IL MERCATO DIVISO IN DUE, IL MERCATO A CASCATA. CI SONO I RICCHI, CI SONO I DISPERATI: COSA DOBBIAMO ASPETTARCI

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
03.01.2018 00:00 di  Ivan Cardia   vedi letture
IL MERCATO DIVISO IN DUE, IL MERCATO A CASCATA. CI SONO I RICCHI, CI SONO I DISPERATI: COSA DOBBIAMO ASPETTARCI
TMW/TuttoC.com

C’è il campionato che va in pausa, c’è il mercato che inizia. La prima parte di stagione ha dato segnali di un certo tipo, ha delineato determinate gerarchie. Ha chiarito quali sono le squadre che puntano alla promozione, regalato qualche sorpresa in positivo e molte in positivo. Ci lascia con qualche interrogativo, un po’ di amarezza per il caso Modena e tanta incertezza su almeno altre 2-3 società. È un discorso (anche) di mercato, vedremo perché.

Fulvio Pea, che di mestiere fa l’allenatore del Pro Piacenza, ha detto su queste pagine che quello di gennaio è un mercato per pochi. Sono d’accordo solo in parte. Più che altro, è un mercato diviso in due. C’è chi ha la possibilità di fare determinati investimenti senza aspettare, c’è invece chi deve fare i salti mortali per far quadrare i conti e quindi spera nella pioggia di denari dall’alto. È un mercato a cascata, perché molto dipenderà dai movimenti di Serie A e di Serie B. Quando hai quattro lire, come il nostro calcio, puoi spostarle quanto vuoi, ma sempre quattro restano. Per fare un esempio, siamo tutti pronti al celeberrimo valzer delle punte. Partirà dall’alto, probabilmente da Pazzini, per poi coinvolgere a cascata tutte le società ai piani inferiori.

E poi ci sono le occasioni. Possibili, ma che eviteremmo. Inutile nascondersi dietro un dito: molti aspettano di capire cosa succederà soprattutto al Vicenza, ma anche all’Arezzo e all’Akragas. Sono tre squadre con valori diversi, ma tutte e tre hanno giocatori interessanti per le altre. E se dovesse esserci un qualche terremoto (speriamo di no, ma la possibilità è da mettere in conto), tana libera tutti. Un esempio concreto? La Sambenedettese pensa a Malomo, ed è molto più che un’idea come ha ammesso il ds Panfili, ma ci sarà da aspettare per capire cosa ne sarà del Vicenza. Ad Arezzo, per continuare con gli esempi, c’è Moscardelli, che piace a mezza Serie C, Viterbese in testa, ma vuole capire cosa ne sarà degli amaranto, prima di decidere se muoversi o meno. Per chiudere il giro, in casa Akragas il “saccheggio” potrebbe anche riguardare le giovanili: l’Udinese sta chiudendo per il 2001 Tripoli e il 2000 Minacori, due giovani talenti che hanno già esordito in prima squadra e probabilmente si trasferiranno in Friuli.

Che mercato sarà quindi? Nei primi giorni, aspettiamo i ricchi e i disperati. In senso buono, non si offenda nessuno: quelli che hanno bisogno di ritocchi urgenti alla propria rosa. Nella prima categoria, comunque, rientra per esempio il Lecce, che ha già speso importanti argomentazioni economiche per portare in Salento Leo Perez: capire dove schierarlo, poi, sarà compito di Liverani che però ci ha già colpito in positivo. Col passare del tempo, ecco che arriverà chi ha bisogno, ma non fretta; o chi ha risorse da spendere, magari per qualche buona cessione. In ordine sparso: Siena e Pisa stanno facendo miracoli per tenere il passo del Livorno (occhio a Vantaggiato: urge rinnovo), ma senza un bomber non andranno lontane. L’Alessandria potrebbe approfittare del brutto girone d’andata per operare la mezza rivoluzione che non ha avuto il coraggio di fare in estate. Della Sambenedettese un pochino s’è già parlato, il Santarcangelo vivrà un mese alla croata, con diversi rinforzi che arriveranno dall’Osijek. Al sud, il Lecce tenterà il colpo Perez pur non avendone grande necessità, mentre mi aspetto qualcosa in più da Sicula Leonzio e Fidelis Andria (in attesa di salutare Curcio). Occhio alle sorprese in positivo: a Siracusa possono sognare, stesso discorso per la Viterbese. I sogni, si sa, son desideri. Che sul mercato si possono realizzare.