INTERVISTA TC Calcagno (AIC): "Vicenza e Arezzo? Senza soldi non si gioca"

20.12.2017 22:30 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Calcagno (AIC): "Vicenza e Arezzo? Senza soldi non si gioca"
TMW/TuttoC.com
© foto di Emiliano Crespi

Tempo di stipendi in Serie C, con i giocatori di terza serie che entro lunedì hanno ricevuto le spettanze degli ultimi mesi. Non tutti però: i calciatori di Vicenza e Arezzo, infatti, non sono stati pagati e passeranno così un Natale pieno di preoccupazioni. TuttoC.com ha intervistato in esclusiva il vicepresidente dell'Assocalciatori, Umberto Calcagno, per capire cosa accadrà a stretto giro di posta nei club inadempienti.

Possiamo dire che Arezzo e Vicenza sono nei guai?

"Direi di sì. Ad Arezzo c'era qualche avvisaglia dei problemi in arrivo, a Vicenza si pensava che il passaggio di proprietà portasse con sè qualcosa di più solido. Purtroppo nel nostro mondo quando ci sono dei cambi di proprietà le difficoltà sono sempre maggiori: ormai è difficile trovare nuovi soggetti virtuosi".

Andiamo con ordine, iniziando dai toscani.

"Ad Arezzo aspettiamo le prossime ore per capire il da farsi. Noi siamo abituati a ragionare sulle situazioni oggettive e lo stesso fanno i ragazzi perché tanti calciatori di C, nel loro passato, hanno vissuto situazioni al limite o hanno perso dei soldi. Se alle promesse del nuovo presidente non seguiranno i fatti ovviamente verranno presi i provvedimenti opportuno. Partiranno per la Sardegna per giocare questo turno ma se la situazione non cambierà, potrebbero saltare la prossima gara. È condiviso ormai dai tesserati di tutti i club e dagli organi istituzionali il fatto di non scendere in campo se non sei pagato".

Passiamo al Vicenza.

"La situazione è molto difficile anche perché l'ambiente da tempo è sotto pressione a causa di promesse non mantenute. Stanno ragionando su cosa fare: la decisione verrà presa in queste ore e comunque entro la giornata di domani. Col Gubbio i biancorossi potrebbero non giocare anche se è possibile che lo sciopero scatti successivamente (nel turno di fine anno riposeranno per tornare in campo il 20 gennaio NdR). Senza soldi, insomma, non si gioca più".

Ad Agrigento sembra che siano stati pagati gli stipendi ma non interamente i contributi.

"In casa Akragas la Covisoc e Deloitte stanno facendo le opportune verifiche. Siamo in attesa di novità, la società ha comunicato di aver pagato: sugli stipendi dovremmo esserci, sul resto aspettiamo".

Anche ad Andria la situazione non sembrava rosea...

"Non è idilliaca, il presidente da tempo cerca nuovi soci. Però questa scadenza risulta rispettata senza problemi".

E il resto?

"Stiamo valutando diverse situazioni poco chiare, con qualche squadra che avrebbe effettuato pagamenti parziali. Parliamo comunque di situazioni risolvibili e non sicuramente gravi come quelle di Arezzo e Vicenza. La situazione complessiva, insomma, non è idilliaca ma siamo in linea con la quota fisiologica di club che hanno problemi anno dopo anno".

Adesso aprirà il mercato: la messa in mora potrà essere lo strumento utile per permettere a tanti giocatori di trovare nuovamente una squadra. Però c'è il rischio che qualche team, senza soldi, acquisti e illuda calciatori...

"L'esperienza degli ultimi anni ci insegna a stare molto attenti alla sessione di gennaio. Proponiamo da diverso tempo al consiglio federale che chi si presenta al mercato con debiti pregressi a livello di stipendi non dovrebbe tesserare nuovi calciatori. Permettere di far mercato in entrata a chi non ha saldato le mensilità precedenti mi sembra una vera stortura nei confronti della concorrenza: è la modalità peggiore di falsare il campionato. Ovviamente per il mercato in uscita vale l'opposto: se sei senza soldi, devi vendere per rispetto dei tesserati e per provare a risanare i conti".

Chiusura sul Girone B: un solo playout non può creare problemi dal punto di vista della competitività e della correttezza delle gare?

"Il campionato purtroppo è diventato monco in corso d'opera vista l'esclusione del Modena. La scelta di eliminare un playout era l'unica possibile. Gli organi deputati al controllo ci sono e lavoreranno per evitare problematiche. Tutte le nostre partite sono monitorate da più parti".