Pisa-Arezzo, è tutta colpa del (non) buon senso

26.09.2018 06:00 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
Pisa-Arezzo, è tutta colpa del (non) buon senso
TMW/TuttoC.com
© foto di TC

Una notte da incubo, una tragedia, quella che si è vissuta nel pisano nella notte di lunedì 24 settembre: un piromane ha dato fuoco sul Monte Serra in una giornata particolarmente ventosa, che ha agevolato l'espandersi delle fiamme prima a Calci, uno dei paesi più adiacenti al monte, poi in tutta la zona adiacente. E' vero, fortunatamente non si sono contati morti, ma 700 persone sfollate, la natura distrutta, tanti animali morti, aeroporto cittadino chiuso, strade bloccate, scuole chiuse, possono considerarsi una tragedia; cui c'è da aggiungere che due squadre dei vigili del fuoco, per domare le fiamme, hanno quasi perso la vita. Il dramma si è consumato anche nella giornata seguente, come detto il meteo non aiutava l'operato delle maestranze chiamate all'intervento, e alle 19:00 si scorgeva benissimo il fumo che ancora si innalzava al cielo.



Le 19:00, circa due ore prima delle 20:30, orario di inizio del derby toscano Pisa-Arezzo, gara valida per la 3^ giornata di campionato. Il risultato non è importante, nella città della Torre Pendente è stato tanto lo sgomento per la scelta di far giocare la partita, sui social è partita la corsa per richiedere la sospensione del match, ma lo stesso si è giocato: i club non hanno poi effettivo potere decisionale. E a questo si aggiunge che il Pisa aveva comunque richiesto all'Arezzo, facendosi carico delle conseguenze economiche, lo slittamento del match alla giornata odierna, ma gli amaranto hanno negato il consenso (QUI la nota dei nerazzurri). E la colpa non è nemmeno della Lega.
Perché, alla fine, sarebbe servito più che altro il buon senso di prefettura e questura per disporre il rinvio della contesa sportiva, anche per evitare che mezzi dei vigili del fuoco si recassero all' "Arena Garibaldi": avrebbero sicuramente fatto comodo altrove, considerando poi che mentre si disputava il match, alle spalle dello stadio, un altro incendio si dipanava tra Vecchiano e Avane, altri paesi del pisano. 
C'è anche chi ha richiesto al Pisa di non presentarsi in campo, dando la vittoria a tavolino all'Arezzo: soluzione forse possibile, perché no? I tifosi avrebbero capito (maturo il comunicato della Curva Nord, "Abbiamo accolto con stupore la decisione di far disputare ugualmente la prevista gara di campionato tra Pisa e Arezzo. [...] Le operazioni di spegnimento, contenimento, e soccorso sono ancora nel pieno, e la viabilità, in alcune zone della provincia, è saltata da questa mattina. Ma secondo la Prefettura, e gli altri preposti a decidere, noi dovremmo vivere questa situazione recandoci allo Stadio come nulla fosse, bere un paio di birre, ballare e cantare, mentre a pochi chilometri se non centinaia di metri si consumano situazioni di emergenza, peraltro sotto i riflettori e gli occhi di tutta Italia. Siamo allibiti. Ma non senza parole, e come sempre ci faremo sentire, a modo nostro", che non ha poi tifato nel corso dei 90'), ma parliamoci chiaro, altri si sarebbero lamentati, perché perdere non piace a nessuno. Non è cinismo, ma i leoni da tastiera sono anche questo, critica a qualsiasi cosa succeda. 
Inoltre, questo sarebbe stato solo un gesto di rispetto, perché mezzi utili al disastro ambientale sarebbero comunque stati "sprecati" per l'organizzazione della partita: per impedire questo, andava rinviata, e a farlo, come detto, doveva essere la questura o la prefettura, che in certe situazioni diventano l'organo supremo al di sopra di tutti. Senza se e senza ma, senza richieste del Pisa e rifiuto dell'Arezzo (attesa la nota nella quale gli amaranto daranno la loro versione, anche se in certe situazioni i fatti contano più delle parole).

Ma l'Italia non è il paese del buon senso. Mai. E ogni ulteriore parola diventa superflua.