Torres, Monopoli, Juve Stabia: quanto può essere vantaggioso cambiare a 450' dal termine della regular season? Via alla scaramanzia, i dati degli ultimi 5 anni dicono che la bilancia pende verso risposte scoraggianti

21.03.2023 00:00 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Torres, Monopoli, Juve Stabia: quanto può essere vantaggioso cambiare a 450' dal termine della regular season? Via alla scaramanzia, i dati degli ultimi 5 anni dicono che la bilancia pende verso risposte scoraggianti
© foto di TC

Mentre si protraggono giustamente i festeggiamenti dalle parti di Catanzaro (B ritrovata dopo 17 stagioni) e Catania (ritorno in C dopo un solo anno di purgatorio tra i dilettanti), con due promozioni giunte a 5 e 6 giornate dal termine della regular season, c'è da sottolineare come l'ultimo fine settimana  sia stato ad altissima tensione per quanto riguarda le panchine di Serie C, con un esonero nel Girone B e ben due nel Girone C. A 450 minuti dalla fine del campionato (escludendo quindi playoff e playout) ci ritroviamo con il 53% delle società (più precisamente 32 sulle 60 in gioco), che hanno cambiato almeno una volta la propria guida tecnica.

Le ultime a saltare sono state quella di Stefano Sottili alla Torres (richiamato Alfonso Greco, già allontanato lo scorso 27 dicembre, con la squadra 13^ a +3 sulla zona playout mentre ora è solo uno il punto che separa i sassaresi dagli spareggi salvezza); quella di Sandro Pochesci alla Juve Stabia (subentrato lo scorso 30 gennaio al in un primo momento definito dimissionario Leonardo Colucci, mentre in realtà pare essere stato sollevato anch'egli dall'incarico, come poi svelato dal socio Giuseppe Langella non più tardi di 10 giorni fa. Allora le Vespe erano quarte in classifica, ora sono addirittura sprofondate fuori dalla zona playoff, anche se di un solo punto); infine quella di Giuseppe Pancaro al Monopoli (subentrato lo scorso 21 ottobre a Giuseppe Laterza, con il Gabbiano nono in classifica)

Ma quanto può essere utile cambiare a 5 giornate, quindi soli 450 minuti, dal termine di una stagione? Analizzando quanto occorso negli anni precedenti possiamo tentare di dare una risposta, dati alla mano.

Proprio un anno fa (a meno 4 dalla fine) Trento e Legnago optarono per l'esonero, con il Seregno che dovette invece fronteggiare il passaggio da un Mariani assente per motivi personali a Lanzaro (la squadra non riuscì comunque a salvarsi, precipitando tra i dilettanti dopo il doppio scontro con la Pro Sesto). I gialloblù diedero il benservito a Carmine Parlato dopo ben 21 mesi insieme, una promozione dalla D alla C, 75 partite totali con una media di 1.64 punti (1.06 limitatamente alla stagione 2021/22) per accogliere un Lorenzo D'Anna che non allenava dal 2018 e che oltre alla lunga avventura alla guida della Primavera del Chievo e a quella più breve sulla panchina della prima squadra sempre clivense, per quanto riguarda la C, aveva solo una brevissima apparizione al Südtirol nella stagione 2013/14, finita (precocemente e malamente) con l'esonero. D'Anna portò il Trento alla salvezza ai playout contro la Giana Erminio, venne confermato per l'attuale stagione per poi essere allontanato dopo sole 7 giornate in favore di Bruno Tedino. I biancazzurri salutarono invece Michele Serena (una sola vittoria dal 27 dicembre al 29 marzo, con sei pareggi e sette ko), richiamando Giovanni Colella, che però non riuscì ad evitare la retrocessione diretta in Serie D. Andando un po' più avanti, a 2 turni dal termine, anche Giuseppe Galderisi lasciò il Mantova in favore di Maurizio Lauro, coi virgiliani che si salvarono, premiati dalla classifica avulsa che condannò il già citato Trento ai playout. La Paganese sollevò Gianluca Grassadonia dall'incarico richiamando Raffaele Di Napoli, che non riuscì a salvare gli azzurrostellati ai playout contro la Fidelis Andria (il doppio 1-0 premiò i federiciani meglio classificati). Guardando un filo più indietro, a 5 giornate dalla fine, come il caso preso attualmente in esame, c'è anche l'esonero di Giancarlo Riolfo dalla Fermana con l'avvento di Gabriele Baldassarri: un estremo tentativo che portò i marchigiani comunque ai playout, poi persi con la Viterbese, con la C riconquistata tramite ripescaggio. Un totale di tre fallimenti e due successi e la bilancia già comincia a pendere verso una risposta non particolarmente rasserenante.

