INTERVISTA TC - Magrini: "A Grosseto si è distrutto quanto costruito"

15.04.2022 18:00 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Magrini: "A Grosseto si è distrutto quanto costruito"
TMW/TuttoC.com
© foto di Dario Fico/TuttoNocerina.com

"E' un risveglio amaro, perché dopo aver costruito qualcosa di buono in questi quattro anni, si rovina tutto quello che avevamo fatto di buono. Nella vita costruire è difficile, mentre è facile distruggere, questa è la realtà": non usa tanti giri di parola Lamberto Magrini, ex tecnico del Grosseto, per commentare la retrocessione dei maremmani ai microfoni di TuttoC.

Quanto rammarico c'è per quello che di buono aveva fatto?

"C'è rammarico, perché bastava poco per migliorare. La squadra aveva dei problemi ovviamente, andava capito dove intervenire. Se fossero state prese due o tre pedine con l'esperienza giusta, sicuramente il Grosseto avrebbe potuto giocarsi meglio le sue possibilità".

Maurizi in sala stampa ha detto che ha cercato di raddrizzare una stagione già compromessa.

"Scaricare colpe sugli altri è sempre la cosa più semplice da fare: se la società mi chiama per migliorare la classifica della squadra non vado a dare responsabilità a chi mi ha precedeuto. La verità è che non sono riusciti a migliorare la squadra: sia chiaro, noi abbiamo fatto male, ma se cambiando dieci giocatori fai appena due punti in più... L'anno scorso collezzionammo 54 punti, quest'anno c'era tutto il tempo necessario per salvarlo: ripeto, scaricare la colpa sugli altri è sempre facile. Noi non siamo mai stati ultimi, è lui che ha portato la squadra all'ultimo posto. Siamo stati ultimi a pari merito con la Viterbese al massimo, ma il tempo e la possibilità di salvarsi c'erano".

Quindi rimane il rammarico.

"Sì, perché secondo me quella rosa aveva bisogno di un paio di giocatori: parlavo spesso con il presidente, che mi diceva che l'obiettivo era quello di migliorare la qualità con dei giocatori dalla trequarti in su. Mancava quel qualcosa a livello di qualità e quei nuovi acquisti non hanno portato i risultati sperati".

Però a gennaio la squadra è stata modificata.

"Sì, però correggere la squadra in corsa è più semplice, perché sai dove intervenire: è più semplice che costruire una squadra dall'inizio come abbiamo fatto noi. Ripeto, io ho le mie responsabilità: al massimo avrei fatto i play-out".
Lei è passato dall'Eccellenza ai play-off di Serie C.
"Il destino del Grosseto l'ho costruito io con i risultati: se a Grosseto in otto anni hanno vinto tre campionati credo che Magrini qualcosa di buono lo abbia fatto. Per questo ho avuto manifestazioni di affetto da gran parte della tifoseria: speravo che la squadra riuscisse a salvarsi, ero andato anche allo stadio per vedere la partita".

Ha avuto modo di parlare con dirigenti e giocatori?

"No, non mi permetterei mai di interferire sul lavoro di altri: speravo che il lavoro degli ultimi quattro anni potesse gettare le basi per la salvezza, anche se ieri si è messa subito male fin dall'inizio". 

Ci sono le basi per un ripescaggio?

"Non conosco le possibilità economiche della nuova società, ma spero che abbiano l'intenzione di provarci. Non è semplice, perché i ripescaggi vengono effettuati anche a livello politico: spero che i nuovi dirigenti facciano domanda, perché il Grosseto merita di rimanere in questa categoria".

Rimane l'amaro in bocca.

"Sì, come ho detto è molto più facile distruggere che costruire: ai ragazzi in allenamento durante le sedute sulla costruzione del gioco dicevo loro che costruire e finalizzare sono le cose più difficili, mentre aspettare e distruggere è più semplice. Bisogna avere la capacità di saper gestire le gare e finalizzare: noi sapevamo gestirle, ma finalizzavamo malissimo, infatti siamo stati il peggior attacco del campionato. Era lì che il Grosseto necessitava di elementi di qualità ed esperienza".