AlbinoLeffe: Ghezzi, non di solo calcio vive l'uomo

23.07.2021 19:40 di Francesco Moscatelli   vedi letture
Un saluto a stelle e strisce
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Un saluto a stelle e strisce
© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Tra il dire e il fare c'è di mezzo un oceano. Per tanti, non per tutti. Non quando, diciannovenne, hai già ben chiaro cosa fare della tua vita. Non quando sei abituato a posare un mattone dopo l'altro, secondo un progetto coerente. No, se la tua carta d'identità scandisce il nome di Jacopo Ghezzi.

Se ti chiami Jacopo Ghezzi, la zona di comfort è area da evitare. Che poi, già solo a farsi strada nel gineprario del calcio professionistico italiano è operazione già tutt'altro che semplice. Eppure, il centrocampista dell'AlbinoLeffe classe 2002 ha tutti i crismi almeno per entrare nella cerchia di chi sa vivere di calcio: cresciuto nel vivaio, il ragazzo di Valtesse ha già assaggiato nella stagione andata in archivio il campo della Terza serie in quattro occasioni (una in Coppa e le altre tre contro Como, Juventus U23 e nella rocambolesca prova del "Porta Elisa"). Tra i 2002 l'elemento indubbiamente più "in vetrina". Sarebbe stato questione "solo" di tempo: minutaggi che crescono, fisico che si rafforza, segreti del mestiere che si imparano. Del resto l'AlbinoLeffe non lancia i giovani tanto per ricevere i benefici del "minutaggio": esordisce solo chi può, entra nel gruppo dei "prof" solo chi ha già dimostrato qualcosa. E Jacopo è nel ristretto gruppetto di chi sale sul treno veloce.

Sarebbe stata già solo questa una strada impervia, sfidante, ricca di incognite. Invece no. Jacopo rilancia e raddoppia: calcio e studio, la vita è troppo bella per essere giocata in un campo solo. E nei campi del percorso umano di questo ragazzo si parlerà solo inglese. Sono oltre sedici ore di volo quelle che collegano il suo quartiere nella cintura settentrionale di Bergamo alla Lubbock Christian University, Texas, la nuova casa che si prepara ad accogliere un diciannovenne che sogna in grande. Lì Jacopo, vincitore di una borsa di studio dopo un brillante percorso liceale, proseguirà il proprio "doppio binario" che ha sempre scandito le ore delle sue giornate: studi di Ingegneria (seguendo un percorso comune per i primi due anni e mezzo, poi la scelta della specializzazione) e calcio, difendendo i colori della propria università nel campionato NCAA II divisione.

Scelta di vita non ordinaria, scelta di vita non per tutti. E di fronte ad un percorso umano ancor prima che professionale, pur nel dispiacere di perdere un ragazzo sul quale molto si è investito, la società bluceleste ha fatto un passo indietro. Dispiacere, certo, ma anche orgoglio nell'aver accompagnato, dentro e fuori dal rettangolo verde, ragazzi fuori dall'ordinario. Carta d'imbarco a portata di mano, aereo pronto al decollo. Good luck, Jacopo.