INTERVISTA TC - De Angelis: "Inspiegabile la fine del Campobasso"

06.10.2022 07:30 di Stefano Scarpetti   vedi letture
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Ai microfoni di Tuttoc.com è intervenuto l'ex direttore sportivo del Campobasso Stefano De Angelis, il quale ha manifestato un pizzico di amarezza e comprensibile sorpresa per quanto successo al Campobasso in estate, dopo aver portato a termine un lavoro di tre anni culminato con la Promozione in serie C, e la scoperta di calciatori che adesso stanno tutti giocando, alcuni dei quali ambiti in categorie superiori:

Possiamo dire una bella storia finita nel peggiore dei modi?

"Non ci sono stati segnali durante la stagione che le cose potessero finire in questo modo. Il club aveva un budget ridotto, eravamo pronti a disputare un nuovo campionato, a mio avviso c'erano tutti i presupposti per spingere ancora. Negli anni precedenti prima il Covid in pratica aveva interrotto una nostra rimonta, nella seconda stagione era arrivata la Promozione e lo scorso anno abbiamo fatto bene con una squadra che aveva uno zoccolo duro di 14-15 giocatori giovani provenienti dalla serie D. Se qualcuno mi chiedesse cosa sia accaduto, non so darmi una spiegazione andrebbe chiesto a chi faceva parte del club".

Adesso quindi cercherà di voltare pagina con un nuovo progetto, la discriminante sarà la categoria?

"Dopo quello che è successo al Campobasso mi sono preso una pausa, la delusione è stata talmente grande al termine dei vari ricorsi al Tar. Ho sentito la necessità di staccare, avevo accumulato molta tensione. Adesso sono tornato a seguire le partite, chiaramente avendo fatto la serie C l'intenzione è quella di mantenere questa categoria, ma non disdegno offerte da categorie inferiori. Dipende dalla qualità del progetto che si possa presentare davanti".

In precedenza ha parlato dei calciatori che hanno militato nel Campobasso, c'è qualcuno di cui è particolarmente fiero di aver scoperto?

"La forza è stata sicuramente il gruppo, sono contento del fatto che nessun calciatore sia rimasto a piedi. Segno della bontà del lavoro fatto in questi anni basti pensare a Liguori, Paci, Rossetti, Persia ma potrei citarne tanti altri che militano adesso nei professionisti arrivati qui praticamente sconosciuti e adesso sono ambiti in categoria superiore, se ripenso a quello che poteva essere rimane un grosso rammarico".