ESCLUSIVA TLP - Pordenone, pres. Lovisa: "Serie B in tre anni. A Padova fraintese le mie parole, vi spiego tutto. Venezia? B meritata. Nei play-off sarebbe un orgoglio giocare a Lecce"

19.04.2017 16:00 di  Sebastian DONZELLA   vedi letture
ESCLUSIVA TLP - Pordenone, pres. Lovisa: "Serie B in tre anni. A Padova fraintese le mie parole, vi spiego tutto. Venezia? B meritata. Nei play-off sarebbe un orgoglio giocare a Lecce"
TMW/TuttoC.com
© foto di Antonio Ros/Pordenone Calcio

Si può essere orgogliosi per un secondo posto? Si, se ti chiami Pordenone e capiti nel girone con una serie di corazzate costruite per vincere e che non sfigurerebbero nemmeno per un secondo nell’attuale Serie B. I neroverdi, a 270 minuti dal termine della regular season, sono a un solo punto dalla seconda piazza, occupata dal Parma. Un risultato sopra le righe, frutto di una programmazione non indifferente e che potrebbe portare i ramarri a chiudere la stagione alle spalle solo dell’inarrivabile Venezia. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva il patron friulano, Mauro Lovisa, per capire i segreti del successo made in Pordenone.

Nelle ultime due gare avete recuperato 6 punti al Parma, pochi giorni fa avete superato il Padova. State prendendo il volo…

“Di solito chi investe tanto arriva nelle prime tre in qualsiasi campionato dalla Serie A in giù. Ma in ogni stagione c’è sempre una sopresa che nasce da un progetto sportivo importante e da un allenatore di talento: in massima serie troviamo l’Atalanta, in Lega Pro il Pordenone. Non avremo le stesse disponibilità economiche delle big ma nel nostro piccolo c’è molta serietà, con stipendi pagati ogni mese e un lavoro certosino alla base. E orgogliosamente posso dire che nelle posizioni di testa, nei tre gironi, ci sono gli squadroni più noi”.

Tornando a Padova, la sua intervista nel dopogara [LEGGI QUI] ha scatenato una marea di polemiche patavine…

“Credo di essere stato frainteso e mi dispiace per essermi spiegato male. Volevo dire che quello di Padova, dopo 4 sconfitte, non è un ambiente facile da gestire perché parliamo di una squadra che vanta una storia importante, con un passato in Serie A e con tante stagioni di rilievo tra i professionisti. Noi, invece, siamo un club più piccolo, un’isola felice e, in casi come questi, il nostro ambiente si surriscalda di meno. E, ovviamente, c'era tanta felicità per aver ottenuto sei punti in stagione contro una squadra di gran livello come la loro. Ma questo l’ho già spiegato al presidente del Padova: con Bergamin ho un rapporto personale importante, sa che lo stimo molto. Con lui ci siam già chiariti, volevo chiudere la polemica anche a mezzo stampa”.

Ha chiarito anche con l’AD biancorosso Bonetto [LEGGI QUI] e con il vostro ex consulente di mercato e attuale diggì biancoscudato Zamuner?

"Non mi è piaciuta la dichiarazione di Bonetto: non credo debba darmi insegnamenti sullo stile perché non mi conosce e, quindi, non può permettersi  di giudicarmi. E non mi sono permesso, in primis, di giudicare il lavoro altrui. Anzi, nessuno ha ripreso i miei complimenti per il lavoro strepitoso svolto negli ultimi anni dal Padova.
Con Giorgio ci ho parlato, sa che sono uno spontaneo, genuino e corretto. In conferenza stampa ho solo detto che per me una stretta di mano è una stretta di mano e che poi nella vita torna tutto ma non c’era nessuna cattiveria nelle mie parole".

Il presidente del Venezia, Tacopina, a promozione acquisita l’ha salutata ironicamente, ricordando una sua dichiarazione di metà febbraio che la vedeva molto scettico nei confronti dei lagunari [LEGGI QUI]…

“Bisogna contestualizzare quella dichiarazione: la feci poco dopo il mercato di gennaio e credo che il Venezia abbia vinto il campionato anche grazie al mercato di riparazione. Il direttore Perinetti ha fatto delle operazioni molto furbe e intelligenti a gennaio che, unite alla continuità di risultati, hanno permesso ai lagunari di ottenere la cadetteria con merito. Ho sbagliato in parte giudizio ma resto dell’idea che le scelte di inizio anno siano state decisive per la promozione. Nella partita contro di noi non mi sembrava avessero le potenzialità per vincere, avendoli dominati dal primo all’ultimo minuto. Rinnovo, comunque, i complimenti per la meritata Serie B”.

