Cambiaso: "Momento sfavorevole per l'Alessandria"

Cambiaso: "Momento sfavorevole per l'Alessandria"TMW/TuttoC.com
Alessandro Cambiaso
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
martedì 4 febbraio 2020, 17:50Girone A
di Marco Pieracci

Rientrato al Genoa dopo il brutto infortunio che lo ha costretto a concludere in anticipo la stagione Andrea Cambiaso è stato intervistato da HurraGrigi: "Il 4 dicembre sarà un giorno che rimarrà impresso nella mia mente - confessa l'ex Alessandria - purtroppo, per sempre. Ho sentito subito uno strano rumore e mi sono accorto che qualcosa non andasse e ho subito capito che si trattava del crociato. In quel momento tanta paura e tanto dispiacere perché avevo capito che la mia stagione sarebbe finita e pensavo a tutte le persone a me più care che si stavano preoccupando in tribuna ed a casa guardando la partita. Ora mi sento bene. Sto procedendo nella riabilitazione. Sto lavorando tanto, tutti i giorni, per tornare in campo senza fretta anche perché la stagione ormai è finita e sto lavorando per tornare il prossimo anno in previsione del prossimo ritiro prestagione. Di certo non penso sia stato il mio infortunio a causare questo momento di appannamento, anche perché penso che un giocatore non possa da solo cambiare le sorti di una squadra. Probabilmente si tratta di un momento un po’ sfavorevole negli episodi. Auguro comunque il meglio a tutti i ragazzi che meritano di togliersi delle soddisfazioni ed ovviamente a tutta la società, la quale si è dimostrata una società seria e competente. La rosa è molto buona, a mio parere. Ci sono giocatori che hanno giocato in categorie superiori ed in piazze importanti.

Anche i ragazzi più giovani sono tutti molto bravi. Sicuramente l’organico è all’altezza per il raggiungimento dei playoff. Ai tifosi vorrei dire grazie perché hanno sempre incitato a gran voce la squadra, in casa e soprattutto in trasferta che ci hanno seguito veramente ovunque. In campo si vedeva il grande attaccamento dei tifosi verso la squadra e la maglia. Ogni volta che si segnava, soprattutto sotto la Nord, era un’emozione unica”