Il Cosenza come Rey Misterio. Ma la promozione non è finzione

17.06.2018 15:30 di Alessio Lamanna   vedi letture
Il Cosenza come Rey Misterio. Ma la promozione non è finzione
TMW/TuttoC.com
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com

Vi ricordate il Wrestling? Sì, lo spettacolo tipicamente americano della WWE ispirato alla lotta libera e salito alla ribalta anche in Italia grazie a personaggi come Eddie Guerrero, Rey Misterio, The Rock e, in precedenza, Stone Cold Steve Austin e Hulk Hogan. 

Nel Wrestling c'è un particolare match chiamato Royal Rumble, che si disputa ogni anno. Il funzionamento è semplice: vi partecipano 30 uomini, ma all'inizio sono solo in due sul ring. Ogni minuto e mezzo entra un altro concorrente, fino al trentesimo. Per eliminare un lottatore bisogna buttarlo fuori dal ring. Vince l'ultimo che rimane. E' quindi evidente che più tardi si entra in gioco, più si è avvantaggiati. Ma non è sempre così: nel 2006 lo stesso Rey Misterio, il combattente mascherato, entrò per secondo (quindi fin dall'inizio) e riuscì a vincere, rimanendo sul ring oltre 62 minuti. 

"Che ci azzecca con la Serie C?", si starà chiedendo qualcuno. Anche nei playoff di terza serie le squadre non entrano in gioco nello stesso momento. Chi ha avuto ottimi piazzamenti in regular season viene premiato col salto di alcuni turni, come quei wrestlers fortunati. Un vantaggio non da poco: meno rischi di venire eliminati, meno dispendio di energie fisiche e mentali, meno cartellini e quindi meno squalifiche. Ma fregandosene di tutto ciò, il Cosenza ha pensato bene di iniziare i playoff sin dal primo turno, eliminare ben sei avversari e festeggiare la promozione in Serie B. 

Il Wrestling è finto, i risultati sono predeterminati e quindi la resistenza opposta dagli avversari di Rey Misterio nel 2006 fu più apparente che sostanziale. La corsa ad eliminazione del Cosenza invece è stata tosta ed è durata oltre un mese: Sicula Leonzio, Casertana, Trapani, Sambenedettese, Sudtirol e Robur Siena hanno venduto carissima la pelle prima di farsi buttar fuori dalla terza corda. Ma non c'è stato nulla da fare contro i lottatori rossoblu. Lottatori veri, che godranno di un premio altrettanto reale e significativo: la cadetteria, che i loro tifosi aspettavano da quindici anni.