INTERVISTA TC - Carrarese, Tavano: "Rigore al '96? Ero tranquillo"

04.12.2019 17:30 di  Giacomo Principato   vedi letture
INTERVISTA TC - Carrarese, Tavano: "Rigore al '96? Ero tranquillo"
TMW/TuttoC.com

Successo al cardiopalma per la Carrarese che stoppa l'astinenza di vittorie che durava da quattro giornate e torna ai tre punti. Nella partita contro la Pro Vercelli i toscani rischiano il beffardo pareggio, ma per fortuna loro c'è Francesco Tavano che dal dischetto in pieno recupero riporta in avanti gli apuani. “Quanto pesava quel calcio di rigore? Abbastanza. Ero però tranquillo e sereno, a queste cose sono abituato. E' stato molto più semplice calciarlo” racconta l'attaccante nell'intervista a TuttoC.com.

Nel corso della gara vi siete però complicati la vita rimettendo in gioco gli avversari.

Avevamo iniziato benissimo la partita andando in vantaggio di due reti, poi hanno accorciato le distanze su un nostro errore. Nel secondo tempo ci siamo un po' abbassati lasciandogli il pallino del gioco e non sfruttando i contropiedi. Un peccato non averla chiusa prima, fortunatamente è andata bene comunque. Siamo contenti di questi tre punti”.

Per mister Baldini è il miglior ritorno possibile dopo la pausa.

“Lui è il nostro allenatore e lo sarà sempre. Si era preso qualche giorno di riposo dopo la sconfitta con l'AlbinoLeffe, era un po' amareggiato. Fa parte del gioco. Il suo ritorno ci ha dato una carica in più nel portare a casa il risultato”.

Il tecnico e la componente più esperta della rosa sono il motore di questa Carrarese?

“Siamo noi più esperti a dovere dare una mano ai più giovani, a far sì che il gruppo sia forte e vada per la direzione giusta. L'obiettivo è quello di arrivare più in alto possibile, ce la giocheremo fino alla fine”.

In Monza ha ormai preso un netto vantaggio sulle inseguitrici. E' irraggiungibile o c'è ancora speranza?

Una piccola speranza ce l'hanno tutti, però il Monza è una squadra costruita per vincere il campionato. Non a caso si trova lassù. Noi dobbiamo essere più continui e meno altalenanti, quando ci riusciremo ne verremo fuori alla grande”.

Va verso i 41 anni, cosa le può ancora dare il calcio?

Mi dà sempre emozione, gioia, voglia di lavorare... è una passione. Senza di essa non riesci a giocare a questa età”.

Ha già pensato a cosa farà una volta appesi gli scarpini al chiodo?

Sinceramente ancora no, vedremo l'anno prossimo cosa succederà. Avendo lavorato per tanti anni nel calcio è normale voler restare in questo mondo”.