AlbinoLeffe, quel gol che vale doppio

11.11.2019 16:40 di  Francesco Moscatelli   vedi letture
Ritorno ai tre punti
TMW/TuttoC.com
Ritorno ai tre punti
© foto di Michele Maraviglia/UC AlbinoLeffe

Da 9,5 a 10. Sì, ora è un voto pieno, un nuovo punto di partenza di una carriera tutta da scrivere: "Che voto dai alla tua esperienza alle Universiadi?" "9 e mezzo, quel mezzo punto che manca è per il mancato accesso alle finali contro il Giappone".

Disse così, all'indomani di quella estiva, bronzea Universiade in maglia azzurra, Alessandro Galeandro, attaccante made in AlbinoLeffe che ha deciso, con la sua prima rete stagionale, il match contro il Pontedera di Mannini e De Cenco. Una rete che arriva alla personale decima presenza e che è un nuovo inizio e non un traguardo per chi, sulla carta d'identità, ha scritto 2000. Una rete che, da queste parti, ha valenza doppia, come per tutte le reti segnate da giovani cresciuti nel vivaio. Nessuna brama di replicare -forse irreplicabili- storie ora a tinte granata, ma una concentrata volontà di crescere giocatori che possono dire la loro nel breve-medio termine bluceleste. Obiettivo ambizioso ma concretissimo.

Una Celeste, quella costruita nell'anno corrente dal D.s. Giacchetta, che, forse per la prima volta dopo alcune annate di indirizzi più radicali, non trascura alcuno dei quattro possibili mattoni utili alla costruzione di gruppo. Una truppa che dunque poggia, con un interessante complementarietà: a) sulla conferma degli elementi più carismatici, da capitan Gavazzi ai vari Genevier, Cori e "never give up" Giorgione; b) sull'arrivo di alcuni tra i più promettenti giovani provenienti da vivai strutturati, con il difensore Canestrelli quale uno degli esempi di riuscita integrazione nel mondo difficile del professionismo; c) sulla scelta di prospetti che si sono messi in luce in serie D, una pista ultimamente relegata in secondo piano e che invece, quest'anno, è stata nuovamente battuta dai radar seriani; d) sulla valorizzazione di ragazzi costruiti tra le casette e i vialetti di Zanica, un contingente che in rosa vede, oltre a Galeandro, anche altri millenials oltre al compagno di reparto Ravasio che vanta già una militanza un pochino più robusta.

Stadio e giovani di sangue blu(celeste), un occhio al presente e l'altro al futuro (prossimo). Una crescita della cantera seriana verso il professionismo consapevole e non di facciata che è stata inevitabilmente tema di dibattito nel post-gara analizzato dal tecnico Marco Zaffaroni, la cui analisi si inserisce nel solco valoriale di una società dalla imprescindibile vocazione territoriale: ""Uno degli obiettivi di questa società è valorizzare gradatamente i ragazzi del proprio settore giovanile: del resto ha sempre investito in strutture e risorse proprio per questi fini. Anche da questo punto di vista il successo odierno ha valenza doppia. Deve essere un percorso di crescita, di Galeandro e di tutti gli altri nostri ragazzi, graduale ma costante (termini che vengono ripetuti e sottolineati, ndr): io credo che, nel corso dell'annata, ci possano essere margini per provare a dare minutaggio a questo tipo di prospetti: l'importante è non forzare perché a volte si rischia di ottenere l'effetto contrario. Ma è chiaro che vogliamo, con determinazione, impreziosire la nostra stagione con questo tipo di situazioni".