INTERVISTA TC Gravina: "Sostenibilità e solvibilità, le chiavi del futuro"

19.01.2018 20:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC Gravina: "Sostenibilità e solvibilità, le chiavi del futuro"

I problemi della Serie C finalmente verranno presi in considerazione dal calcio italiano? TuttoC.com, a tal proposito, ha intervistato in esclusiva Gabriele Gravina, numero uno della Lega Pro e candidato alla presidenza della Federcalcio, analizzando con il patron della terza serie quelle che sono le criticità nei tre gironi.

In caso di elezione a Presidente FIGC, in quanto tempo cambierà la Lega Pro?

"Partiamo da una premessa. La Lega Pro fa parte del sistema del calcio italiano. Negli ultimi anni si è distinta per elementi di innovazione e di progettualità che possono essere considerati un modello per il calcio. Attraverso la realizzazione dei punti previsti dalla piattaforma programmatica, che sono alla base e a tutela dell’intero sistema calcio, troveranno vantaggio oltre alla Lega Pro anche le altre leghe, ma soprattutto il calcio in generale.
Il mondo del pallone  deve tornare ad avere una dimensione sportiva, economica, etica e sociale che siano valorizzate in una strategia organizzativa che ha come obiettivo la sostenibilità".

Vicenza in guai seri come Modena e come tante altre squadre che retrocedono dalla B. C’è un modo per fermare questa ghigliottina che falcia squadre tra la B e la C?

"Sono criticità che hanno radici profonde e che si intrecciano nella storia della Lega Pro. Richiedono un intervento risolutivo che passa attraverso l’individuazione di una serie di verifiche e controlli, che accompagnano i processi e che riguardano anche la garanzia della qualità della classe dirigente. Un punto di partenza irrinunciabile è l’equilibrio tra le varie componenti.
È evidente che una società di B, nel momento in cui dovesse retrocedere in Lega Pro, conserva un peso di gestione diverso dalle mutualità della categoria di provenienza e spesso il peso economico nella categoria inferiore è difficilmente sostenibile. La sostenibilità è l’obiettivo per il nostro calcio per superare le criticità generate dall’attuale sistema.
Da tempo, sentivamo la necessità di una novità forte e innovativa come quando un anno fa presentammo il sistema di rating per il calcio italiano. È un modello che tiene conto della solidità dei bilanci dei club e consente  di verificare lo stato di solvibilità dei club. Sono parametri che si basano anche sull’organizzazione del governo societario, della qualità e proprietà degli stadi, della valorizzazione dei giovani e del legame con il territorio.
Il livello di qualità della classe dirigente, l’applicazione del codice di onorabilità e di criteri, in linea con i parametri di controllo gestionale, rappresentano leve che possono determinare la soluzione alle criticità".

Il Presidente della Paganese ha detto che la C è "un bagno di sangue e tutte le squadre sono destinate a morire" [QUI]. Il suo collega della Sicula Leonzio si domanda perché avere gli stessi obblighi dei club di serie A su stadi e tasse per poi avere introiti completamente diversi [QUI]. Dalla Sicilia, sempre riguardo alle problematiche sugli stadi, si è espresso il numero uno dell’Akragas [QUI]: la soluzione è il ritorno al semiprofessionismo?

"La Lega Pro, in particolare, è una Lega in cui i presidenti, spesso, sono chiamati attraverso sacrifici personali a ricapitalizzare le proprie società. La ricapitalizzazione è in ogni caso, come valore assoluto, nettamente inferiore rispetto ai valori delle categorie superiori.
Il problema della sostenibilità richiede tempestività ed interventi immediati per dare un miglior supporto agli “impavidi” presidenti. Le proposte del semiprofessionismo, da qualcuno superficialmente valutato, sono certamente una delle possibilità, assieme ad altre proposte, per uscire da una condizione di precarietà, che non permette programmazione e la conseguente necessaria progettualità.

In riferimento agli impianti, è importante il protocollo sottoscritto con Anci, che consolida un'attività congiunta per stimolare una modernizzazione delle strutture. L'accordo, infatti, servirà a facilitare i rapporti tra società sportive e istituzioni, partendo dalla riqualificazione del territorio grazie alla realizzazione o ristrutturazione di impianti".

Tramite le nostre colonne il suo predecessore Macalli ha asserito di aver portato alla C, negli ultimi 3-4 anni di presidenza, 100 milioni di euro con una media di 25-30 a stagione, chiedendosi quanti ne arrivano adesso [QUI]. Cosa risponde al suo predecessore?

"Ci sono dati che si possono rilevare dai documenti di gestione e che fanno capo a periodi di riferimento in relazione alle diverse governance. I documenti sono pubblici e da essi discendono risposte  chiare e assolutamente opposte a quanto affermato da Macalli. Per rispetto sul piano umano, preferisco non alimentare forme di rancori che puntualmente percepisco ad ogni suo passaggio".