Seconde squadre, come sta andando l'Atalanta U23: la Dea deve prendere le misure al girone C
Nuovo progetto tecnico e nuovo girone per l'Atalanta U23, alla sua terza partecipazione al campionato di Serie C e, per la prima volta, inserita nel raggruppamento meridionale. La baby Dea, un po' come avvenuto lo scorso anno alla Juventus Next Gen, non ha ancora preso le misure ad un girone che ha caratteristiche completamente diverse rispetto al girone settentrionale. Niente fioretto e tanta propensione alla battaglia, senza dimenticare la questione ambientale, che nel girone C trasforma realmente il fattore campo in un'arma in più per tutte.
Dopo il biennio targato Francesco Modesto, i bergamaschi sono ripartiti in estate con un tecnico "di grido" come Salvatore Bocchetti. Una scelta che, per qualcuno, era sembrata quasi come una sorta di ciambella di salvataggio già pronta nel caso in cui fosse finita male l'avventura di Ivan Juric sulla panchina della prima squadra, visti i trascorsi in Serie A del giovane tecnico napoletano. Il mercato in uscita ha visto l'addio di alcuni protagonisti della scorsa stagione come il bomber serbo Vlahović e il capitano Gyabuaa, volati in B rispettivamente a Spezia e Avellino. Per le poche entrate non provenienti dalla stessa Primavera nerazzurra, la società ha puntato gli occhi su Roma, prelevando da Trigoria il difensore Plaia, il centrocampista Levak e la punta Misitano.
A spiccare è ancora il talento di Dominic Vavassori, autore di 15 reti complessive lo scorso anno e già a quota 9 quest'anno. L'italo-brasiliano agisce come seconda punta alle spalle di Misitano - che si è rapidamente guadagnato i gradi di titolare a discapito di Cissé - nel 3-4-2-1 di Bocchetti che ricalca quello adottato dalla prima squadra. A mancare, finora, è soprattutto l'equilibrio, per una squadra capace di risultati roboanti (il doppio 6-2 al Picerno e al Casarano e il 2-4 a Cerignola) ma anche di rovesci clamorosi, come le cinque reti incassate dalla Pro Vercelli negli ottavi di Coppa Italia. Troppe le strisce, sia positive che negative, che hanno trasformato il girone d'andata dell'Atalanta in un giro sulle montagne russe. La zona rossa resta a debita distanza mentre il decimo posto è lontano solo due punti ma resta un fatto: nelle due precedenti stagioni i nerazzurri avevano chiuso il girone d'andata con 30 e 32 punti, quest'anno soltanto 22. Vedremo se i primi mesi di apprendistato sono stati sufficienti per capire le dinamiche del girone della morte.
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