Alessandria, Gregucci: “Cambiare la mentalità ed essere meno passivi”

26.01.2020 20:40 di Fabrizio Pozzi   vedi letture
Angelo Gregucci
TMW/TuttoC.com
Angelo Gregucci
© foto di Marcello Casarotti/TuttoLegaPro.com

Un Alessandria troppo timorosa si fa rimontare dall’Olbia nei minuti di recupero e, dopo essere stata in vantaggio per 2-0 e 3-1, conclude sul 3-3 la gara giocata al ‘Moccagatta’. A dirigere i grigi dalla panchina è stato ancora una volta Marco Martini, anche espulso nei minuti finali, ma in sala stampa si presenta il neo allenatore Angelo Gregucci il quale, in conferenza stampa, unisce il commento alla gara alla sua presentazione.

Bisogna analizzare bene e devo conoscere meglio un po’ tutto. I 10’ finali sono stati un po’ sciagurati, penso si debba cambiare il verso della situazione sotto il profilo dello spirito, dell’interpretazione di gara e dell’ambizione. Siamo a metà di un campionato dove c’è da lottare e bisogna avere il DNA per lottare, per leggere le situazioni. Negli ultimi 10’, appunto, queste dovevano essere gestite meglio. Mi sto rivedendo tutte le partite precedenti, ho pochissimo tempo a disposizione e devo cercare di dare una valutazione serena per capire i ragazzi. Avrei detto le stesse parole anche se avessimo vinto, il risultato non mi condiziona ne mi condizionerà. Cercherò di dare ai ragazzi una nuova mentalità, mi sono sembrati un po’ passivi. E poi servirà più capacità di gestione, abbiamo buttato via troppe palle. Secondo me hanno le qualità per poter giocare un calcio differente, ma devono avere lo spirito di squadra per portare a casa un risultato. Per fare questo bisogna saper gestire, leggere le situazioni e, soprattutto, bisogna saper annusare il pericolo. Mi è sembrato che non si avvertisse il pericolo, paradossalmente abbiamo preso due gol con otto nostri giocatori in area. E allora chiedo se è meglio andare indietro oppure andare in avanti. Secondo me è meglio andare avanti, andando indietro la costante è che ti fai recuperare. Servirà lavorare nel fisico, nella testa, sulla mentalità e lavorare di squadra. Non ho mai visto, in queste categorie, un elemento che da solo faccia li differenza. Novità tattiche? Cominciamo a partire dalla mentalità, che è primario in questo momento. Ciascuno deve canalizzare tutte le proprie energie al servizio della squadra. Nel finale c’era da leggere una situazione, eravamo in otto sotto la linea della palla ed abbiamo commesso un’ingenuità generale che ha regalato una punizione ad una squadra che doveva buttare il cuore oltre all’ostacolo. Io voglio perdere le partite contro chi è più forte di me e lo dimostra sul campo. Oggi mi è sembrato di vedere che abbiamo fatto tutto noi. Il tempo è poco e bisogna cominciare subito a lavorare. Siamo all’ultimo livello dei professionisti e bisogna decidere se andare da una parte o dall’altra. Bisogna sognare nella vita o ci si appiattisce. E io non voglio appiattirmi. Sono tornato per vedere il calcio ambizioso, ma sono consapevole che bisognerà lavorare molto. La rosa a disposizione? Sarei un presuntuoso a dare giudizi definitivi dopo un giorno e mezzo che sono qui. Non è questioni di singoli è questione di squadra, e questa squadra ogni volta che va in vantaggio reputa sia conveniente andare a difendere indietro. Invece secondo me è più conveniente difendere più avanti. Il modulo non sarà l’elemento fondamentale, voglio vedere più aggressività, magari qualche metro più avanti, per rischiare meno. Per tornare ad essere ambiziosi non basterà il modulo, servirà la volontà di essere più coraggiosi”.