Salerno: "Vorrei essere primo pres Reggiana a vincere la C dopo 22 anni"

Carmelo Salerno, dopo essere stato confermato dal CdA quale presidente e amministratore delegato della Reggiana, è intervenuto ieri in conferenza stampa, come raccolto dai colleghi di TuttoReggiana: "Sembra solamente ieri ma sono già passati tre anni dal mio arrivo a Reggio – ha ricordato Salerno – Di questo devo essere grato ai soci che mi hanno voluto qui, alla città di Reggio perché mi ha permesso di fare quello che mi piace, essere dirigente di una squadra di calcio, e non era scontato all’inizio. Dopo il primo anno la mia passione poteva essere equivocata come pubblicità, spero invece di avere dimostrato che mi piace fare calcio, questa è la mia passione e ci metto sempre impegno, coraggio e tutto quello che serve per gestire una società. Se l’ho potuto fare negli ultimi tre anni, lo ripeto, è grazie ai soci e alla città che mi hanno accolto bene. Il rinnovo del CdA non era affatto scontato, io ho fatto di tutto per cercare di avere continuità e sono contento che il percorso insieme possa proseguire. Ci tengo a sottolineare la crescita a livello organizzativo della società e a brevissimo inizieremo i lavori per dare una casa alla Reggiana: questo è il primo punto da cui partire per ottenere risultati sportivi importanti. Sul campo stiamo battendo tutti i record storici del club, dobbiamo continuare su questo passo perché stiamo inseguendo un sogno. Che Guevara diceva che quando si sogna da soli si fa solo un sogno, quando lo si fa insieme inizia la realtà: sfrutto questa citazione per dire che dobbiamo sognare tutti insieme e parlo di società, squadra, soci, stampa, addetti ai lavori e tifosi. Dobbiamo fare in modo che questo sogno diventi presto realtà».
Arrivato tra lo scetticismo generale è riuscito a far cambiare idea ai tifosi: "So che il calcio dà tanta popolarità e chi ci lavora lo fa spesso per farsi pubblicità. Io invece mi faccio pubblicità al contrario perché quello che di positivo ottengo a Reggio viene visto in maniera negativa a Modena dove abito e lavoro. Spero che i tifosi abbiano apprezzato il mio modo di fare e lavorare: ricordo che sono l’unico socio senza interessi economici in città e non credo che ne avrò in futuro. Faccio il dirigente per passione e a prescindere da ciò che accadrà in futuro anche tra dieci anni sarò grato alla città di Reggio Emilia. Non so se sono amato, spero solamente di essere apprezzato per quello che sono. Dietro i risultati sportivi c’è tanto lavoro che non si vede e io personalmente dedico tanto tempo alla Reggiana".
Il prossimo obiettivo è quello di allargare la base societaria: "Se passa il concetto che la società appartiene alla città e ai tifosi e chi la amministra non ha secondi fini, allora tutta la città dovrebbe partecipare. Io vorrei che ci fosse un’ampia partecipazione degli imprenditori locali come soci: ci deve sempre essere un riferimento alla guida della società. Se la Reggiana viene vista come una promozione del territorio tutti dovrebbero parteciparvi. Se passa il concetto che io, Carmelo Salerno, sono un presidente temporaneo e che amministro la società in modo corretto e senza interessi personali, allora tutti dovrebbero partecipare. Nel calcio a lungo andare le società dovrebbero essere in grado di sostenersi da sole: dalle nostre parti solo il Carpi è riuscito a farlo passando dalla D alla A in pochi anni, a Reggio noi siamo ancora lontani da questo traguardo. Le risorse fondamentali del calcio sono tre: i tifosi, gli sponsor e il patrimonio tecnico della società. I tifosi ci seguono e sono numerosi, con gli sponsor abbiamo superato ogni immaginazione e siamo enormemente grati del loro supporto, sul terzo punto invece siamo indietro. Dobbiamo diventare una società che fa crescere i suoi calciatori dal Settore Giovanile per poi patrimonializzare vendendoli: il fallimento recente non ha aiutato, ma abbiamo generato e creato un prodotto nuovo".
Ma se non dovesse arrivare la promozione a fine campionato, questa sarebbe ricordata come una stagione fallimentare? "Se non vinciamo il campionato siamo secondi: dobbiamo arrivare primi quindi voglio trasmettere a tutti la mia voglia di vincere a tutti i costi perché nel calcio alla fine conta solo quello. Io vorrei essere il primo presidente a vincere un campionato di Serie C dopo 22 anni, mi piacerebbe passare alla storia per questo. Sono molto superstizioso ma voglio trasmettere il coraggio alla squadra e chiedo a tutti di sognare insieme e di remare dalla stessa parte".
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