INTERVISTA TC - Pres. San Donato Tavarnelle: "Credo alla salvezza"

15.11.2022 17:30 di  Raffaella Bon   vedi letture
INTERVISTA TC - Pres. San Donato Tavarnelle: "Credo alla salvezza"

All'indomani dell'esonero di mister Magrini e l'affidamento della squadra, in via temporanea, al vice Daniele Buzzegoli ai microfoni di TuttoC.com parla il presidente del San Donato Tavarnelle, Andrea Bacci: "Mi spiace molto umanamente perché non tutte le responsabilità sono di Magrini. La nostra società non era preparata a fare la C ad inizio stagione, lui ci ha supportato e sopportato ma vedendo che le altre hanno un po’ rallentato non tutto è perso, voglio vedere di dare uno scossone allo spogliatoio. Domenica ci aspetta la Virtus Entella e poi il Gubbio".

Che partita sarà quella contro la capolista?
"Non credo che la nostra salvezza passi dai risultato con Entella e Gubbio ma è anche vero che un giocatore gioca più tranquillo con l'Entella rispetto alla Vis Pesaro, con tutto il rispetto per quest'ultima. Si retrocede non perché va male con Entella ma perché si perdono punti contro squadre equivalenti".

Cosa non ha funzionato fino a questo momento?
"La responsabilità va divisa a 360 gradi, noi non eravamo pronti sia strutturalmente che per motivi organizzativi. Per scelte societarie ci si è trovati con tanti giovani anche dalla D che abbiamo tenuto e magari stanno pagando l'inesperienza. Siamo una piccola realtà e ci dovevamo abituare a questo salto".

Interverrete sul mercato di gennaio per rinforzarvi?
"Sicuramente sì, dobbiamo migliorare la squadra a gennaio. Inutile cercare qualcosa ora vedremo a gennaio il da farsi ma interverremo perché il nostro obbiettivo è raggiungere la salvezza. In tredici partite con i cambi chi e subentrato non è mai riuscito a incidere, la  rosa va completata".

La scelta di affidare la squadra a Buzzegoli è solo temporanea?
"Sì, sta lavorando, la Lega ha dato una deroga che dura 30 giorni. Voglio muovermi bene, vogliamo una persona adatta al nostro profilo alla nostra piccola realtà che creda alla salvezza. Serve avere tutti dalla societa, allo staff e ai giocatori dalla stessa parte: un gruppo coeso. Chi non ci crede può andare via. Bisogna fare quadrato, io credo nella salvezza anche perché non ho mai visto una squadra che ci ha surclassato".

Dai tifosi si aspettava una risposta diversa?
"Giocare a Montevarchi è sicuramente un impegno oneroso, oltreche un sacrificio a livello economico. Io sono territorialista. mi spiace non giocare nel mio territorio. L'Amministrazione si è mossa, vediamo se faremo il finale di stagione da marzo in poi nel nostro stadio". 

C'è un po' di rammarico per la poca partecipazione?
"Il rammarico c'è, l'anno scorso il 27 aprile alle 15 a Poggibonsi eravamo 350 persone. Bisogna sostenere sia nel bene che nel male. Abbiamo fatto di tutto ma non c'è attaccamento alla società, ero consapevole ma non credevo così. Stare a guardare e salire sul carro dei vincitori è troppo semplice".