Se Venezia ride, Parma piange…

“Il primo anno è difficile per tutti, poi in un girone difficilissimo come il nostro lo è ancor di più. I ducali sono partiti male, il Venezia non ha mai mollato e non ce l’hanno fatta a recuperare. Se non vinceranno quest’anno ai play-off sicuramente capiranno cosa gli servirà per vincere il prossimo. Anche noi il primo anno abbiamo fallito e siamo retrocessi, la categoria è molto difficile. Intanto sarebbe grandioso chiudere davanti a un club così blasonato".

Chi l’ha sorpresa in positivo?

“L’Albinoleffe sicuramente, visto che negli ultimi anni aveva lottato per salvarsi con risultati negativi e invece ora sembra a un passo dai play-off. Hanno disputato un ottimo campionato anche il Gubbio, che da neopromosso si è stabilmente inserito tra le prime della classe e la Sambenedettese, che al primo anno ha subito centrato i play-off. So che il patron dei rossoblù è molto sanguigno, un po’ come me, e non è molto contento degli ultimi risultati. Ma credo che sappia, comunque, quanto sia tosto il nostro girone”.

A proposito di play-off: chi sono le favorite?

“Parma, Padova, Lecce, Matera e una fra Cremonese e Alessandria. Quelle squadre, insomma, costruite per vincere. E non metto Padova a caso: è una squadra difficilissima da battere, non ti fa giocare perché molto attenta e ti impressiona fisicamente”.

In quale stadio vorrebbe giocare in questa seconda parte di stagione?

“Dico la verità, mi stuzzica molto la piazza di Lecce. Andarsi a giocare una promozione al “Via del Mare” credo che regali un bel po’ di emozioni e tanto orgoglio per la nostra piccola storia. Il Salento lo amo, il Lecce mi piace. E mi piacerebbe incontrarlo anche se è uno squadrone”.

Dove vuole arrivare questo Pordenone?

“Il nostro obiettivo è la Serie B in tre anni: se ci riusciamo adesso bene, altrimenti ci riproveremo nelle prossime stagioni. Sempre senza fare follie ma con una programmazione seria. Non dimentichiamoci che per continuare questo processo di crescita, che ci ha portato a superare quota 60 per due anni consecutivi, abbiamo speso 500mila euro per il ripescaggio due estati fa”.

In caso di cadetteria cosa farete con lo stadio?

“Stiamo lavorando già adesso sulla location, anche questa settimana avremo un incontro. I tifosi possono stare tranquilli: il progetto c’è, la voglia di farlo anche”.

Intanto giungono le prime voci di mercato su giocatori e mister appetiti da categorie superiori…

“È normale che sia così vista la stagione che stiamo disputando ma è ancora presto per parlarne, ora concentriamoci sul finale di stagione. In ogni caso, sia in caso di permanenza in Lega Pro che di promozione in Serie B, l’ossatura della squadra non avrà grandi ritocchi”.

A inizio campionato hanno tenuto banco, a lungo, le polemiche sulla suddivisione dei Gironi A e B, con quest’ultimo considerato nettamente più difficile. Adesso, a fine stagione, cosa ne pensa?

“In chiave promozione tutti e due si sono rivelati proibitivi. È vero che il Venezia è quasi arrivato a quota 80 ma anche Alessandria e Cremonese hanno disputato un campionato importante, con oltre 70 punti a testa. E potrebbe anche essere possibile che 80 punti non basteranno per arrivare primi. Devo dire che anche il girone A col tempo è migliorato e ora si sta livellando verso l’alto. Bisogna solo vendere meglio il prodotto, dobbiamo imparare a farlo. Il presidente Gravina è una persona straordinaria con grande serietà e dignità: credo che, insieme a lui, potremo farcela”.

A proposito di Gravina, che pensa della possibile riduzione degli over nelle rose di Lega Pro?

“Credo che bisogna trovare un equilibrio: da un lato vi sono esigenze di bilancio ma dall’altro non sarebbe giusto lasciare tanti giocatori d’esperienza inattivi. Credo che 13-14 over sia una proposta intelligente: da 16 a 10 il passaggio sarebbe un po’ brusco. Come tutte le cose bisogna operare per gradi”.