Ghirelli risponde a TC: "Ecco il futuro della Serie C"

06.02.2021 15:15 di Redazione TC Twitter:    vedi letture
Ghirelli risponde a TC: "Ecco il futuro della Serie C"
TMW/TuttoC.com
© foto di Uff. Comunicazione Lega Pro

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, con una nota ha risposto all'editoriale di Luca Bargellini sulle nostre pagine: "Caro Luca, col tuo articolo mi offri una occasione unica, provare a delineare con più nettezza cosa stiamo facendo. Senza infingimenti, ho detto di essere un presidente di transizione e ciò mi consente di poter dire ciò che penso, ancor più di quello che ho fatto sempre in ogni momento della mia vita. Vediamo, proverò ad essere il più sintetico possibile ma avrò bisogno di spazio.

IL VIL DENARO, in questi mesi abbiamo resistito sotto l’attacco della Pandemia. Se non ci fosse stata la crisi di Governo, aperta dal sen. Renzi,  si sarebbe varato il decreto Ristori 5 e in esso erano contenuti i seguenti provvedimenti per lo sport e il calcio:
- risorse per lenire le spese sostenute per rispettare i protocolli sanitari. Lega Pro, si sarebbe vista assegnare oltre 10 milioni di euro;
- estensione del Credito di imposta per tutto il 2021 e aggiunta di 90 milioni di euro;
- liquidità, come per le PMI, fino a 30.000 € con garanzia centrale al 100% e restituzione in dieci anni. Fino a 5 milioni di € con garanzia centrale al 90% e restituzione in sei anni, plafond stimato 223 milioni di €;
- estensione del rinvio del pagamento dei canoni per l'impiantistica sportiva.
Ora, con l’incarico al prof. Mario Draghi dovremo come FIGC, come Comitato 4.0 lavorare per veder confermate le misure necessarie per sopravvivere. Alle spalle abbiamo mesi  di Resilienza, fra qualche giorno con la presentazione del Piano Strategico, in collaborazione con PwC , passeremo al reinventare, al rilancio, al cambio di passo.

DECRETO DIGNITÀ, chiedo venia perché non essendomi fatto capire ho errato io nello spiegare. Ora sarò lapidario, sono concentrato su Ristori 5, decisivo per sopravvivere, poi il resto. Dichiaro, altresì, e lo dico “strumentalmente all’obiettivo principale” , se Ristori 5 è pregiudiziale per sopravvivere, non mi aiutano temi che per affrontarli riaprono polemiche, eccitando i protagonisti decisivi per il decreto Ristori 5.

DUE SERIE C, di riforme parliamo da sessanta anni, ed esclusa l’autoriforma (da 90 club a 60, pagata tutta da soli senza pretese per gli altri campionati) della Serie C, non se ne sono fatte. Mi sono permesso di dare un consiglio al presidente Gabriele Gravina, dopo il 22 febbraio pv, chiudi noi presidenti di lega e quelli delle componenti in una stanza e non ci far uscire fino a quando non si sia varata la riforma dei campionati, con una cultura di sistema del calcio italiano. Qui, ora mi arrabbio: noi della Lega Pro da circa due mesi abbiamo conferito delega al presidente Gravina perché possa avanzare proposte di sistema e ci siamo spogliati di poteri affinché non prevalesse il nostro interesse particolare. Scusami, caro Luca, che altro  vuoi  da noi?
Perché non ti poni due domande: la prima perché gli altri non fanno come Ghirelli e conferiscono la delega a Gravina? La seconda, c’è un presidente candidato alla FIGC, che tra l’altro chiede i voti ai miei presidenti, che propone sin dai primi mesi della crisi del lockdown, dove aveva pensato di sfondare (illudendosi), fino a qualche giorno fa attraverso una radio di Avellino, di far sparire la Serie C sulla base di una astrusa teoria di livelli che aumenterebbero per le promozioni dei club della serie D per andare in B e quindi propone sostanzialmente di assorbire la C in LND e in parte in B. Forse in vista della riforma di sistema occorrerà invece ragionare su un ibrido come la Serie D e mettere regole per dare sostenibilità. Lo dico con rispetto e voglia di mettermi in ascolto. La riforma dei campionati passa dalla revisione dei rapporti economici. Le somme destinate al “paracadute”vanno trasformate in solidarietà STABILE tra le Leghe, ciò favorirebbe il ragionamento su promozioni e retrocessioni.

Nel frattempo stiamo lavorando sui gironi, in genere la discussione si svolgeva tra giugno e luglio, cosa c’è di nuovo? Che si programma in tempo e si coinvolgono i presidenti. Mamma mia questa Lega Pro che sta facendo? Una cosa normale anche per recuperare uno strappo che ha prodotto, per mia responsabilità, frizioni tra i presidenti.

SECONDE SQUADRE, qui farò una semplice fotografia.
Regole per le seconde squadre: 1.200.000€ di iscrizione; no ripartizione risorse finanziarie derivanti dalla Melandri; no al voto in assemblea; far giocare giovani calciatori.
Regole per le multiproprietà, nessun contributo all’iscrizione per il sistema Lega Pro; partecipazione alla suddivisione dei contributi Melandri; partecipazione al voto in Assemblea; liberi di far giocare.
Mi sovvengono dunque delle domane: forse c’è disparità? Forse occorrerà regolare per rendere più omogenei diritti e doveri? Forse ci potrebbe essere un problema di autonomia e confusione di ruoli nelle leghe evitando presenze multiple degli stessi proprietari in differenti assemblee? 

