INTERVISTA TC - DS Teramo: "Siamo ad un punto di partenza"

25.10.2019 19:00 di  Dario Lo Cascio  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - DS Teramo: "Siamo ad un punto di partenza"

Tre vittorie nelle ultime quattro gare, una sola sconfitta nelle ultime cinque per altro in pieno recupero. In casa Teramo sembra finalmente arrivato l'atteso cambio di rotta dal punto di vista dei risultati. Sandro Federico, direttore sportivo dei biancorossi, intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com, vede così il momento dei Diavoli: "Siamo solo ad un punto di partenza. Ci aspettiamo tanto da questi ragazzi, da questa squadra, da questo gruppo di lavoro. Questo deve essere solo un punto di partenza al quale dare seguito. Abbiamo grandi aspettative e siamo convinti che questi ragazzi possono regalarci grandi sodddisfazioni".

Due indicazioni importanti dalla vittoria di Francavilla: primo successo in trasferta e prima rete in campionato di Martignago.
"Tra le altre cose aggiungo che è stato fatto un ampio turn over. Sta a dimostrare che, dopo la bella vittoria in casa con la Paganese, mister Tedino ha avuto il coraggio di cambiare per delle regole che ci siamo dati. Perché siamo convinti di avere due squadre, ventiquattro ragazzi titolari, tutti disponibili e tutti che possono dare qualcosa di importante. La vittoria di Francavilla è stata la prima fuori casa, sofferta sì, ma il campionato è così. Ci saranno partite dove purtroppo anche non giocando benissimo bisogna portare a casa punti. Speriamo che da questa partita si possa dare il via ad una grande campionato". 

Avete appunto vinto su un campo, quello di Francavilla, dove i biancazzurri avevano battuto 6-2 la Vibonese, che poi aveva piegato 5-0 il Catania. Un campionato imprevedibile. 
"Sì, ma più che imprevedibile, pian piano stanno venendo fuori i valori delle squadre. Mancano all'appello alcune squadre, ma nelle prossime giornate sicuramente questo avverrà. E speriamo di esserci anche noi, di ritagliarci un posto da protagonista. E' un campionato difficile, poche squadre sfruttano il minutaggio dei giovani, il livello è altissimo, sembra una sorta di B2 per il blasone di alcune piazze". 

C'è differenza tra il Girone C e il B, dove era il Teramo fino alla scorsa stagione?
"Negli scorsi anni abbiamo fatto quasi sempre il Girone B. Quest'anno siamo stati inseriti nel C che ha visto alzarsi il proprio valore non solo per la forza delle squadre, ma anche perché, come detto, molti rinunciano al minutaggio per ambizione e voglia di portare le società a grandi livelli. Vai in stadi con dieci o quindicimila persone, come a Bari, Catania, Catanzaro. Il livello è importante, anche in squadre che teoricamente sono su un fascia tra virgolette più bassa, come Potenza o Monopoli, possono dire la loro e hanno le carte per fare un campionato esaltante. Quindi ci sarà da combattere e sicuramente il livello del Girone C è il più elevato dei tre". 

Un avvio altalenante dal punto di vista dei risultati per il Teramo. Imputabile al massiccio rinnovo estivo?
"Direi proprio di sì. Allenatore nuovo, squadra completamente rinnovata tranne che per tre giovani che erano con noi l'anno scorso. Tra l'altro la maggior parte sono arrivati al Teramo scaglionati, fino a Costa Ferreira l'ultimo giorno di mercato. Siamo partiti con un gruppo, man mano integrato con i nuovi arrivati, che andavano inseriti. E questo comporta una serie di problemi. E quindi anche mister Tedini, validissimo allenatore e grandissimo professionista, ha avuto bisogno di tempo per capire i giusti equilibri tattici e tecnici. Penso che in questo senso siamo sulla buona strada". 

A proposito di tempo da concedere, da uomo di calcio un'opinione su un trend del momento: i club esonerano troppo facilmente?
"E' un problema generale. Tanti imprenditori nelle proprie aziende si dando un programma a lungo raggio, dai tre ai cinque anni, per raccogliere i frutti degli investimenti fatti. Non capisco perché nel calcio non si riesca ad adottare lo stesso sistema. E' normale, al netto di eventuali problemi importanti, che sia l'allenatore che i calciatori abbiano bisogno di un certo lasso di tempo per mettere in pratica le idee. Ci vorrebbe più serenità, diplomazia, equilibrio. Perché il capro espiatorio poi risulta sempre l'allenatore o il direttore sportivo di turno. Ci vorrebbe più pazienza, ma oggi il mondo va troppo veloce, c'è timore di aspettare e paura di fallire, facendo pagare i tecnici di turno". 

Quello del Teramo sembra un progetto razionale a medio termine. Quali sono gli obiettivi del club?
"L'obiettivo del presidente Iachini è costruire nel tempo una grande società. Come prima cosa ha ottenuto la gestione dello stadio, per costruire sull'impianto, come è stato ad esempio per la Juventus, la squadra del futuro. E' stato rinnovato tutto, compreso il nostro settore giovanile, chiamando dei responsabili preparati. E l'obiettivo della prima squadra è costruire nel tempo un gruppo forte, solido, con giovani tutti di proprietà come è adesso, puntando ad arrivare più in alto possibile nel giro di qualche anno. L'idea è questa, crescere forte come squadra, società, gruppo di lavoro, vedendo man mano dove possiamo arrivare. Speriamo di bruciare le tappe, ma bisogna avere calma e pazienza perché la base è importante e solida".

Un passo alla volta, il prossimo è la Casertana domenica.
"Sarà una gara complessa, difficile. La Casertana gioca bene, ha un solido impianto di gioco, con elementi esperti come Castaldo e Zito. Ha due punti più di noi e dirà la sua in questo campionato. una gara difficile ma noi abbiamo una voglia matta di far gioire la piazza e vogliamo dare seguito alle belle prestazioni dell'ultimo periodo. Per noi quindi sarà un impegno fondamentale".