L'Entella, le non ripescate...e la lezione di calcio che hanno dato

09.11.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
L'Entella, le non ripescate...e la lezione di calcio che hanno dato
© foto di Francesco Inzitari/ILoveGiana

Alla fine tutto è andato, non come sperato, ma tutto è andato, tutto è finito. L'Entella disputerà il campionato di Serie C, esattamente come le cinque squadre che già da tempo si erano viste respingere corsi e ricorsi circa i ripescaggi. Il calcio italiano ha perso, facendo prevalere la prepotenza e il non rispetto delle regole attuato dalla Lega B e dalla vecchia FIGC ha mostrato le grandi lacune che adesso Gravina, nuovo presidente proprio della Federazione, è chiamato a colmare. Già, quella arrogante e perdente federazione commissariata è ormai un ricordo: che ha lasciato uno squarcio enorme, si, ma ora si deve avere la forza di andare avanti e guardare oltre. Normalmente, toccando il fondo si può solo risalire.

Partendo da una cosa fondamentale, la grande lezione professionale e umana che hanno dato i calciatori. Nonostante le mille incertezze, loro, con i vari staff tecnici e medici (meriti anche a loro!), hanno portato avanti un campionato che risulta ormai alterato, c'è una serie infinita di gare da recuperare, ma al quale hanno comunque cercato di dare una piega almeno un po' logica. Non è mai mancato l'impegno di nessuno, neppure di quell'Entella che domenica ha giocato e battuto il Pisa, col rischio che la gara fosse annullata due giorni dopo quando il TAR avrebbe deliberato quella che poi è stata la negativa sentenza. I giocatori biancocelesti, per altro rifiutati dalla FIGC quando chiesero un colloquio (con la sbadata federazione che si era dimenticato che non erano figli illegittimi, vista l'affiliazione del club), hanno pensato di scioperare, ma sono andati oltre persino a quello, rischiando la loro incolumità. Del resto un infortunio rimediato in una gara che sarebbe potuta essere invalidata avrebbe pregiudicato una stagione.

La lezione è arrivata anche dalla società. In Girone A che ha rischiato davvero di essere devastato, ma che è invece andato avanti con l'educazione di presidenti che, pur avendo subito un grave danno economico, non hanno mai alzato la voce, non hanno mai commesso un gesto di prepotenza, al netto di vessazioni di ogni genere, trattate come le pecore nere di famiglia. Nonostante i mille sforzi economici e le garanzie che hanno dovuto dare a due leghe. Nonostante il fanno danno per abbonati, diritti tv e sponsor. Composti, hanno fatto il loro.
È proprio vero, la gentilezza e l'educazione praticate anche a caso colpiscono più dell'arroganza.