Riammissioni e ripescaggi, è ora di cambiare. Cellino, prima di lamentarsi, spieghi

Chi presenta una domanda d'iscrizione incompleta e viene escluso libera una posto da riempire tramite ripescaggio. Chi, invece, la domanda non la presenta per nulla, va fuori e viene sostituito da un club tramite riammissione. Questa la norma che sta creando enormi storture in un sistema già abbastanza storto di suo e che andrebbe cambiata il prima possibile.

E così il Brescia, o meglio patron Cellino, pare aver deciso che la C la farà il Ravenna e non il Caldiero Terme. La FIGC, con i suoi regolamenti, ha dato un enorme potere discrezionale a chi, di fatto, era ed è già fuori dal professionismo. I lombardi, infatti, pur sapendo che non avrebbero mai potuto partecipare al prossimo campionato di C a causa degli ultimi mancati pagamenti, avrebbero comunque presentato domanda d'iscrizione. Incompleta, ovviamente, ma che porterà con grande probabilità al ripescaggio dei romagnoli.

E qui la domanda sorge spontanea: come mai il Brescia, praticamente moribondo, avrebbe deciso di presentare questa documentazione? Le malelingue si sono scatenate, ricordando come Cellino abbia un buon rapporto col presidente giallorosso Cipriani e che il vicepresidente del Ravenna sia Ariedo Braida, storico dirigente del calcio italiano. E così è partita la ridda di supposizioni che vorrebbero il numero uno bresciano come artefice di un "favore" in nome dei vecchi tempi. Vero o falso? Solo il patron delle Rondinelle può dirlo. Anzi, dovrebbe farlo per mettere a tacere tutte le ipotesi "poco carine".

Invece lo stesso Cellino, in questi giorni, ha preferito lamentarsi per il possibile passaggio della Feralpisalò in quel di Brescia. O meglio, per la mancata chiamata del patron dei gardesani, Pasini, al suo indirizzo. Con la questione stadio al centro, ma non solo. Prima di lamentarsi del futuro, però, sarebbe opportuno spiegasse il recentissimo passato.