Juve Stabia, la serie cadetta porterebbe 8 milioni di euro

Il dramma, dal punto di vista economico, sarebbe restare in Lega Pro. Ci sono almeno otto milioni di buoni motivi per puntare al salto di categoria. Gli introiti in Serie B si moltiplicano in maniera esponenziale e per società come la Juve Stabia, che non possono contare su incassi imponenti dalle sponsorizzazioni fino ai botteghini, l’unica strada per assicurarsi un futuro lungo è quella di puntare tutto sulla promozione in cadetteria. Partiamo dai contributi che la Lega di Serie B dà alle squadre neopromosse: 3 milioni e mezzo di euro, frutto di sponsorizzazioni dirette della Lega B e diritti televisivi, vengono girati ai club che giungono in cadetteria dalla Prima Divisione. Di questi, le squadre promosse direttamente devono versare 500mila euro alla Lega Pro, le formazioni, invece, promosse attraverso i play off, 700mila. Insomma, nel caso della Juve Stabia, resterebbero in cassa 2,8 milioni di euro. A questa cifra vanno aggiunti gli incassi dal botteghino. Facendo una previsione ottimistica (7000 spettatori al costo medio di 15 euro, per 21 giornate da disputare in casa), la Juve Stabia potrebbe contare su circa 2milioni e 200mila euro di incassi dal botteghino, che sommati ai contributi della Lega di Serie B, fanno lievitare gli introiti a 5 milioni di euro. Ovviamente, per quanto riguarda gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti, vanno detratte le tasse e la percentuale destinata alle formazioni ospiti. Cifra che, in ogni caso, potrebbe essere recuperata con le stesse percentuali che spetterebbero alla Juve Stabia quando andrebbe a giocare in trasferta. Tornando ai 5 milioni di euro, vanno aggiunti gli introiti derivanti da main sponsor, partner ufficiali, fornitori e cartellonistica all’interno dello stadio, che attraverso il palcoscenico della Serie B potremmo fissare ad un tetto di circa 1 milione di euro. Cifra realistica, considerando la visibilità che offre un campionato come quello cadetto. Sei milioni, dunque, a cui andrebbero ancora aggiunti gli eventuali premi di valorizzazione in caso di prestiti di giovani concessi da formazioni di serie A e soprattutto considerando la lievitazione in termini di valore della rosa.
Esempio, se un calciatore come Cazzola, sotto contratto con la Juve Stabia ancora per un’altra stagione, oggi dovesse valere circa 250mila euro, in caso di promozione il suo valore inevitabilmente raddoppierebbe. Insomma, complessivamente gli introiti che potrebbe portare una promozione in Serie B si aggirano intorno agli otto milioni di euro. Soldi che basterebbero per ben figurare anche in cadetteria e soprattutto per non contare solo sulla forza dei presidenti, troppo spesso costretti a svenarsi in Lega Pro, dove i costi sono altissimi e gli introiti bassissimi. E non è tutto. Infatti, in caso di permanenza in cadetteria, dopo il primo anno, il contributo che la Lega B girerebbe alla società dalla stagione successiva, avrebbe un aumento di circa il cinquanta per cento, portando i soli contributi a poco più di 5 milioni di euro e facendo lievitare gli introiti a circa 10 milioni di euro. Alla luce di questi dati e previsioni un’eventuale promozione in B delle Vespe sarebbe una manna dal cielo per il club di Manniello e Giglio. Sul fatto che la serie B sia una manna dal cielo è d’accordo anche Roberto Amodio. L’amministratore unico della Juve Stabia, interpellato a tal proposito, ha dichiarato: “I numeri dicono questo. Purtroppo gli incassi sono scarsi e noi ne sappiamo qualcosa pur avendo disputato per lunghi tratti un campionato nei primi posti. Per la Juve Stabia la serie B sarebbe un’importante ancora di salvezza”. La realtà degli ultimi anni è nuda e cruda: Manniello e Giglio sono rimasti soli, abbandonati al proprio destino senza ricevere il minimo sostegno non solo dagli imprenditori locali ma persino dell’amministrazione comunale, del tutto insensibile alle imprese della Juve Stabia. Eppure molti ignorano che il calcio è diventata l’unica valvola di sfogo di una città martoriata da mille problematiche.
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