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Perinetti: "L'Avellino darà il massimo a prescindere dalla categoria"

22.04.2024 19:00 di  Redazione TC  Twitter:    vedi letture
Perinetti: "L'Avellino darà il massimo a prescindere dalla categoria"
TMW/TuttoC.com

Giorgio Perinetti, direttore dell'area tecnica dell'Avellino, è stato ospite di ospite di "A TUTTA C" su TMW Radio:

Cosa ha visto quest'anno in Serie C?
"La passione autentica, viscerale, di tante piazze importanti. Io sono ad Avellino, una piazza che ha avuto un passato importante, anche in Serie A, e cerca di ritornare a quei momenti. Naturalmente ce ne sono tante altre: Catania, il Taranto contro il quale abbiamo giocato ieri, il Benevento. C'è passione, campanilismo, un calcio che si contrappone al modello business della Serie A. C'è un sentimento autentico, popolare. In queste categoria, anche al nord, dove ci sono Vicenza, Padova, Triestina, Cesena, c'è grande passione e partecipazione. Poi c'è anche un dato tecnico. Si dice che la Serie C sia inferiore a livello tecnico rispetto al passato, io questo non lo condivido. In Serie A ci sono solo il 30/35% di calciatori convocabili in Nazionale, gli altri si comprimono in B e C. Il livello secondo me si è alzato".

Il futuro del progetto Avellino.
"Sono arrivato un anno fa, ripartendo dal 14° posto. Abbiamo chiaramente cambiato tantissimo ma questo non garantisce l'immediata possibilità di vincere un campionato difficilissimo. La Juve Stabia ha vinto meritatamente e ci siamo confrontati con altre realtà moto importanti. La famiglia D'Agostino è solida, stabile, appassionata e dà all'Avellino tutte le risorse per poter tornare in B, una categoria che dovrebbe essere stabile per una società come questa. Sta migliorando anche le strutture, ci sono tutti i presupposti per fare bene. Speriamo di farlo anche in questi playoff. Ma l'anno prossimo, a prescindere dalla categoria, l'Avellino cercherà di rendersi onore nel modo migliore".

Squadre campane in cima al girone. 
"Il calcio oggi è molto dinamico, bisogna essere pronti a cambiare velocemente. La Juve Stabia ha puntato su un allenatore molto bravo, che ho conosciuto indirettamente quando era al Borgo a Buggiano, società satellite del Siena, e le sue doti le conosco molto bene. Lovisa è un ragazzo che ha intuito, ha fatto veramente bene. Loro hanno avuto continuità, a differenza nostra e del Benevento, sono riusciti così a prevalere. Noi abbiamo avuto  alti e bassi, anche a causa di infortuni. Abbiamo fatto comunque abbastanza bene, sabato speriamo di certificare il 2° posto così da affrontare i playoff con maggior convinzione".

Quali giovani talenti ha visto e cosa si può fare per dare loro ulteriore visibilità?
"Credo ci sia un errore nella formazione dei giovani calciatori, al di là dei vivai, dove si fa troppo a livello collettivo e poco a livello individuale. La partecipazione di Juventus, Atalanta e speriamo Milan l'anno prossimo con le seconde squadre, dimostra che la Lega Pro può essere veramente per questi ragazzi il primo gradino di una formazione importante che li può fare arrivare in Serie A. Come dimostrano anche i ragazzi che si stanno imponendo a Frosinone. C'è un'errata interpretazione da parte dei ragazzi e dei procuratori, usciti dalla Primavera vogliono andare in B, ma lì non gioca nessuno. Il primo passo invece lo potrebbero fare in Lega Pro, che può risultare determinante, perché lì possono crescere a livello sia agonistico che tecnico. Invece si cerca spesso di evitare questo passaggio, andare in B e non giocare. Accettare con più facilità la Lega Pro può permettere loro di maturare più facilmente".

Crede quindi alle seconde squadre?
"Sì, ci credo. Juventus e Atalanta stanno dimostrando che le società importanti possono amministrare i propri talenti senza mandarli in giro. Vederli crescere sotto i propri occhi. Questo aiuta e fa sbagliare meno nelle valutazioni future".

Come arrivare al meglio ai playoff, considerata la sosta forzata.
"È il primo cruccio che abbiamo, appena avremo certezza della posizione vedremo come organizzarci. Non ho mai fatto questo tipo di playoff, devo chiedere a chi li ha fatti consigli su questa esperienza. C'è sempre da imparare".

Negli altri gironi chi l'ha impressionata?
"Nel Girone A sicuramente Vicenza, Padova e Triestina. Poi dal B la Carrarese è un'altra squadra che può dire la sua. Ma i playoff sono una storia diversa. Bisogna mettere da parte la classifica, bisogna essere tosti e azzerare quello che è stato fatto prima".