INTERVISTA TC - Ds Casertana: "Non volevamo arbitro di Lodi? È falso"

09.03.2020 18:00 di  Sebastian Donzella  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Ds Casertana: "Non volevamo arbitro di Lodi? È falso"
TMW/TuttoC.com
© foto di Giuseppe Scialla

"Non volevamo arbitro di Lodi? È falso". Salvatore Violante, direttore sportivo della Casertana, dai microfoni di TuttoC.com ha spiegato come mai il direttore di gara della sfida contro il Monopoli sia stato cambiato prima del match.

Sulla carta stampata è stato scritto che avete rifiutato, insieme ai gabbiani, l'arbitro Enrico Maggio in quanto proveniente dalla sezione di Lodi.
"Non è assolutamente vero. Ci eravamo accorti che l'arbitro era di Lodi sin dalla designazione ma non abbiamo mai detto nulla contro. È stata una decisione dell'AIA, abbiamo appreso del cambiamento una volta arrivati al campo di Monopoli. Noi in precedenza avevamo chiesto alla Lega Pro, tramite il nostro segretario, se fosse tutto a posto. La Lega ci aveva assicurato della situazione ed era finita lì, le rassicurazioni ci erano bastate. Poi a Monopoli ci è stato detto che la stessa associazione degli arbitri aveva optato per il cambio con Mario Vigile della sezione di Cosenza".

Arbitro o no, avete ottenuto tre punti contro la squadra più in forma del momento.
"Il Monopoli, onestamente, è tra le squadre superiori alla nostra. Però abbiamo dimostrato di sapercela giocare con tutti e siamo riusciti a portare a casa una vittoria che poteva starci, in una partita non dominata ma giocata in maniera accorta. L'episodio del rigore ci è girato a favore, bravo l'arbitro a dare il vantaggio e a fischiare dopo che non si era concretizzato. Abbiamo battuto una delle squadre che potrà fare grandi cose ai playoff".

Quella di Monopoli rischia di essere l'ultima partita per molto tempo.
"Il clima non è sereno, le notizie che arrivano di questi contagi non fanno star tranquillo nessuno, da Nord a Sud. E poi giocare a porte chiuse è stato surreale, sia per noi che per loro. Ci siamo preoccupati di tutelare la salute dei "clienti", cioè i tifosi sugli spalti, senza preoccuparci per i lavoratori, cioè i calciatori, che i contatti in campo li attuano, senza poter tenere la distanza di un metro richiesta. Siamo fiduciosi che verrà trovata la soluzione giusta ma è il caso di fermarsi: i giocatori non sono più sereni e questo non giova al sistema. Però sarebbe giusto sospendere e differire le scadenze per INPS e IRPEF, pagando comunque gli stipendi, anche perché non parliamo di cifre astronomiche per i ragazzi".