INTERVISTA TC - Mingazzini: "A Lucca troppe promesse non mantenute"

08.07.2018 07:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Mingazzini: "A Lucca troppe promesse non mantenute"
TMW/TuttoC.com

Due mesi fa Nicola Mingazzini ha dato l'addio al calcio giocato. Scarpini appesi al chiodo ma la voglia di esser protagonista nel terreno di gioco è immutata: scelta la carriera da allenatore, dalla prossima stagione inizierà la scalata da neo-mister per l'ex Lucchese. TuttoC.com lo ha intervistato per capirne di più sul suo futuro e su quello dei rossoneri, sempre più appesi a un filo.

Partiamo dall'ultimo campionato da calciatore.
"Di questa stagione ho ricordi positivi della Lucchese a livello di squadra, avendo centrato la salvezza con anticipo ed essendoci giocati l'accesso ai playoff fino all'ultima giornata. Come collettivo è stata un'annata soddisfacente, dal punto di vista personale un po' meno a causa degli infortuni che intorno al periodo di Natale mi hanno costretto a star fuori quasi tre mesi, riducendo la mia presenza in campo quest'anno. Comunque sia, esser riuscito a 38 anni a far bene quando son stato chiamato in causa per me è motivo d'orgoglio".

Cosa vuol dire smettere di giocare?
"Non è stata una scelta facile: da tempo ci pensavo e pensavo anche a cosa fare dopo. Ho deciso che farò l'allenatore. Ovviamente quando rifletti non sai quali sentimenti proverai una volta che arriverà il momento esatto in cui smettere. Ma devo essere sincero, per fortuna tutto è passato molto velocemente, insieme a Fanucchi ho subito organizzato un camp estivo e questo mi ha aiutato a pensare ad altro. Forse l'addio al calcio giocato non è stato metabolizzato a pieno ma penso di averla presa in maniera positiva, proiettandomi subito su qualcos'altro".

Passare da giocatore ad allenatore che effetto fa?
"Non è un passaggio facile, non sai mai cosa ti aspetterà dall'altra parte. Chissà quali saranno gli stimoli, le situazioni e le emozioni che vivrò in questo nuovo mondo da allenatore". 

Lucchese a un passo dall'addio alla C.
"È un momento difficile: io e i miei compagni dobbiam percepire ancora gli stipendi da marzo, siam stati presi in giro perché non sono state mantenute diverse cose dopo il passaggio di proprietà. Spero che la situazione venga recuperata con il ritorno del vecchio patron e dei nuovi soci ma il rischio di una penalizzazione pesante è dietro l'angolo. Però ci tengo a ringraziare i tifosi: nonostante venissi dal Pisa, avversaria storica, hanno apprezzato il mio impegno e la mia professionalità in questi quattro anni insieme. Ho ricevuto tanti attestati di stima quando hanno saputo che avrei smesso. Sono convinto che se ci sarà la possibilità di continuare qui tra noi si consoliderà un rapporto ancora più forte. Se così non dovesse essere da parte mia ci sarà sempre grandissimo affetto per loro".