CONCLUSIONE, caro Luca, ti chiedi quale sia il futuro della C: il volto della Lega Pro è delineato e sarà più chiaro fra qualche giorno. Provo a sintetizzare alcuni passaggi:



SOSTENIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA, al governo che sta formando il prof. Mario Draghi, fermo restando quanto detto prima su Ristori 5, noi chiederemo che rimanga permanentemente il provvedimento sul Credito di imposta per favorire le sponsorizzazioni; il decreto Cura Italia 1 ci ha equiparato alle imprese dell’apparato produttivo e quindi, liquidità con garanzia centrale; CIG; Apprendistato. Rivisitare la Melandri, non assistenzialismo o piagnistei. Un esempio concreto, il progetto di riforma a sistema del calcio italiano, la Lega Pro ha necessità per la mission di avere risorse per progetti di rigenerazione di Centri Sportivi Giovanili (in rapporto con LND), per gli stadi.
Noi, direttamente, accettando la sfida del Cura Italia 1 dobbiamo per efficienza e progettualità cercare risorse nei “giacimenti”dell’Unione Europea”, del CIPESS, ecc. Dobbiamo chiedere a FIGC di finanziare un fondo di rotazione per l’impiantistica sportiva.
Abbiamo posto, altresì, un tema delicatissimo, se per tre anni i ricavi si stima non riprenderanno, dobbiamo ragionare e decidere insieme ad AIC ed AIAC sui costi del lavoro, salvaguardando i minimi.

RECOVERY FUND
Dobbiamo usare il tempo del negativo per progettare il nuovo, il positivo.
Il Comitato 4.0 ( leghe di pallavolo, basket e Serie C), unitamente ai club, sul territorio hanno avanzato il progetto di essere i driver di accelerazione dinamica e proattiva, per realizzare efficacemente una parte degli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Lo sport, il calcio sono pronti per essere parte per la (ri)costruzione del paese per le prossime generazioni, come previsto da Next Generation EU: digitalizzazione ed innovazione, transizione ecologica ed inclusione sociale. Stadi e palazzetti, centri polifunzionali ove coniugare la pratica sportiva e la formazione culturale e civica. Stadi che fanno da apripista e favoriscono l’apertura  a forme societarie come i trust; spazi fruibili ventiquattro ore per stare insieme con la propria famiglia o i propri amici anche di chi non è interessato alla partita ma fa dello stadio il luogo dove allenarsi, andare in palestra, andare dal parrucchiere mentre i bambini giocano nello spazio ludico/formativo e poi finita la partita, tutti insieme,  al ristorante o al bar per mangiare, bere, chiacchierare, incontrarsi.
Lo stadio da luogo “frigorifero” senza servizi a luogo caldo di nuove relazioni sociali e, quindi, luogo da preservare e tener lontana la violenza perché spazio utile, necessario di socialità . Una nuova cultura contaminerebbe gli uomini e le donne e le leggi, forse, potrebbero attenuare l’aspetto repressivo. Occorre passare ai fatti, i club del Comitato 4.0 possono in questa opera di “rigenerazione” degli impianti sportivi esistenti intraprendere  interventi  di portata finanziaria e strutturale contenuta, ma capaci di generare una moltiplicazione di posti di lavoro, prevalentemente per giovani professionalmente qualificati e capaci di contaminare il territorio e i diversi comparti produttivi ad esso collegati, oltre che imprimere una sollecitazione all’adeguamento al sistema formativo scolastico nazionale.

LEGA DEI SERVIZI
Questo asset è decisivo per costruire una lega capace di fornire servizi di innovazione e  di qualità ai club per mettere a reddito alcuni punti decisivi che accenno solamente: la scelta di operare diversificando prodotti e costi ci sta consentendo un fuoco di impatto molto forte nella trasmissione delle partite, Rai, ELEVEN, Tv private, Radio, Sky ecc.     
L’ accordo che ci consentirà, dal 21 di febbraio pv,  di trasmettere, in lingua italiana, tutte le partite in streaming nel mondo per arrivare agli italiani emigrati di terza e quarta generazione, ci apre anche la via del merchandising e della commercializzazione. Dobbiamo essere in grado di avere una struttura capace di operare e far profitti. Sponsorizzazione , altra scelta prioritaria in cui si sta operando.

LEGA DEI VALORI, ETICA, REGOLE
La scelta pone i club e la Lega Pro al di là della frontiera,  da cui non si torna indietro. Qui il cambio è radicale.
Questo nostro posizionamento con un nuovo logo presentato durante la Pandemia, un segno di coraggio e di speranza, ci sta identificando come la lega dei valori, delle regole, inclusiva e consentirà di stabilire un rapporto con tutti i soggetti istituzionale, ma anche le imprese, perché saremo riconoscibili per un forte segno di identità.

MISSION GIOVANI
Questa scelta è certamente imprescindibile se si vuol patrimonializzare i club, ma dietro c’è una priorità tecnico-sportiva, quella di fare “come la nazionale di Mancini”. Far giocare giovani calciatori per tornare a vincere. Mister Arrigoni, da noi ha già operato togliendo le rappresentative Under 21, Under 20 e lavora su Under 15, Under 16, Under 17. Lo ha fatto con risultati pregevoli fino all’avvento di COVID-19. Questa è la nostra strada.

APPUNTAMENTI
Ne abbiamo molti in programma, li elenco semplicemente: Piano Strategico; Manifesto Responsabilità Sociale; Progetto Tv, streaming; Riforma gironi, riforma Format campionato; Riforma dei campionati; Recovery Fund; Digitalizzazione ed Innovazione.

Finisco tornando alla nostra assemblea elettiva, ho detto che non mi candidavo per completare un percorso ma per trasformare la Serie C, attuare le riforme, raggiungere la sostenibilità economica".