A Pontedera approda il "Canzismo", e i granata volano

08.12.2022 11:30 di  Stefano Scarpetti   vedi letture
Max Canzi
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Max Canzi
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com

Alzi la mano chi agli inizi di ottobre all'indomani dell'esonero della netta sconfitta del Pontedera per mano del Siena per 2-0, con l'arrivo sulla panchina toscana di Max Canzi poteva immaginarsi un cambio di passo così evidente? al punto che i granata all'inizio di dicembre sono nei quartieri alti della graduatoria. Tecnico milanese con alle spalle esperienze in tutte le categorie, a partire dai dilettanti oltre ad un passato alla guida delle giovanili del Cagliari con cui ha ottenuto grandi risultati, con quella che in Sardegna viene definita "Casteddu" è stato secondo di Walter Zenga, esperienza che ha fatto seguito a quelle come secondo di Mario Beretta. Poi in Lega Pro è arrivata la chiamata dell'Olbia, dopo l'apprendistato ha preso in mano la squadra cogliendo due salvezze consecutive, lo scorso anno si è preso la soddisfazione di guidare i "Bianchi" ad uno storico playoff passando il primo turno eliminando l'Ancona per 2-0, poi uscendo con un pareggio a Chiavari contro la Virtus Entella, ai liguri bastava il pareggio per il miglior piazzamento nella Regular Season. Terminata con un pizzico di nostalgia l'esperienza in Sardegna, ha accettato la proposta della Turris ma con il club corallino non è scattata la scintilla. Le cose sono andate diversamente sulle rive dell'era, c'era da ricostruire il morale di una squadra e un ambiente sotto tono dopo sei partite in cui la squadra aveva ottenuto solo quattro punti, pur esprimendosi a tratti bene ma la vittoria non era arrivata. In città stavano manifestandosi i profeti di sventura, a pochi mesi da un cambio epocale con l'addio di dirigenti, allenatori e giocatori dopo molti anni e l'arrivo di una  nuova proprietà.

Canzi è arrivato cercando di infondere fiducia, lo ha fatto in punto di piedi cercando di apportare prima piccoli cambiamenti, e poi provando ad incidere sulla fase difensiva, in quel momento tallone D'Achille. Stanno diventando popolari i suoi Must a partire da "I campionati li vingono chi prende pochi gol", dopo i primi risultati positivi ricorda come un "Mantra": "Nel calcio non conta quello che hai fatto". Non ci si accontenta mai e quando è servito si è usato il "Bastone", dopo il pareggio contro la Recanatese e in occasione dell'esclusione dalla Coppa Italia perchè come ripete :"La prestazione non deve mai mancare, tutte le partite sono importanti". Compattezza ed equilibrio sono principi fondamentali uniti ad un pizzico di coraggio, nella fase offensiva spesso capita di trovare i braccetti difensivi nell'area avversaria, è accaduto nelle ultime due partite contro Virtus Entella e Aquila Montevarchi. Posizioni non fisse, dinamismo e marcature ad uomo in tutte le zone del campo, coinvolgere tutti i calciatori della rosa al punto che chi entra finora ha fatto bene. I risultati sono stati la conseguenza, 23 punti in 11 partite con una media che da 0.6 è passata a 2.36 ottenendo quattro vittorie consecutive, sette nelle ultime otto partite creando entusiasmo nella cittadina toscana notoriamente molto fredda.

Quando si parla di obiettivi il riferimento è ai 42 punti, primo Step da raggiungere per il club ma è logico che si cercherà in tutti i modi di proseguire questo straordinario momento, e magari essere la mina vagante del campionato. L'obiettivo all'inizio della gestione Canzi era diventare una squadra "Fastidiosa", diciamo che attualmente sia stato ampiamente raggiunto. Solo una volta nella storia in terza serie il Pontedera aveva ottenuto quattro vittorie consecutive sul - Campo - nella stagione 2018-19, mentre in quarta serie in due circostanze era avvenuto nel 2012-13 con Paolo Indiani alla guida e nel 1993-94 la stagione del successo sulla Nazionale di Arrigo Sacchi con il con Francesco D'Arrigo in panchina. In queste ultime due circostanze arrivò la promozione, il Pontedera non vuol arrivare a tanto ma essere la cosiddetta "Mina vagante" si.