Banchieri: "Vicenza superiore alle altre, il Cittadella non colmerà il divario"
Ospite del consueto appuntamento con la trasmissione A Tutta C, su TMW Radio e Il 61, il tecnico Simone Banchieri analizza il campionato di Serie C, partendo da quanto sta accadendo nel girone A: "Nel calcio non c’è nulla di scontato, le partite vanno giocate. Brescia, Cittadella e Lecco sono squadre forti, ben allenate e organizzate. Ritengo Brescia e Cittadella attrezzate per vincere il campionato, un po’ meno il Lecco, ma restano tutte competitive. Detto questo, il Vicenza - che ho visto dal vivo più volte - ha un livello superiore. Ha giocatori più forti, un allenatore molto bravo e una struttura consolidata: sono anni che ci prova, e questo alla lunga fa la differenza. Come visto anche con il Padova l’anno scorso, nel calcio arriva sempre l’anno in cui tutto gira per il verso giusto. Gli scontri diretti sono importanti, ma il Vicenza ha qualcosa in più."
Si aspettava un inizio così difficile per il Cittadella?
"Sulla carta no. Il Cittadella veniva da un lavoro straordinario in Serie B, con un direttore come Marchetti e una società organizzata. Ha scelto un allenatore come Iori, capitano per anni, quindi immaginavo potesse viaggiare agli stessi livelli di Vicenza e Brescia. Dopo l’avvio difficile ha vinto diverse partite, ma la distanza dal Vicenza deriva dal fatto che dall’altra parte c’è una squadra fortissima che vince quasi sempre. È un divario che, a mio avviso, non si colmerà: anche se il Cittadella dovesse vincerle tutte, il Vicenza farà altrettanto."
Chi vede favorita nel girone B?
"Arezzo, Ravenna e Ascoli hanno qualcosa in più rispetto alle altre. L’Arezzo già l’anno scorso aveva costruito una squadra molto apprezzata: quando lavori bene nel tempo, mantenendo un gruppo solido, arriva l’anno in cui raccogli. Cutolo ha fatto un grande lavoro, mister Bucchi sta facendo bene. Il Ravenna, pur essendo neopromossa, ha investito molto: ha preso giocatori importantissimi. La proprietà è solida, il direttore Braida è preparatissimo. Anche l’Ascoli è ben allenato, con un'identità chiara. Queste tre se la giocheranno fino alla fine."
Credeva in un Ravenna competitivo fin da subito?
"Sì, perché la proprietà ha una forza importante. Quando puoi prendere giocatori che l’anno prima erano in Serie A, o profili come Nicolas Viola, è chiaro che diventi competitivo. Mister Marchionni sta facendo un ottimo lavoro, non è semplice tenere ritmi così alti da neopromossa. La squadra è attrezzata per restare in alto fino alla fine. Mi aspettavo di più dalla Ternana, che ha blasone e qualità, ma sta incontrando difficoltà. Da allenatore tifo per mister Liverani: quando le cose vanno male non è mai bello, ed è giusto sostenere i colleghi".
Cosa pensa dell'esonero di Auteri a Benevento?
"Dispiace molto per mister Auteri, persona e tecnico eccezionali. È stato a Messina prima di me e ci conosciamo bene. Da fuori non possiamo sapere cosa sia successo, quindi è impossibile giudicare. Ma non è mai bello vedere una squadra a un punto dalla vetta cambiare allenatore. Succede spesso, purtroppo: nel nostro mestiere il primo a pagare è sempre l’allenatore, a volte anche quando non ce ne sarebbe bisogno."
Che idea si è fatto sul girone C?
"Il girone C, l’ho sempre detto, è quello che a livello di piazze assomiglia di più alla Serie B e in alcuni casi alla Serie A. Ho allenato Messina e so che giocare in città come Catania, Salerno, Foggia, Cosenza è un’esperienza di altissimo livello. Non ci sono solo le prime tre: il Cosenza ha tantissimi giocatori da Serie B, il Crotone è una squadra forte, ben allenata, con identità. Il Trapani, senza penalizzazione, sarebbe nelle prime posizioni. Mister Aronica sta facendo un ottimo lavoro. E poi ci sono piazze come Monopoli, Foggia, Latina, Sorrento, Cavese, Siracusa: campi difficilissimi, , ambienti caldi, qualità alta ovunque. È quasi riduttivo chiamarla Serie C."
Quando la rivedremo in panchina?
"Per rispetto dei colleghi non faccio nomi. Alcuni club mi hanno contattato, ma non c’erano le condizioni per accettare. C’è voglia di tornare in campo: lo spogliatoio, la partita, il lavoro quotidiano mancano sempre. Aspetto l’occasione giusta, con le condizioni tecniche e societarie corrette per ripartire. Tornerò appena arriverà il progetto ideale".
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