Palermo, nodo 'Barbera': la nota del sindaco Orlando e degli assessori

18.06.2020 10:45 di Valeria Debbia Twitter:    vedi letture
Stadio Renzo Barbera (Palermo)
TMW/TuttoC.com
Stadio Renzo Barbera (Palermo)
© foto di Rosario Carraffa/TuttoPalermo.net

Sulle ultime vicende dello stadio 'Barbera' di Palermo sono intervenuti in una nota ufficiale il sindaco, Leoluca Orlando e, con una dichiarazione congiunta, gli assessori al Bilancio, Roberto D'Agostino, e allo Sport, Paolo Petralia Camassa.



"Ovviamente come tutti, da amministratori e da tifosi - afferma il sindaco - contiamo sul fatto che la situazione si chiarisca al più presto anche perché di fondamentale importanza per il prosieguo della risalita del calcio palermitano verso le serie superiori.
L'Amministrazione ed il Consiglio comunale credo abbiano l'unico obiettivo di garantire l'utilizzo dello stadio nel modo più corretto, come parte del più ampio impegno per il calcio e lo sport d'eccellenza nella nostra città
".

"Crediamo - dichiarano gli assessori D'Agostino e Petralia Camassa - che sulla vicenda della concessione dello Stadio Barbera per la società rosanero, sia in corso la classica tempesta nel bicchiere d'acqua.
Come è noto a tutti, lo stadio è stato affidato (e per fortuna è stato affidato) con un consenso unanime istituzionale e politico, alla fine della scorsa estate per permettere alla squadra di calcio l'iscrizione al campionato di serie D.
Ciò è avvenuto nelle more della definizione della Convenzione, che dovrà essere votata dal Consiglio comunale e dovrà stabilire, fra le altre cose, anche i canoni concessori. La concessione non potrà ovviamente non tenere conto del fatto che la società usufruisce dello stadio, ed allo stesso tempo ne cura la manutenzione e la sicurezza, già dal 2019.
Sarà il Consiglio comunale, certamente anche sulla scorta di valutazioni tecnico-economiche che gli uffici hanno redatto, a valutare quali saranno i canoni da applicare.
Quindi in atto non vi è alcuna concessione a titolo gratuito né alcuna omissione di pagamenti da parte di alcuno né altro motivo di polemica
".