Ad aprile 2021, dalla 15^ giornata di ritorno del campionato ancora precedente in poi, di panchine ne saltarono ben otto: alla Cavese tornò Vincenzo Maiuri che però non riuscì a salvare la squadra che precipitò in D direttamente. Qualche giorno dopo fu la volta di Bisceglie e Viterbese: alla guida dei primi tornò Giovanni Bucaro, che li portò a disputare i playout poi persi con la Paganese; nelle file laziali tornò Agenore Maurizi, che però non riuscì a farli accedere ai playoff. Alla Carrarese si dimise Silvio Baldini, arrivò Antonio Di Natale e la salvezza diretta fu centrata. Ad Imola ci si affidò a Lorenzo Mezzetti che salvò i rossoblù ai playout contro il Fano. Quindi cambiarono Lucchese e Pergolettese: Oliviero Di Stefano non riuscì a salvare i rossoneri, mentre Fiorenzo Mario Albertini centrò l'obiettivo coi cremaschi. Infine il Bari che a fine mese - a due dal termine - richiamò Gaetano Auteri e come finì la storia dei Galletti è cosa nota visto che il pass promozione per la cadetteria venne staccato l'anno dopo. Qui ci troviamo di fronte a cinque flop e tre imprese andate a buon fine quindi ancora aleggiano spettri che non portano conforto.

Difficile, invece, utilizzare come stagione esemplificativa la 2019/20, condizionata dalla pandemia Covid-19. Comunque in vista della ripresa di fine giugno, con playout prima e playoff poi, in quattro decisero di avvicendare il proprio condottiero: l'Imolese chiamò Roberto Cevoli che salvò i romagnoli nel doppio confronto contro l'ArzignanoValchiampo mentre la Pianese si affidò a Pasquale Catalano, cui non riuscì l'impresa contro la Pergolettese, che a sua volta aveva puntato sul ritorno di Mattia Contini. Infine il Ravenna che decise per disputare il doppio playout con in panchina Claudio Treggia per vedere trionfare il Fano. In questo caso, a conforto delle squadre attualmente alle prese con gli esoneri, c'è un equilibrio tra obiettivi centrati e mancati.

Solo un caso di cambio avvenuto sempre ad inizio aprile nella stagione 2018/19: fu la Reggina ad esonerare Massimo Drago e a richiamare Roberto Cevoli. Il tecnico sammarinese portò gli amaranto a disputare i playoff da settimi in classifica per poi eliminare il Monopoli al primo turno playoff, ma dovette soccombere 4-1 al Catania nel secondo turno. Un seppur parziale raggiungimento dell'obiettivo che potrebbe portare serenità a chi la decisione l'ha presa di questi tempi.

Chiudiamo con il mese di aprile 2018 e quindi con la stagione 2017/18, dove furono cinque le squadre ad optare per l'avvicendamento di guida tecnica: in ordine cronologico Racing Fondi e Viterbese, poi il Livorno, quindi il Pro Piacenza, infine la Sambenedettese. Le due laziali decisero di affidarsi a Pasquale Luiso la prima e al ritorno di Stefano Sottili la seconda. Il 'toro di Sora' non riuscì nell'impresa di salvare i fondani che vennero condannati alla retrocessione dalla Paganese nel doppio confronto playout, mentre il collega portò i gialloblù a chiudere al quinto posto e quindi ad accedere ai playoff, dove però il Südtirol ebbe la meglio subito ai quarti dopo che la Viterbese era riuscita a sbarazzarsi del Pisa agli ottavi e ancora prima di Pontedera e Carrarese nella prima e seconda fase a gironi. Incredibile quanto accadde a Livorno, con Andrea Sottil, dimessosi ad inizio marzo, esonerato alla metà dello stesso mese, per poi essere richiamato l'8 aprile per portare definitivamente in porto la promozione in B dei labronici ai danni del Siena. Al Pro Piacenza fu Stefano Maccoppi a siglare la salvezza diretta dopo l'esonero di metà aprile di Fulvio Pea. Mentre caso ancora più assurdo quello della Sambenedettese che richiamò Moriero prima dell'ultima giornata dopo averlo esonerato ad inizio novembre per poi condurre i marchigiani fino agli ottavi dei playoff, eliminando il Piacenza agli ottavi e venendo a propria volta eliminati dal Cosenza, poi promosso in B. Un trionfo, un obiettivo centrato, due sfiorati ed una sola disfatta tornano ad essere da sprone a chi si affida ora al cambio in panchina.

A ben vedere, quindi, da questi esempi, contiamo undici risposte negative (per una percentuale del 55%) di cui nove retrocessioni, nove positive (45%) di cui sei permanenze in categoria e tre situazioni in cui si può parlare di parziale raggiungimento dell'obiettivo (15%). Ed immaginiamo già gli scongiuri che staranno partendo in questo momento tra Sardegna, Campania e Puglia di fronte a questi dati statistici, con la speranza di poter terminare all'interno della 'giusta' percentuale casistica.