A Pagani il bello e il brutto del calcio. Crisi Catania e un epilogo già scritto, perchè i direttori sportivi non pagano mai?

23.10.2021 00:00 di Luca Esposito Twitter:    vedi letture
A Pagani il bello e il brutto del calcio. Crisi Catania e un epilogo già scritto, perchè i direttori sportivi non pagano mai?

Davvero tanti gli argomenti che tratteremo nell'editoriale odierno. Partiamo da una riflessione che riguarda gli organi di informazione e la necessità di avviare un dialogo e una collaborazione più fruttifera con le varie società di calcio. Da inizio campionato, a Torre del Greco, i giornalisti che devono recarsi in tribuna stampa sono costretti a fare un lungo cammino prima di accedere sul posto di lavoro. Il motivo? Per ordine pubblico (lo stadio Liguori è situato nel centro della città), l'ingresso alla Tribuna è ostruito da strutture di separazione mediante transenne, tutto questo per evitare il contatto con i tifosi ospiti, relegati nel settore distinti. Fin qui siamo tutti d'accordo! E' giusto che gli abbonati della Tribuna (tifosi della Turris) facciano un percorso alternativo, per evitare qualsiasi contatto con i supporter rivali. Capiamo, l'immane lavoro delle forze dell'ordine. La domanda però sorge spontanea... Visto che nell'area transennata ci sono tanti agenti di polizia, carabinieri e vigili urbani, sarebbe opportuno mettere uno steward all'ingresso dell'area recintata che identifichi i giornalisti accreditati. Siamo sicuri, comunque, che la società campana prenderà i dovuti provvedimenti facendosi carico della questione: ribadiamo che non c'è nessun attacco all'area comunicazione che, rimarchiamo, è sempre stata cordiale e disponibile. Sul campo è stata comunque una bella partita, quella tra Turris e Campobasso, con tanti giovani bravi in vetrina e un Giannone decisamente di categoria superiore.

Focus ora sullo stadio Torre di Pagani, laddove sono accaduti due episodi diametralmente opposti e che meritano di essere sottolineati. Anzitutto bella la scelta di posizionare a bordo campo dei bambini in veste di raccattapalle, pronti a rimettere in gioco i palloni senza quelle odiose, antisportive e maliziose perdite di tempo a cui hanno abituato anche campioni di livello nazionale. Peccato che una domenica di sana passione sportiva sia stata infangata da un incivile che, a fine partita, ha colpito il capitano Ricci con uno sputo al volto. Il calciatore, che ha sempre dato tutto in questi anni, era visibilmente amareggiato, uno sconsiderato non può certo sporcare l'immaginare di una tifoseria passionale e numerosa come quella potentina. Ma le frustrazioni personali non vanno sfogate sugli spalti o sui social, altro tema delicatissimo. Così come è delicato l'argomento Governo, con il presidente Francesco Ghirelli che continua ad invocare aiuti economici alla classe politica attuale. Incredibilmente lo sport, anche dopo il trionfo europeo targato Mancini, resta ultima ruota del carro, abbandonato a sè stesso, per buona pace di tanti presidenti che rischiano di alzare bandiera bianca.

A Catania la crisi sembra irreversibile, i calciatori hanno messo la società in mora e il rischio penalizzazione è incombente. In merito ci siamo espressi già in estate: quando si iscrive una squadra, è necessario assicurarsi abbia i requisiti per durare nel tempo, non solo fino ad agosto. E l'epilogo, purtroppo, sembra scontato. Dal punto di vista tecnico, fine settimana interessante. Il Modena, dopo una falsa partenza, sta risalendo la china, il Padova va a corrente alternata ma resta la più forte del proprio girone, a piccoli passi cresce la Triestina, mentre nel girone C è ancora da monitorare la situazione di Braglia ad Avellino. Il derby pugliese tra Bari e Foggia finisce 1-1, in 20mila hanno dato spettacolo ripristinando quel clima di normalità che tanto ci era mancato. Negli ultimi 10 anni solo a Salerno c'era stata una risposta di pubblico così importante per una partita di serie C, l'augurio è che piazze del genere possano calcare palcoscenici ancora più prestigiosi senza imbattersi in grovigli giudiziari che servono solo ad alimentare tensioni. Pensiero finale sugli allenatori, davvero in tanti già esonerati. Novellino a Castellammare è stato silurato ma era nell'aria da tempo, resta valido il consueto quesito: perchè i dirigenti non pagano mai?