Intervista TC

Marchi: "Le seconde squadre fanno bene al calcio, esempi da seguire"

26.04.2024 21:00 di  Antonino Sergi   vedi letture
Marchi: "Le seconde squadre fanno bene al calcio, esempi da seguire"
TMW/TuttoC.com
© foto di Federico Gaetano

Si parla tanto di seconde squadre in Italia dopo le ottime annate ed esperienze di Juventus Next Gen e Atalanta U23, uno che ha giocato nei bianconeri è Ettore Marchi che ha parlato di questo tema e non solo ai microfoni di TuttoC. "E' una cosa importante, permette ai ragazzi di uscire dal settore giovanile e avere la possibilità di giocarsi un campionato in Lega Pro che è un salto molto importante. Le due seconde squadre in C hanno fatto due grandi campionati".

Tu, Alcidiade, Brunori, poi tanti giovani. Ci descrivi l'impatto?
"Un po' particolare all'inizio, per me è stata un'esperienza bellissima. Ho avuto la possibilità di giocare insieme a compagni che giocano stabilmente tra Serie A e Serie B e ti fa capire il valore di quella squadra. Avevamo un mister che sta vincendo un campionato di B come Pecchia, in quel periodo eravamo guidati da Cherubini e le persone intorno erano di un valore assoluto. Quando c'è grande qualità è tutto più facile".

C'era qualcuno che ti aveva colpito di più?
"Fagioli dimostrava di essere un talento incredibile, poi è andato a fare il titolare in prima squadra alla Juventus. C'erano anche Zanimacchia, Rafia, Di Pardo, Frabotta solo per citarne qualcuno. C'era anche Dragusin che ora è in Premier".

Adesso è il turno del Milan.
"Me lo auguro, è un momento dove si va alla ricerca della sostenibilità societaria e innalzano il livello organizzativo e di marketing. Fanno solo del bene a calcio, sono esempi da seguire".

Anche per il giovane che si confronta con un campionato vero.
"E' stato un insegnamento ai ragazzi per poi prendere parte a campionati di massimo livello".

Tornando al passato, c'è qualche analogia tra la Juve Stabia e il tuo Portogruaro?
"Ci potrebbero essere delle analogie, in quel periodo c'era una squadra importante ma eravamo una squadra giovane che poi si è dimostrata una rosa forte. In quel momento eravamo una sorpresa, in panchina c'era Alessandro Calori che si è dimostrato un allenatore validissimo. Poi avevamo la fortuna, rispetto a Verona e Pescara, avendo meno pressioni".

C'è qualche esperienza che invece non avresti fatto?
"Sicuramente riuscendo a fare diciannove anni di professionismo ci sono state annate bellissime e altre meno belle ma le porto dentro con affetto. Mi sono servite per superare le difficoltà future".

Sei di Gubbio, cosa pensi di questa stagione?
"Il Gubbio ha confermato il buon lavoro di Braglia in questi anni, sta diventando una realtà di questa Serie C e si sta confermando".

Nel futuro di Marchi cosa c'è?
"In questo momento devo terminare un campionato d'Eccellenza e ci manca un punto per salvarci, poi in estate comincierò un accademy di perfezionamento tecnico e ho preso il patentino UEFA B. Sto guardando anche oltre il calcio giocato, vorrei lavorare con i giovani e quest'anno abbiamo visto come ha dominato il Cesena con giocatori del proprio vivaio. In Lega Pro i giovani devono essere messi al primo posto, questa deve essere la mission".

Dovrebbe essere anche un serbatoio di giovani italiani soprattutto in questo momento per il nostro calcio?
"Porto un esempio che mi piace particolarmente che è Matteo Brunori, fino a 26 anni giocava in Eccellenza e adesso è grande protagonista in Serie B. E' l'ennesima dimostrazione che nelle categorie inferiori ci sono calciatori che in B e in A possono fare grandi cose".