Stretta sui controlli: prepariamoci a un’estate calda, ma meglio così. Salary cap, la rivoluzione si fa sempre in C. I playoff e la “maledizione” della seconda, occhio: il merito vince sempre

Stretta sui controlli: prepariamoci a un’estate calda, ma meglio così. Salary cap, la rivoluzione si fa sempre in C. I playoff e la “maledizione” della seconda, occhio: il merito vince sempreTMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Ivan Cardia

In Italia servivano i casi Taranto e Turris per chiudere la lunga coda del post-pandemia. In FIGC passa il rigore, la linea che la Lega Pro aveva chiesto - già dal prossimo anno in verità, ma ormai non si faceva tempo - alla Federcalcio, competente su tutto quello che riguarda le iscrizioni. Dalle prossime stagioni fare calcio professionistico sarà un po’ più complicato. Dal 2025/2026 chi non avrà l’indicatore di liquidità entro i limiti previsti (0,8) dovrà presentare fideiussione doppia - dal 2026 non potrà proprio iscriversi - e chi acquisterà un club in corso d’opera dovrà garantire di finire il campionato. I problemi non spariranno all’improvviso, ma sarà una cesura piuttosto netta ed era anche l’ora. Per questo motivo, prepariamoci a un’estate “calda” e non dal punto di vista climatico: ci saranno più squadre che avranno grosse difficoltà, il tutt’apposto della scorsa bella stagione non si ripeterà. Ed è, onestamente, meglio così.

In settimana, la Lega Pro ha annunciato il salary cap. Sperimentale dal prossimo campionato, poi effettivo. Al netto del suo funzionamento - in estrema sintesi: ci sarà da rispettare il rapporto tra fatturato e costi della rosa, chi sforerà non sarà penalizzato ma dovrà contribuire in misura maggiore alla riforma Zola -, è una costante degli ultimi anni, forse anche di più. Brutta, sporca, cattiva, povera. Però poi è sempre la Serie C a fare la rivoluzione, a essere pioniera delle novità nel calcio italiano, mentre altrove si discute di alchimie e di riduzione del numero. Se non ci fosse sarebbe da inventar.

Tra le tante innovazioni degli ultimi anni, i playoff restano sempre belli e divertenti. Chi la chiama lotteria, in fin dei conti, sbaglia. È vero che rimettono in discussione tutto per 28 squadre, tantissime. Ed è vero che una seconda non vince da ben tre stagioni, Alessandria. Allo stesso tempo, però, è altrettanto vero che, da quando sono stati introdotti, solo una volta (il Cosenza) una squadra  non qualificata seconda o terza sia andata in Serie B. Insomma, alla fine il merito vince sempre.