinto, ha messo sovente in difficoltà Finocchio, dimostrando tenacia e un'aggressività controllata. Il terzo, schierato a fianco di Montella, ha aperto le marcature siglando il secondo gol di stagione: questa volta un gol decisivo, questa volta una rete che non illude, come invece era successo alla prima casalinga con il Mestre.

Ecco, parlando di Mario Ravasio, si parla di filosofia bluceleste. Perché si possono dire tante cose della società seriana, che tante pagine belle ha scritto e diversi errori ha commesso. Ma un valore va riconosciuto: la coerenza. La coerenza di professare un'attenzione ai giovani ma anche di mandarli in campo. Lo fanno tante squadre? Certo, la Serie C questo deve fare: ci mancherebbe che non giocassero in serie C i '97 e i '98. Ma un conto è lanciarli (come fanno quasi tutti, a volte anche per convenienza economica) un conto è confermarli dopo uno, due, tre passaggi a vuoto. E' qui che sta la coerenza. Perché non tutti sono Belotti. Ci sono giovani cui bisogna lasciare un po' di tempo per emergere, giovani per i quali solo la continuità di "trovare il campo" può giovare nel processo che li porta a diventare un giocatore di categoria (magari anche superiore). Predestinati uno su mille, buoni giovani tanti. Ma ci vuole pazienza. Magari anche una tifoseria competente e matura non guasta in questi casi. Quella bluceleste, probabilmente, lo è. La strada che ha portato Ravasio, coscritto della stessa Celeste, dai Pulcini C dell'AlbinoLeffe ad una maglia da titolare in Terza serie è fatta di tante vittorie e anche qualche defaillance. Lo scorso anno, i primi veri tentativi di volo: cose interessanti, spunti da annotare, velocità e tecnica non mancano, la personalità e la presenza fisica nei duelli hanno invece ovviamente bisogno di calma e lievito. Pure in questo inizio di campionato il pulcino di Carvico non sempre ha brillato, trovando di conseguenza la panchina a favore del più esperto Colombi. Ma la fiducia dello staff tecnico, un ambiente tranquillo attorno a lui ed evidentemente anche una propria, forte motivazione, gli permettono di riproporsi e di maturare, tra una maglia da titolare e un gol. Il futuro può essere dalla sua. Contro il Renate pure lui è rimasto in verità un po' disorientato nel primo tempo, al pari di molti dei compagni più navigati. Certo, ha segnato un gol facile, raccogliendo una seconda palla. Ma per segnare un gol facile devi comunque essere al posto giusto, nel momento giusto. Qualità non scontata, nemmeno nel professionismo.

Mario, al posto giusto nel momento giusto, c'è.

"E' una vittoria importantissima -spiega Ravasio nel post partita ai giornalisti presenti nella mixed zone- siamo stati bravi a rimanere uniti quando c'è stato da soffrire e a sfruttare poi le occasioni per passare in vantaggio. Sappiamo che in questa società noi giovani possiamo dare un contributo importante e che abbiamo la possibilità di metterci in luce: cerchiamo di imparare a Zanica il più possibile. Io mi trovo bene un po' con tutti: oggi (ieri, ndr) ho giocato con Montella e l'intesa è assolutamente buona anche perché ci conosciamo già dalla scorsa stagione: ma non ho problemi a giocare, come è stato in altre occasioni, con Kouko e con gli altri compagni di reparto".