Gavorrano e Cuneo, due facce della stessa medaglia

27.05.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
Gavorrano e Cuneo, due facce della stessa medaglia
TMW/TuttoC.com
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Giocarsi una stagione in 90' minuti, 180' se la gara prevede andata e ritorno, è quanto di più difficile ci possa essere, sportivamente parlando, per una squadra. Specie poi se questi 90'-180' indicano il perdere una categoria, e ancora di più il calcio professionistico. Ma i playout di Serie C dicono questo, chi perde saluta la categoria e torna in Serie D, chi vince può disputare un altro campionato tra i pro.
Gavorrano e Cuneo sono state quindi le due facce della stessa medaglia, con i piemontesi che alla fine sono riusciti a mantenere la categoria, a discapito dei toscani che tornano, dopo un solo anno, in Serie D: al Cuneo, infatti, è bastata la gara di andata - giocati sugli episodi - che la truppa di Viali si è portata a casa sull'1-0. Lo 0-0 al ritorno ha fatto il resto.



Chiaramente i presupposti con i quali il Cuneo dovrà programmare la prossima stagione sono ben diversi da quelli dell'attuale, qualche sforzo in più deve sicuramente essere fatto per evitare che si arrivi di nuovo con l'acqua alla gola e i nervi tirati: ben vengano i giovani di belle speranze, come quelli che questo anno hanno ottenuto un traguardo comunque storico, meriterebbe la conferma Viali ma quel passetto in più va fatto. Anche a costo di un più ingente dispendio economico.

Dispendio economico che in questa stagione non è sicuramente mancato al Gavorrano, che ha cambiato in corsa il tecnico e rivoluzionato la squadra portando in rossoblù elementi di maggior esperienza che ci hanno provato fino in fondo: perché niente c'è da contestare agli uomini di mister Favarin, e probabilmente c'è poco da contestare alla società. Che ha forse pagato un pizzico di inesperienza in una categoria che nel corso degli anni è estremamente cambiata e richiede cose diverse dal passato. Un anno di tirocinio, insomma, ma è ovvio che dopo la botta morale ripartire sarà meno semplice, anche se a mente fredda ragionamenti diversi potranno poi essere fatti. Perché in quel della Maremma dei buoni presupposti si sono anche visti, gettarli sarebbe un peccato.