A PESCARA SI RISCHIANO MOMENTI DI TENSIONE. SOTTOVALUTARE L'IMPORTANZA DI UNA CURVA PER GLI ULTRAS CHE LA VIVONO PUÒ RISULTARE UN ERRORE, IN BUONA FEDE, FATALE

15.06.2018 00:00 di Tommaso Maschio   vedi letture
A PESCARA SI RISCHIANO MOMENTI DI TENSIONE. SOTTOVALUTARE L'IMPORTANZA DI UNA CURVA PER GLI ULTRAS CHE LA VIVONO PUÒ RISULTARE UN ERRORE, IN BUONA FEDE, FATALE
TMW/TuttoC.com

“A noi di questa partita non ce ne dovrebbe importare un cazzo, ma per merito di qualche genio della lega che ha deciso di assegnare la nostra curva a una tifoseria che non è la nostra, siamo costretti a vigilare qualsiasi minimo movimento 'anomalo' nei pressi della Nord. Chi ha avuto il coraggio di prendere questa decisione avrà anche il coraggio di assumersi tutte le responsabilità se la loro 'festa' sarà rovinata. A ogni azione corrisponderà una reazione. La Curva Nord è pronta a intervenire in qualsiasi momento”. Con questo comunicato i gruppi portati del tifo ultras del Pescara hanno avvisato i sostenitori di Cosenza e Robur Siena, che si recheranno all'Adriatico sabato sera per assistere alla finale dei playoff di Serie C che vale l'accesso alla Serie B, e anche la stessa Lega Pro che ha scelto come teatro dell'evento conclusivo del campionato lo stadio abruzzese. Un messaggio, che oggi s'è scoperto rivolto ai tifosi bianconeri che occuperanno quel settore, che alza il livello d'attenzione e tensione per quella che dovrebbe essere una grande festa del calcio.

Una situazione che, per chi conosce le dinamiche ultras, poteva essere prevista visto che nessun gruppo vede di buon occhio l'invasione del proprio territorio da parte di gruppi estranei con cui non necessariamente sono in conflitto, ma neanche in rapporti d'amicizia. Perché la curva d'appartenenza è una cosa molto seria, più seria di quel che si possa pensare all'esterno. È un territorio che non può né deve essere violato da estranei, che va difeso in ogni momento nonché il teatro di quella che, ogni domenica, è una vera e propria messa in scena di una guerra rituale, che nella maggior parte dei casi è solo evocata e simulata (per chi volesse approfondire consiglio il libro "Descrizione di una battaglia" di Alessandro Dal Lago). Certamente chi ha scelto Pescara come sede della finale non ha minimamente pensato a una reazione simili, ed è altrettanto comprensibile che non l'abbia fatto perché si tratta di qualcosa di molto lontano dai loro pensieri e dai loro modi di ragionare e anche perché lo scorso anno la tifoseria viola non lanciò simili proclami per il fatto che ai tifosi dell'Alessandria fosse destinata la Curva Fiesole del Franchi. Fatto sta che la frittata è fatta e ormai è tardi per rimediare, impensabile a pochi giorni dalla gara spostare un'intera tifoseria in un altro settore che sia comunque abbastanza distanziato da quello che occuperanno gli avversari di giornata. La speranza che in queste ore probabilmente aleggia in Lega e anche presso la Questura di Pescara è che alla fine fili tutto liscio e alla fine vinca la ragionevolezza. Sabato sera comunque bisognerà tenere gli occhi ben aperti non solo verso il campo, ma anche verso la Curva tanto cara ai pescaresi.