Caos Bisceglie, tutti contro Canonico dopo il tentato trasloco

18.07.2018 11:30 di  Alessio Lamanna   vedi letture
Caos Bisceglie, tutti contro Canonico dopo il tentato trasloco
TMW/TuttoC.com

Terremoto a Bisceglie: nelle ultime ore la città pugliese è al centro dell'attenzione mediatica dopo che il patron Nicola Canonico ha deciso di spostare la sede della squadra a Bari, cambiando denominazione e colori sociali. Il tutto è accaduto improvvisamente lunedì sera, contestualmente alla non iscrizione del FC Bari in Serie B (leggi qui). Certo, qualche avvisaglia c'era: Canonico è di Bari e aveva già minacciato di spostare la squadra qualora il Comune di Bisceglie non avesse provveduto a mettere a norma lo stadio Ventura. Ma nessuno si aspettava una svolta così repentina, che ha scatenato la rabbia sia dei tifosi biscegliesi che di quelli baresi che hanno orgogliosamente rifiutato l'ipotesi. Così, ieri mattina Canonico è tornato sui suoi passi ritirando la proposta (leggi qui). 

Tutto a posto quindi? Macché. Innanzitutto quella del patron nerazzurro non è stata una semplice idea buttata lì. Il cambio di denominazione e di sede è stato stabilito davanti a un notaio e comunicato alla Figc. Dunque per riportare tutto alle condizioni di partenza serviranno altre carte bollate. 

Ma, cosa ancor più importante, con quest'iniziativa Canonico ha fatto terra bruciata attorno a sé. Ieri sera, in una conferenza stampa aperta al pubblico, il dirigente De Martino e il vicepresidente Mastrototaro si sono pubblicamente dissociati dal comportamento del loro presidente, con toni anche forti, auspicando che quest'ultimo rinunci anche formalmente al "trasloco" e metta in vendita la società. Dello stesso parere il sindaco Angarano e tutti i tifosi. Addirittura la pagina ufficiale Facebook del club sta fomentando la protesta dei tifosi, biscegliesi e baresi. Persino un massaggiatore e un magazziniere hanno abbandonato il ritiro della squadra. 

Tutti contro Canonico e la sua mossa avventata, dunque (qualcuno la chiama "vigliaccata"). Impossibile immaginare una riappacificazione.