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Quarto posto e giovani valorizzati: cosa c'è dietro il ritmo dell'Alcione Milano?

Quarto posto e giovani valorizzati: cosa c'è dietro il ritmo dell'Alcione Milano?TMW/TuttoC.com
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
Oggi alle 10:45Girone A
di Laerte Salvini

Il cammino dell’Alcione Milano in questo primo scorcio di stagione 2025/26 è la conferma di un progetto che cresce in continuità, senza clamori ma con dati oggettivi che raccontano di un club sempre più competitivo. Alla metà del campionato, la formazione di Giovanni Cusatis occupa la quarta posizione nel Girone A di Serie C, con 24 punti frutto di 7 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, e una media di 1,85 punti a partita.

Un equilibrio da grande squadra - Il punto di forza dell’Alcione è la stabilità difensiva: con 8 gol subiti in 13 gare (media di 0,62 a partita) i milanesi vantano la terza miglior retroguardia del girone, dietro soltanto a Vicenza e Brescia. L’efficacia del sistema difensivo si riflette anche nella distribuzione dei risultati: il 46% delle partite si è chiuso con clean sheet, e soltanto due volte gli arancioni non sono riusciti a segnare. In trasferta il rendimento è persino migliore: quattro vittorie e due pareggi in sette uscite, con una media di 2 punti a gara.

Attacco funzionale e produzione distribuita - Sul piano offensivo, la squadra segna 1,15 gol di media a partita e ha già realizzato 15 reti complessive, con un xG medio di 1,37. L’attacco non vive su un solo interprete ma su una rotazione equilibrata: Michele Marconi (3 gol in 12 gare) resta il riferimento d’esperienza, mentre Fabio Morselli e Jonathan Pitou hanno aggiunto qualità tra le linee con 3 e 1 gol rispettivamente. Buoni segnali anche dal giovane Luigi Samele (1 rete) e dal nuovo innesto Luca Zamparo. Dietro la punta, la costruzione del gioco passa dai piedi di Emerick Lopes, tra i prospetti più interessanti del collettivo milanese, metronomo con il 50% di possesso medio a partita, e dall’intelligenza tattica di Giorgio Galli e Kevin Bright, quest’ultimo autore di 3 gol decisivi, tra cui quello che ha steso l’Union Brescia.

I dati - I numeri raccontano molto del percorso dell’Alcione Milano e aiutano a capire perché la squadra di Cusatis stia ottenendo risultati tanto solidi. Gli orange segnano un gol ogni 78 minuti e ne subiscono uno ogni 145, un rapporto di efficienza tra i migliori dell’intera categoria: significa che, a fronte di un attacco essenziale ma concreto, la tenuta difensiva resta un punto di forza assoluto. Non a caso, solo nel 38% delle partite entrambe le squadre sono andate a segno, un dato che conferma la chiarezza dell’identità difensiva costruita da Cusatis: squadra corta, organizzata e con pochi momenti di sbandamento. Allo stesso tempo, l’Alcione mostra un ottimo approccio mentale e tattico, con il 77% delle gare in cui riesce a segnare già nel primo tempo, segnale di un gruppo che entra subito con la giusta concentrazione. A completare il quadro c’è un altro dato emblematico: un rischio di sconfitta stimato al 31%, tra i più bassi del girone. Un indice che racconta non solo della qualità complessiva della rosa, ma soprattutto della continuità con cui l’Alcione interpreta le partite, indipendentemente dal contesto o dall’avversario.

L’impronta di Cusatis - Il tecnico Giovanni Cusatis anno dopo anno ha dato all’Alcione un’impronta metodica, costruendo una squadra compatta, con baricentro medio e transizioni rapide. Il suo 4-3-1-2 alterna fasi di pressing alto a momenti di attesa, valorizzando la fisicità di Ciappellano e Pirola dietro e la capacità di cucire gioco dei centrocampisti. L’Alcione segna soprattutto nella parte centrale dei tempi (tra il 60’ e l’80’ minuto), a conferma di una condizione atletica solida e di una gestione lucida del match.

Se i numeri continueranno su questa traiettoria, l’Alcione potrà legittimamente ambire a un ruolo da protagonista nel finale di stagione, confermando che anche in Serie C la solidità e la programmazione possono valere quanto i nomi altisonanti.