Di Donato: "Tomei valore aggiunto per l'Ascoli, che derby con la Samb"

L'ex tecnico di Vis Pesaro, Latina e Team Altamura Daniele Di Donato è intervenuto nel corso di Maracanà, su TMW Radio, per analizzare la situazione in Serie C dopo le prime otto giornate di campionato.
Che sfida sarà quella di stasera fra Arezzo e Gubbio?
"Sicuramente una sfida difficile, perché anche il Gubbio sta facendo il suo campionato. È una squadra costruita per i playoff, quindi sarà una partita aperta a tutti i risultati, anche se l’Arezzo ha qualcosa in più e lo sta dimostrando nelle difficoltà viene sempre fuori. Essere primi non è un caso, è frutto del lavoro del mister, dei ragazzi e della società. Sarà una bella partita".
In Serie C la stabilità societaria fa la differenza?
"Soprattutto. È la forza di una società che crede in un progetto vero, non solo a parole. Ha dato tempo a Christian di lavorare, di costruire la squadra a sua immagine e somiglianza, dandogli fiducia con un contratto pluriennale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. La società ha fatto sforzi incredibili, mettendo a disposizione una rosa qualitativa e forte. Non è prima per caso, anche se non si può abbassare la guardia, perché dietro ci sono due realtà che stanno correndo quanto loro: il Ravenna, una piccola sorpresa ma con giocatori importanti come Donati e Okaka, e l’Ascoli, una grandissima realtà che sta disputando un campionato straordinario".
L'Ascoli ha ritrovato la spinta del suo pubblico?
"Fondamentale. Io conosco benissimo la piazza di Ascoli, ho giocato lì tanti anni e so cosa possono dare i tifosi: sono davvero il dodicesimo uomo in campo. Quando li hai dalla tua parte è una spinta incredibile. È quello che sta succedendo quest’anno ad Ascoli, giustamente, perché è una piazza che meriterebbe altri palcoscenici. L’entusiasmo è stato ritrovato grazie a una società che ha fatto investimenti importanti, ricreando l’equilibrio giusto. E poi c’è un allenatore che stimo tantissimo, che sa gestire bene le situazioni e far giocare bene: Tomei è un valore aggiunto di questo Ascoli".
Il derby con la Sambenedettese?
"È una vita che lo aspettano! È una rivalità piena di sfottò, ma penso sarà una grande partita, anche perché la Sambenedettese sta facendo un ottimo campionato ed è quarta. Sarà una gara aperta, anche perché la Sambenedettese sta facendo un ottimo campionato ed è quarta. Sarà una gara aperta, anche se penso che l’Ascoli abbia qualcosa in più in termini di qualità. Però i derby sono partite a sé, vanno giocate. Spero sia uno spettacolo, in campo e sugli spalti. È bello che questa sfida sia tornata dopo così tanto tempo".
Non sembra un derby di Serie C...
"Esatto. Il “Del Duca” da una parte e lo stadio di San Benedetto dall’altra sono impianti di categoria superiore. E poi i tifosi: 10.000 ad Ascoli, 6-8.000 a San Benedetto… numeri che in Serie C si vedono raramente. È qualcosa di incredibile, da Serie B piena. Mi auguro sia una festa goliardica, come deve essere. Dopo tanti anni, ritrovare questa partita è bellissimo, emozionante. E quest’anno addirittura due volte in tre giorni: il destino sa essere davvero speciale".
Cosa pensa della piccola fuga del Vicenza?
"Il Vicenza è una realtà che conosce il calcio vero e meriterebbe scenari diversi. Società, tifosi, squadra: fanno tutto nel modo giusto. Anche negli anni in cui non ha vinto ha costruito squadre importanti. Quest’anno un valore aggiunto è Gallo, abituato a vincere, che ha dato quella continuità forse mancata in passato. Nel girone c’è il Lecco che sta reggendo il passo, e occhio all’Union Brescia, che è una realtà grande e molto forte".
Come valuta la scelta di mister Gallo?
"Io penso che la chiave sia proprio quella di rimettersi in competizione. Devi avere il fuoco dentro per fare qualcosa in più. Se ti capita una realtà come Vicenza, che non è da Serie C, ti viene naturale voler riprovare a vincere e magari portarla in Serie B con un blasone importante. Non che l’Entella non lo sia, ma certe sfide non puoi rifiutarle. Vincere a Vicenza è importante".
Che sta succedendo invece a Cittadella?
"Quando per anni sei abituato a fare i playoff e a lottare per la Serie A, retrocedere e ripartire non è semplice. Però il Cittadella ha tutte le carte in regola per rialzarsi. Conosco l’ambiente, è serio e sereno. È normale che ora ci siano difficoltà e un po’ di sfiducia dopo la retrocessione, ma con serenità e attenzione ai dettagli può venirne fuori. Ora deve solo uscire dalle sabbie mobili e poi vedere fin dove può arrivare".
Quanto è difficile vincere in C, dove sale solo la prima?
"È difficilissimo. Serve un equilibrio pazzesco, perché non puoi permetterti di sbagliare mai. C’è sempre una sorpresa, una squadra blasonata dietro di te. Le pressioni sono tante, soprattutto in certe piazze, e devi restare sempre sul pezzo. È un anno tosto, ma gratificante: vincere in certe piazze, a prescindere dalla categoria, è un’emozione enorme. Ti dico la verità: forse è più facile salvarsi in B che vincere in C".
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