INTERVISTA TC - Tacchinardi: "J. Stabia: no stop. Nel B bella lotta salvezza"

15.03.2019 07:30 di  Claudia Marrone  Twitter:    vedi letture
INTERVISTA TC - Tacchinardi: "J. Stabia: no stop. Nel B bella lotta salvezza"
TMW/TuttoC.com

Lunga militanza nelle massima serie del calcio italiano, poi esperienze in panchina in Serie C e occhio sempre vigile su quello che, a 360°, è il mondo del calcio italiano: questo è Alessio Tacchinardi.
Proprio l'ex centrocampista, è stato contattato dai microfoni di TuttoC.com, per un commento al momento attuale della terza serie.

Campionato di C iniziato male e finito peggio. Ripescaggi, esclusioni e chissà cos'altro. Che idea si è fatto di tutto ciò?
"E' una vergogna totale. La Lega Pro purtroppo ha rispecchiato il nostro movimento, dove tutto è saltato in aria, dove vale tutto. Ma si è toccato il fondo. E per me lo shock più grande è stato vedere che si sono fatte partire delle squadre che non avevano la fidejussione in regola, alterando tutto quello che è il sistema organizzativo: chi ha fatto queste cazzate deve prendersi le responsabilità. Peggio di così non si poteva fare".

Alterato il discorso retrocessioni, alla fine solo il Girone B rispecchierebbe il regolamento.
"Nella sostanza si. Un esempio: nel C il Matera è stato escluso e la Paganese è molto staccata dalle altre, si perde anche l'entusiasmo nel lottare, tanto che in quel raggruppamento la sfida interessante è al vertice, nel Girone A si dovranno valutare le situazioni di Lucchese e Cuneo. Solo appunto il Girone B ha tutto in regola, e la lotta è anche massacrante, perché tutte fanno punti: mi hanno sorpreso le vittorie di Giana Erminio e VirtusVecomp Verona, in pochi punti ci sono molte squadre. A ogni modo, spero che a maggio finisca il funerale e si riparta in regola".



Ma come si deve ripartire? Semiprofessionismo? Riduzione del numero di club?
"Si possono anche togliere le squadre, ma io credo che se ci sono più club ci sia più movimento, e da questo tutti ne gioverebbero. Anche perché dobbiamo ricordarci una cosa: ci sono ancora molti presidenti che hanno passione, che investono soldi veri, e vanno premiati. La Serie D è un campionato tosto, ma è in C che il livello si alza. I giovani in categoria crescono, è un bel viatico, perché è un torneo difficile, duro, e la Juventus U23 lo ha dimostrato. Occorre solo rinascere, ma partendo da regole ferree".

A proposito di formazioni U23, Italia non culturalmente pronta. Giusto abolirle?
"Che la Juventus U23 zoppicasse era normale, è la prima esperienza e forse il club aveva sottovalutato le difficoltà della Serie C: ma aver messo nelle gambe dei ragazzi 30 gare vere non è cosa di poco conto. Io ho giocato con Santiago Cazorla, proveniente dalla Squadra B, e ho visto il potenziale che già allora aveva. E' un progetto nel quale continuerei a credere, e mi auguro che più squadre aderiscano".

Lotta al vertice ancora viva, ma Entella e Pordenone hanno messo grossi tasselli verso la B. Fatica la Juve Stabia?
"Il Girone C è davvero bello, ho il rimpianto di non aver accettato Bisceglie, ma al tempo c'era caos, solo dopo si è risolto tutto e a gennaio è stata strutturata una signora squadra. La Juve Stabia, comunque eccellente, sta adesso respirando, ma non si può respirare perché nel girone di ritorno inizia un altro campionato. Per quanto invece riguarda l'Entella credo che sì, sia vicina alla promozione, ma anche il Pordenone battendo la Triestina ha spaccato, e sono felice per Tesser: dopo la rincorsa, è giusto che i ramarri raggiungano l'obiettivo".