Tarantella Foggia: quando il presidente conta poco. Pro Patria in un mare di guai. La Pistoiese e gli esoneri via internet...

27.01.2022 05:00 di Nicolò Schira Twitter:    vedi letture
Tarantella Foggia: quando il presidente conta poco. Pro Patria in un mare di guai. La Pistoiese e gli esoneri via internet...

Chi comanda in casa Foggia? Sicuramente non il presidente Nicola Canonico, messo spalle al muro dal carisma e dall’appeal mediatico di Zdenek Zeman, il cui possibile addio ha fatto cambiare progetti al patron rossonero nel giro di 48 ore. Il segnale di come nella Capitanata regni la confusione più totale e si proceda a tentoni. Detto che l’esonero del Diesse Peppino Pavone ci era sembrato fuori luogo per tempistiche e motivazioni, se un presidente decide di cambiare uomo mercato non può poi cambiare idea e riassumerlo con tanto di rinnovo due giorni dopo. Siamo alle barzellette! Se mandi via un dirigente, significa che è terminato il rapporto di fiducia. Difficile se non improbabile che le cose cambino nel giro di 48 ore. A fare la differenza è stato l’addio del boemo. Senza il Maestro, Canonico si sarebbe trovato a gestire una piazza in subbuglio e una tifoseria che si sarebbe schierata contro al proprio presidente. Ecco spiegata la tarantella delle ultime ore, con tanto di prolungamento pure per l’ex tecnico della Roma. D’altronde lunedì sera Zeman aveva dato buca al presidente che l’aveva invitato a casa sua a Bari per un summit di mercato chiarificatore. Il segnale di come il Maestro - dopo non aver condotto neppure l’allenamento del martedì - fosse ormai pronto a lasciare. E invece tutti, di nuovo, insieme appassionatamente. Fino al prossimo bisticcio, perché questo Foggia non ha grosse disponibilità economiche e dal mercato probabilmente non arriveranno i colpi necessari per spiccare il volo, ma scommesse alle quali Zeman dovrà regalare una seconda chance calcistica. Non a caso Canonico aveva preso Hachim Mastour, bocciato però sia da Pavone sia dall’allenatore che preferiscono Gianluca Turchetta (Imolese).

Come al solito in Serie C bisogna tenere gli occhi ben aperti sulle vicende societarie dei club di questa categoria. Fari puntati in particolare in quel di Busto Arsizio dove Patrizia Testa è arrivata ai titoli di coda e ha passato la mano. Peccato che ai nuovi acquirenti, il consorzio Sgrai di Napoli, non sia bastato neanche il tempo di brindare all’acquisizione del club che sono scattati i tintinnii delle manette. A novembre è stato arrestato Roberto Galloro, presidente del consorzio, per una maxi-truffa nel settore energetico, mentre settimana scorsa la Procura della Repubblica di Napoli ha invitato la Guardia di Finanza a effettuare un sequestro preventivo relativo ai 110 milioni di crediti d’imposta relativi al Superbonus 110%. Il Consorzio Sgrai, infatti, avrebbe beneficiato di oltre 109 milioni di euro di crediti di imposta per lavori in realtà Mao effettuati ed eseguiti che sarebbero poi stati ceduti e finalizzati per un importo di 83 milioni di euro. Una vicenda che segna probabilmente la fine della (breve) avventura Sgrai al timone dei Tigrotti. Ovviamente auguriamo alle persone indagate di poter dimostrare la loro estraneità alle vicende di cui sono imputati, ci mancherebbe. Non siamo noi i giudici e prima di giudicare qualcuno colpevole servono le sentenze dei tribunali. Il calcio però non aspetta e il pallone rotola velocemente e allora un interrogativo diventa naturale: Che ne sarà della Pro Patria? Difficile dirlo, ma il futuro è a dir poco incerto e nebuloso, visto che gli imprenditori locali latitano. All’orizzonte un sacco di guai. La Testa, infatti, non ha trovato sostegno e supporto concreto al momento della decisione di vendere il club in autunno. Tanto che la società è finita nelle mani (sbagliate?) di forestieri. Il nuovo presidente Domenico Citarella ha invitato tutti alla calma, però il biglietto da visita iniziale è tutt’altro che rassicurante. Tanto che - si sussurra - che alcuni importanti esponenti del Consiglio Comunale di Bisto Arsizio si siano già attivati nel cercare (nuovi) acquirenti...

Ok che la tecnologia ha fatto passi da gigante e ve lo dice uno che vive perennemente on line, però per certe cose servono le vecchie maniere. Questione di modi e di educazione. Alludiamo all’esonero di Giovanni Lopez da tecnico della Pistoiese. Una cacciata scontata ed emersa via internet con la notizia anticipata ben più di 48 ore prima rispetto alla decisione definitiva. Tanto che il povero Lopez l’avrebbe scoperto leggendo il nostro portale. Non benissimo. Va bene che il nuovo management della Pistoiese voleva azzerare i ponti col passato e voltare totalmente pagina, ma le modalità sono rivedibili. Per intenderci: non sindachiamo la decisione di cambiare l’allenatore, ma tanto valeva farlo prima della partita e magari comunicandolo prima al diretto interessato e poi ai media. Lo diciamo anche contro il nostro stesso interesse visto che lo scoop è stato piazzato da noi in tutte le salse. Dettagli contrattuali (18 mesi) del nuovo allenatore Marco Alessandrini compresi. In bocca al lupo! Ne avrà certamente bisogno lui come tutti i tifosi arancioni chiamati a mesi di passione, sperando in un lieto fine nei prossimi mesi che si preannunciano tribolati con una società sulla quale bisognerà vigilare con attenzione da qui al 30 giugno...