Portogruaro, terremoto societario. Indagato il presidente Mio, sequestri in società

Portogruaro, terremoto societario. Indagato il presidente Mio, sequestri in societàTMW/TuttoC.com
Francesco Mio
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com
sabato 15 dicembre 2012, 14:00Altre news
di Alessio LAMANNA
fonte La Nuova di Venezia

La società proprietaria del Calcio Portogruaro-Summaga è finita nel mirino della Guardia di Finanza, che ieri ha sequestrato conti correnti e immobili intestati alla società e al suo presidente di allora, l’imprenditore portogruarese Francesco Mio, che è indagato per evasione fiscale e falso in bilancio. A coordinare l’indagine è il pubblico ministero di Venezia Federico Bressan, che ha chiesto e ottenuto il sequestro preventivo per un valore di 300 mila euro dal giudice Antonio Liguori. L’indagine giudiziaria attirerà sicuramente l’attenzione degli organi federali, in particolare della Commissione di Vigilanza delle Società calcistiche professioniste (Covisoc) che dipende dalla FIGC.

Ed è proprio per aggirare le norme imposte dalla Covisoc, stando alle accuse, che il presidente Mio avrebbe violato anche le leggi sul fisco e i bilanci. Per iscriversi al campionato di Prima Divisione del 2009-2010 il Portosummaga avrebbe dovuto dare anche garanzie da un punto di vista economico e finanziario. Per assicurare il regolare svolgimento dei campionati, infatti, alla Covisoc spettano specifiche funzioni di controllo sul rispetto degli elementari principi di corretta gestione delle società calcistiche e sul loro equilibrio economico-finanziario. Così, Mio avrebbe presentato agli organi federali rendiconti fasulli, altrimenti la squadra di Portogruaro non avrebbe potuto iscriversi al campionato. In particolare, il presidente avrebbe inserito in bilancio ricavi per un milione e 100 mila euro provenienti da sponsorizzazioni di tre diverse aziende. Sono la Immobiliare Gestim srl, la Fintec srl e la C.M.R. Cooperativa Muratori Riuniti scarl.

Gli investigatori della Guardia di finanza hanno interrogato i presidenti delle tre società. Gianni Moro, legale rappresentante delle prime due, ha spiegato alle Fiamme Gialle di non aver mai avuto rapporti con "Calcio Portogruaro Summaga srl", avrebbe anche sostenuto che la firma sui contratti che gli sono stati mostrati non era la sua. Pier Bruno Caravita, rappresentante legale della cooperativa, invece, rapporti con la società calcistica li ha avuti, sia per sponsorizzazioni sia per i lavori di costruzione di immobili per uffici della Industria Mobili Mio srl. Ma alla fine sia le une che gli altri non andarono in porto e anche Caravita non avrebbe riconosciuto una sua firma. Infine, è stata sentita la presidente del Collegio sindacale del Calcio Portogruaro Summaga Edi Bravin, ragioniera e dipendente dell’industria di Mio. Anche lei avrebbe sostenuto di non aver mai visto i contratti di sponsorizzazione utilizzati dal presidente. Nel bilancio dell’anno successivo della squadra quei tre contratti furono cancellati, segnalando una sopravvenienza passiva e descrivendola come fattori di straordinaria diminuzione dell’attivo, un secondo falso che avrebbe prodotto una vantaggio fiscale alla società di 300 mila euro.