Olbia, Aresti: "Ci gridavano 'pecorai'. E noi ci siamo salvati"

04.07.2020 20:10 di Sebastian Donzella Twitter:    vedi letture
Olbia, Aresti: "Ci gridavano 'pecorai'. E noi ci siamo salvati"
TMW/TuttoC.com
© foto di Sandro Giordano/Olbia Calcio

Simone Aresti, portiere dell'Olbia, su Instagram ha raccontato in che modo è arrivata l'incredibile salvezza dei sardi nei playout: È il 5 giugno e sto tagliando l’erba del mio giardino quando sento squillare il mio telefono. É il team manager: “Simo entro domani devi devi essere ad Olbia, ci giochiamo tutto con i play out”. Penso sia uno scherzo. Ma non lo é.
Non mi alleno da 3 mesi e mezzo e pensare di giocarmi tutto in due partite è pura follia. Salgo sulla bilancia, peso solo 73 kg. Chiamo il mio nutrizionista per farmi preparare un piano di integrazione per riprendere massa e forze. Il giorno dopo saluto la mia famiglia, parto ed inizia la trafila di tamponi, sierologico e adattamento a tutte le nuove procedure. Primi allenamenti ed io non sto in piedi, penso che questa volta sia davvero dura.
Venti giorni e 40 allenamenti dopo peso 76 kg, non sono al top ma sono pronto a dare il massimo. Vinciamo la prima partita e speriamo nella seconda.
30 giugno 2020, seconda ed ultima partita decisiva fuori casa. Siamo sotto di 1 a 0 e siamo rimasti in nove a 30 minuti dal termine.
Siamo praticamente retrocessi e da fuori lo stadio ci gridano “pecorai e sardagnoli” non sapendo che toccandoci nell’orgoglio ci stanno motivando ancora di più. Novantatreesimo minuto, segniamo, siamo salvi. Le mie gambe cedono sotto l’abbraccio di tutti e finalmente sono felice e soddisfatto di aver portato a termine il mio lavoro. Lascio Olbia da vincente e con un altra grande storia da raccontare a mio figlio. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

È il 5 giugno e sto tagliando l’erba del mio giardino quando sento squillare il mio telefono. É il team manager : “Simo entro domani devi devi essere ad Olbia, ci giochiamo tutto con i play out” Penso sia uno scherzo. Ma non lo é. Non mi alleno da 3 mesi e mezzo e pensare di giocarmi tutto in due partite è pura follia. Salgo sulla bilancia, peso solo 73 kg. Chiamo il mio nutrizionista per farmi preparare un piano di integrazione per riprendere massa e forze. Il giorno dopo saluto la mia famiglia, parto ed inizia la trafila di tamponi, sierologico e adattamento a tutte le nuove procedure. Primi allenamenti ed io non sto in piedi, penso che questa volta sia davvero dura. Venti giorni e 40 allenamenti dopo peso 76 kg, non sono al top ma sono pronto a dare il massimo. Vinciamo la prima partita e speriamo nella seconda. 30 giugno 2020, seconda ed ultima partita decisiva fuori casa. Siamo sotto di 1 a 0 e siamo rimasti in nove a 30 minuti dal termine. Siamo praticamente retrocessi e da fuori lo stadio ci gridano “pecorai e sardagnoli” non sapendo che toccandoci nell’orgoglio ci stanno motivando ancora di più. Novantatreesimo minuto, segniamo, siamo salvi. Le mie gambe cedono sotto l’abbraccio di tutti e finalmente sono felice e soddisfatto di aver portato a termine il mio lavoro. Lascio Olbia da vincente e con un altra grande storia da raccontare a mio figlio.

Un post condiviso da Simone Aresti (@simonearesti) in data: 3 Lug 2020 alle ore 10:15 PDT