Monza, Castelli: "Pecchiamo di attenzione, ma è prematuro fare bilanci"

Paolo Castelli è arrivato al Monza gli ultimi giorni di agosto - dopo una stagione passata tra le fila dei rivali del Como - con la consapevolezza che la graduatoria dei portieri biancorossi lo vedeva alle spalle del titolare Marco Marcandalli. Dopo l'errore del giovane estremo difensore contro la Pro Vercelli, però, mister Motta l'ha gettato nella mischia affidandosi alla sua maggiore esperienza. Purtroppo anche allo "Zaccheria" di Foggia i biancorossi non hanno raccolto neppure un punto, sfatando in un certo senso la teoria che - dopo la vittoria di Reggio Emilia - li avrebbe voluti squadra da trasferta. Castelli confessa ai microfoni di Monza-News.it che un pensierino al tenersi stretta la maglia numero uno l'ha fatto, anche se solo sussurrato a mezze parole, sicuro comunque che per la crescita del giovane collega sia "normale fare degli errori o comunque alternare prestazioni buone a prestazioni sottotono", anche perché "se non viene data alcuna possibilità ai giovani, poi è difficile diventare giocatori fatti".
Paolo, sei arrivato a Monza a fine agosto ponendoti quale obiettivo da un punto di vista personale?
"Arrivando a fine agosto l'obiettivo iniziale era mettermi in pari ai compagni da un punto di visto fisico. Quando hai raggiunto la condizione, cerchi di metterti a disposizione e di dare una mano alla squadra. Sapevo al mio arrivo che qui a Monza c'era Marco Marcandalli, su cui la società contava e conta tuttora. Domenica però ho giocato e...non è che ora mi metta a dire che spero di giocare per sempre io, ma quando avrò ancora la possibilità di giocare spero di fare bene e di dare una mano alla squadra".
In effetti alla presentazione dei nuovi acquisti il ds Tridico ci aveva tenuto a specificare che tu eri un portiere di esperienza ma che la tua presenza era da intendersi come possibilità per Marcandalli di esprimersi con tranquillità, di avere alle spalle uno che gli potesse fare da "balia" e che allo stesso tempo potesse essere pronto nel caso di sostituzione.
"Sì, infatti il discorso era di dare una mano a Marco e di essere a disposizione per le scelte dell'allenatore. Poi se il mister vede che in un certo periodo dell'anno è più in forma uno rispetto all'altro, sarò a completa disposizione della società e dell'allenatore".
Tu stesso come hai visto Marcandalli dopo l'errore che è costato la sconfitta con la Pro Vercelli?
"Oramai lo conosco da un mese e posso dire che si tratta di un ragazzo tranquillo nel suo modo di affrontare le partite. L'unico errore che gli ho visto fare è stato quello contro la Pro Vercelli. Mi sembra che lo ha assimilato abbastanza bene, anche con l'aiuto di mister Brivio che ha cercato di dargli una mano. D'altronde per il portiere questa è la vita: deve dimenticare subito l'errore fatto e proiettarsi alla prossima occasione in cui scenderà in campo".
Dopo quel match mister Motta ha sottolineato come coi giovani in campo bisogna mettere in preventivo di perdere qualche punto per strada...
"Certo. Ma è anche normale che faccia parte della crescita l'errore. Oppure fare delle prestazioni buone alternandole a prestazioni sottotono. Non riguarda solo i giovani del Monza, ma tutti in generale. Bisogna crescere, ma se non se ne ha la possibilità poi è difficile diventare giocatori fatti".
Passando all'analisi della partita di Foggia, le cronache raccontano come tu sia rimasto inoperoso per gran parte del match eppure...
"Purtroppo pecchiamo di attenzione in questi frangenti. Non è la prima volta che becchiamo gol su calcio d'angolo. Dobbiamo migliorare sotto l'aspetto dell'attenzione e della cattiveria, anche durante quelle fasi di gioco che sembrano un po' di stanca. Pecchiamo di concentrazione".
Purtroppo è un refrain che si sente da un po' di tempo qui a Monza, anche durante la scorsa stagione molti gol sono arrivati su palla inattiva...
"Bisogna migliorare. Non è un caso. Adesso come adesso poi tante partite si risolvono proprio così. Tante volte capita anche noi di avere mezza occasione su calcio d'angolo e non riusciamo a far gol. Gli altri invece lo fanno e a noi fa ancora più rabbia e dispiacere".
Dopo la vittoria colta a Reggio Emilia si parlava di squadra da trasferta: teoria già sconfessata?
"Dopo quattro partite di campionato è difficile fare un bilancio. E' una squadra che deve crescere. Sicuramente c'è da dire che in casa non dobbiamo più avere il trend attuale perché saremmo già spacciati. Dobbiamo migliorare tutti quanti. Un bilancio - seppur minimo - lo si potrà fare tra un mese o anche un mese e mezzo. Ora è prematuro".
Hai parlato del trend attuale che vede il Monza mai vittorioso tra le mura amiche: capitan Iacopino in merito ha ricordato che non bisogna assolutamente pensare: "Tanto il campionato è lungo".
"Nessuno pensa che tanto siamo all'inizio e c'è tempo. Sarebbe una cosa deleteria per tutti. Noi conosciamo il nostro obiettivo e sappiamo che per ottenerlo dobbiamo fare più punti possibile, indipendentemente dall'avversario. Se giochiamo contro un avversario di caratura superiore, non dobbiamo permetterci di pensare che possiamo non raccogliere punti. Sarebbe la cosa più sbagliata del mondo. In ogni partita dobbiamo fare il massimo possibile. Il tempo passa e quando ti accorgi che ti mancano punti importanti è troppo tardi".
Domenica al "Brianteo" arriva il Pavia: come la vedi?
"Penso che il Pavia sia una squadra che giocherà per ottenere la salvezza. Anche se molto spesso in Serie C pensi che una squadra abbia come obiettivo la salvezza e poi ti accorgi che invece si ritrova a lottare per la promozione: il Gubbio ne è testimone".
Nella tua lunga carriera di estremo difensore - cominciata nel lontano 1997 - hai vestito anche le maglie di Pro Sesto e Como, quest'ultima storica rivale dei tifosi biancorossi...
"Ho cominciato con la Pro Sesto e l'anno scorso sono finito a Como. Devo dire che ho girato un po' troppo in carriera. Però quando sei professionista capita che un anno sei qui e l'anno dopo sei da un'altra parte. Como è stato un anno di lavoro ed è andato tutto sommato bene. Io però abito in provincia di Monza e Brianza e non sono comasco, se può servire... (ride, ndr)".
Hai parlato di mister Brivio, anche lui al suo primo anno come preparatore dei portieri del Monza: come ti trovi con lui?
"Molto bene. Ha grosse qualità, secondo me. Io ho avuto la fortuna di avere tanti preparatori ma come imposta il lavoro lui... E' attento ai particolari, si lavora molto bene con lui. Sia io che ho qualche anno di più, sia Marco che è un ragazzo ancora giovane e quindi ai primi anni di carriera credo che potremo lavorare molto bene con lui".
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 7/2017 del 29/11/2017
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore Responsabile: Ivan Cardia
© 2025 tuttoc.com - Tutti i diritti riservati