Intervista TC

Pergolizzi: "Arezzo e Ascoli possono rientrare. Serve attaccante diverso per Ravenna"

Pergolizzi: "Arezzo e Ascoli possono rientrare. Serve attaccante diverso per Ravenna"TMW/TuttoC.com
Rosario Pergolizzi
© foto di Aldo Sessa/TuttoPalermo.net
Ieri alle 22:15Interviste TC
di Raffaella Bon

Rosario Pergolizzi, ex calciatore del Ravenna ed ex tecnico dell'Ascoli e del Campobasso, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di TuttoC.com.

Sei stato a Ravenna come calciatore: ti saresti mai aspettato un momento così positivo, con la squadra prima in classifica al primo anno di Serie C dopo tanti anni?

"Credo che il Ravenna con l'Arezzo e l'Ascoli, anche se leggermente indietro, saranno le tre squadre che si giocheranno il campionato. In questo momento direi Ravenna perché è primo, ma ultimamente tutte e tre non stanno facendo benissimo, stanno alternando risultati positivi a risultati meno positivi e sono un po' discontinue, ma era prevedibile perché all'inizio sono andate troppo forte. Ma una di queste tre vincerà il campionato. Il Ravenna è una società che, anche se non dichiara di voler andare subito in B, è importante così come le altre due".

Il 4 gennaio inizierà già il girone di ritorno e il Ravenna sfiderà il Campobasso: che partita ti aspetti? E visto che siamo a gennaio, in quale reparto dovrà intervenire il club sul mercato?

"Ho visto il Campobasso ad Ascoli e ha dimostrato di essere squadra, ben attrezzata, anche per un campionato diverso, non perché lo stia facendo non nel modo giusto ma poteva essere tranquillamente nelle prime cinque. Anche il Campobasso alterna risultati positivi e negativi, ma è sempre importante. Conosco Campobasso e so che sarà una partita difficile per il Ravenna e aperta a qualsiasi risultato.
Sul mercato del Ravenna non saprei dire, mi sembra una squadra abbastanza quadrata; se dovessi dire in un campionato con così tanto equilibrio servirebbe un attaccante con caratteristiche diverse rispetto a Okaka che ha grande forza fisica. Un attaccante con tanti gol può far comodo, ma anche un difensore in più".

L'Ascoli può rientrare in corsa, magari intervenendo sul mercato di gennaio? E in quale reparto dovrebbe operare?

"Credo che l'Ascoli per la tifoseria, il blasone e il passato che ha non può permettersi di non intervenire sul mercato. Credo prenderanno qualcosa di diverso per provare a fare qualcosa di diverso, dopo un campionato iniziato benissimo e poi persosi un pochino per strada. La tifoseria merita questo e l'obiettivo finale resta quello di vincere il campionato".

Da ex allenatore anche di un settore giovanile blasonato come quello dell’Empoli, qual è il calciatore che ti sta colpendo di più tra i giovani talenti del futuro del calcio italiano in Serie C?

"La C è un serbatoio di giovani, esiste il minutaggio e devono maturare in questa categoria. I giovani di proprietà sono importanti perché crei qualcosa di più forte, ma anche i prestiti sono importanti laddove hanno margini di miglioramento. I giovani devono essere professionisti, non devi prenderli senza prospettiva o solo per fare minutaggio".

L’Ascoli a gennaio ripartirà contro la Pianese: i bianconeri allenati da Birindelli arrivano dal pareggio interno contro la Ternana. Che partita potrà essere?

"La prima partita dell'anno è sempre per tutti difficile, quando c'è una pausa, si stacca sia fisicamente sia mentalmente; chi riuscirà a farsi trovare mentalmente pronto e a dare continuità farà bene. Le prime partite dell'anno restano un punto interrogativo. L'Ascoli che andrà con la Pianese troverà una squadra sempre scorbutica che in casa si fa rispettare. Ma oramai non ci sono più partite facili durante il campionato: dipende da come tu le affronti, che mentalità hai e che tipo di partita vuoi andare a fare".

Per quanto riguarda il tuo Giulianova, come state andando? 

"Io credo nel Giulianova e nel lavoro: stiamo cercando di lavorare, di crescere, di ridiventare gruppo, di mettere quella mentalità e quell'autostima vincente che può fare tanto. Bisogna essere professionisti anche in Serie D. Ma prima di tutto credo nel lavoro. Il nostro primo obiettivo dovrà essere la salvezza, che comunque è difficile: in questo momento siamo a 5-6 punti dalla zona playout e 6-7 punti dalla zona playff. Io mi preoccuperei prima di tutto di lavorare e di avere una crescita continua, che potrà servire sia nei momenti positivi sia nei momenti negativi. Ripescaggio? Io credo che il Giulianova meriti palcoscenici importanti, col tempo - come tutte le grandi città e le grandi tifoserie - credo che debbano tornare nel professionismo. Ma ci vuole del tempo e seminare nel modo giusto. Bisogna tornarci con potenzialità importanti, con stabilità e con un futuro che possa dare continuità a ciò che si crea. Meglio aspettare qualche anno, ma avere fondamenta importanti. Non bisogna mai dire cose se poi non si possono mantenere: bisogna fare i fatti".