Pronti via e già due club in affanno: Terni la situazione sta rientrando, a Trieste invece no. Ma che senso ha iscriversi in queste condizioni? Da Rosenzweig attendiamo risposte (che forse non arriveranno mai)

Pronti via e già due club in affanno: Terni la situazione sta rientrando, a Trieste invece no. Ma che senso ha iscriversi in queste condizioni? Da Rosenzweig attendiamo risposte (che forse non arriveranno mai)TMW/TuttoC.com
Oggi alle 00:00Il Punto
di Tommaso Maschio

Superato lo scoglio delle iscrizioni, senza grandi sorprese e le bocciature attese, la Serie C non ha potuto dormire sonni tranquilli con due realtà che sono andate subito in affanno rischiando di compromettere la stagione prima ancora di conoscere gli organici ufficiali. Parliamo ovviamente di Ternana e Triestina.

In casa umbra dopo giorni intensi con l’annuncio della proprietà di voler passare la mano, a neanche un anno dall’acquisto del club, e un comunicato in cui si annunciava la messa sul mercato di tutti i tesserarti per un’<i>operazione sostenibilità</i> atta a facilitare il passaggio di proprietà, la fumata bianca per un altro cambio di proprietà è in dirittura d’arrivo con la firma sulla lettera d’intenti fra i fratelli D’Alessandro e un gruppo di imprenditori romani con alle spalle un’azienda tecnologica, quotata sul mercato Euronext STAR, che ha una capitalizzazione intorno ai 90 milioni e ricavi superiori ai 100 milioni nel 2024. Un’operazione facilitata dal sindaco Stefano Bandecchi che tramite l’Unicusano ha permesso alle Fere di rispettare le scadenze del primo luglio. Era infatti difficile ipotizzare che l’ex patron, visti anche gli interessi nel progetto stadio-clinica, potesse permettere il fallimento e la sparizione della squadra cittadina ad appena due anni dal suo forzato addio.

In casa giuliana invece la situazione sembra precipitare sempre più: la scadenza di oggi non sarà rispettata visto che mancano all’appello i soldi (1,4 milioni) necessari al pagamento di stipendi e contributi. Per il club alabardato si pare così la strada verso un’ulteriore penalizzazione, che arriverebbe a un complessivo -13 sommata a quelle precedenti, oltre al blocco del mercato e al probabile fuggi fuggi generale con il direttore sportivo Daniele Delli Carri pronto alle dimissioni e il tecnico Giorgio Gorgone, che già nella scorsa stagione ha lavorato fra mille difficoltà a Lucca, che non firmerà il contratto dopo aver trovato l’accordo con il club. Ma a questo punto la domanda sorge spontanea e forse resterà senza risposta: che senso ha iscrivere la squadra, mettendo sul piatto 4 milioni, in Serie C se la situazione era questa? Se si sapeva che non si sarebbe rispettata la prima scadenza? E senza lo straccio di un possibile compratore pronto a subentrare e sanare i problemi? A che gioco ha giocato, o sta giocando, il proprietario Ben Rosenzweig?

Una piazza come quella di Trieste, tradita più volte nel corso di questi anni, merita una risposta chiara. E lo merita anche quella Lega Pro che sta provando a darsi delle regole più stringenti – dall’aumento delle garanzie finanziarie richieste, al salarity cap fino all’obbligatorietà (dal prossimo anno) di avere gli indicatori economici in regola per iscriversi al campionato – per evitare il ripetersi un situazioni che non sembrano finire mai minando la credibilità di tutto il movimento.