Carrarese, Palmieri: "I 180 minuti raccontano che possiamo dire la nostra"

19.05.2024 16:15 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Un altro ostacolo superato
TMW/TuttoC.com
Un altro ostacolo superato

Ci ha provato, ha caricato più volte quel mancino. Quella porta l'ha cercata Riccardo Palmieri: niente. Però rimane, quella contro il Perugia nella gara di ritorno, una prova importante. Sua e di tutto il gruppo, pur con quella disattenzione collettiva sul finale che sporca il tabellino. L'ulteriore passo in avanti rispetto alle scorse stagioni che la Carrarese sta certificando da diversi mesi è anche figlio della crescita individuale di diverse pedine che, piano piano, diventano fattori. Palmieri è uno di questi trend al rialzo che stanno facendo felice mister Calabro e, insieme al tecnico, una città intera. Un primo step il ventottenne ex-Virtus Entella e Fiorenzuola, guerriero in battaglia come il concittadino Fanfulla, l'aveva per la verità già raggiunto con la fiducia (ben riposta) di Dal Canto (nove partite da titolare nelle prime dieci gare di campionato); con Calabro la continuità di minutaggio diventa anche completamento tattico, con Riccardo che ben si destreggia tra la linea mediana e -sempre più spesso- quella dei due trequartisti. Insomma, un percorso in crescendo, individuale e di squadra.

Riccardo Palmieri è l'ultimo ad intervenire nella affollata sala stampa del dopopartita. Aspetta pazientemente il proprio turno e poi si offre alle domande dei cronisti. Tra presente e un futuro che già chiama all'attenzione. E' quasi un bene: meglio pensare al prossimo avversario che rimuginare su un tabellino che, oggettivamente, mai come ora ha una valenza davvero relativa. Eppure, l'analisi di Riccardo parte proprio da ciò che è mancato, segno evidente di una ricerca al miglioramento incrementale. "E' un peccato aver perso perché abbiamo fatto una grande partita, soprattutto in due frangenti: aver recuperato subito il gol di svantaggio e poi nella gestione della gara per tutto il secondo tempo" spiega il centrocampista nativo di Lodi. "Peccato perché il tabellino dice che hai perso e così non riesci a goderti appieno il momento, non riesci a festeggiare il fatto che in 180 minuti si è vista una Carrarese davvero molto buona: anzi, dopo il pareggio abbiamo avuto diverse occasioni e lì dobbiamo evidentemente ancora migliorare. Io ho sempre fatto la mezzala, questo modulo che prevede due linee di centrocampo (il tecnico Calabro utilizza un 3-4-2-1, ndr) mi piace e penso che dall'esterno si veda che ci divertiamo, anche perché giocare sulla linea dei trequartisti è per me quasi un ritorno alle origini, visto che ho iniziato con quel ruolo: mi trovo bene, questo è sicuramente un anno positivo anche da un punto di vista personale. D'altra parte poi in mezzo al campo siamo affiatati, ci alterniamo e questo ci permette di gestire le fatiche lungo tutto l'arco della stagione".

E a chi chiede a Riccardo i motivi per cui sembrano siano altre le squadre considerate dai più maggiormente accreditate per la promozione, il classe '95 prova a trasformare queste luci spente in occasione: "Ci sta che nelle interviste si facciano altri nomi e non si citi la Carrarese, per noi è ulteriore stimolo a dimostrare che ci siamo: nessun problema, anzi! Credo però anche che gli addetti si stiano accorgendo che possiamo dire la nostra. Ci è mancata nell'arco della stagione quella continuità che invece ha premiato giustamente il Cesena con quei 96 punti che noi non abbiamo invece raggiunto, ma ora, di fatto, è un altro campionato. E noi siamo pronti".