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DS Alcione: "8 anni fa in Promozione, ora vogliamo playoff di C"

DS Alcione: "8 anni fa in Promozione, ora vogliamo playoff di C"TMW/TuttoC.com
Ieri alle 13:20Girone A
di Giacomo Principato

Matteo Mavilla, direttore sportivo dell'Alcione, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione A Tutta C:

Partiamo subito con i complimenti: ieri è arrivato il rinnovo del suo contratto e di quello del tecnico Cusatis. Un segnale importante in vista della prossima stagione.

"Sì, la ringrazio. In realtà è una cosa di cui si parlava da tempo. La notizia è uscita ieri, ma tra noi e la società era già tutto condiviso da tempo. Non voglio dire che sia stata una formalità, ma sicuramente c’è sempre stata una grande sintonia. Lavoro con il mister da tanti anni e siamo felici di poter portare avanti insieme un progetto che ci rappresenta e che ha già dato i suoi frutti".

A proposito di frutti: primo anno in Serie C, girone A - non certo il più semplice - e una stagione chiusa con ottimi risultati. Può tracciare un bilancio?

"Io dico sempre che alla fine i punti che si ottengono sono quelli meritati. Nel girone d’andata eravamo anche quarti o quinti. Nel ritorno abbiamo fatto un po’ meno, ma non c’è nulla da recriminare. Nessuna squadra pensa mai di meritare meno punti, tutti ritengono di meritare qualcosa in più… ma i punti finali sono la verità del campo. Siamo riusciti a consolidarci bene in categoria, non siamo mai stati realmente coinvolti nella lotta salvezza. È ovvio che ci è dispiaciuto non raggiungere i playoff, perché ci eravamo abituati a stare lì. L’obiettivo primario era salvarsi, e ci siamo riusciti. Però esserci stati a lungo in zona playoff ci ha fatto venire voglia di qualcosa in più. Ripartiamo con la volontà di fare ancora meglio".

E proprio su questo: l’obiettivo ora è alzare l’asticella. Quali sono i piani per il prossimo campionato?

"Esatto. Fa parte del DNA della società. Otto anni fa eravamo in Promozione, poi Eccellenza, Serie D, adesso Serie C. È evidente che la volontà sia sempre quella di crescere. Non si tratta di presunzione, anche perché noi abbiniamo ambizione e umiltà. Manteniamo un profilo basso nel lavoro quotidiano, pur avendo una proprietà forte che ci permette di fare un salto di qualità anche nelle strutture: tra poco verrà costruito un nuovo stadio.
Essere la terza squadra di Milano e avere uno stadio di proprietà non è cosa da poco. È un segnale forte della proprietà, e a noi tocca fare in modo che i risultati vadano di pari passo con le aspettative, che crescono. Sappiamo che sarà dura - il secondo anno in Lega Pro per una neopromossa è sempre il più complicato - ma ci proveremo".

Passando al mercato: so che è ancora presto per parlare di nomi, ma ci può dire se ci sono reparti in cui avete già in mente di intervenire con più urgenza?

"Qualcosa sicuramente faremo. Abbiamo diversi ragazzi in scadenza, qualcuno vuole cambiare, altri sono con noi da tre anni e magari è giusto che il percorso finisca lì, per motivi tecnici o motivazionali. Il centrocampo sarà sicuramente un reparto in cui interverremo di più. Intanto stiamo chiudendo i rinnovi con chi vuole rimanere ed è motivato al 100%, poi passeremo ai nuovi innesti. Ma sì, a centrocampo ci sarà un po’ da fare".

Lei prima ha parlato dell’Alcione come “terza squadra di Milano”, che sarà però la prima ad avere uno stadio di proprietà. Com’è il rapporto con le altre due, Milan e Inter? C’è collaborazione, magari sul fronte dei giovani?

"Sì, il rapporto è buono. L’anno scorso con l’Inter abbiamo avuto Giacomo Stabile, un ragazzo che si è guadagnato anche la convocazione in Nazionale Under 20. Ora tornerà all’Inter e decideranno loro il da farsi. Noi nasciamo come settore giovanile, e questo resta nel nostro DNA. Qui i giovani sanno che hanno spazio per sbagliare, per crescere: cosa che magari non succede altrove, in contesti con più pressioni. Oltre a Stabile, avevamo Agazzi, portiere dalla Cremonese, Cella dal Genoa, Pessolani… tutti ragazzi che hanno trovato spazio e si sono ritagliati il loro ruolo. Con il Milan c’erano meno possibilità lo scorso anno perché avevano l’Under 23, ma vedremo in futuro. Noi siamo aperti a collaborazioni con tutte le società che vedono in noi un’opportunità sana e competitiva per far crescere i propri giovani".

Veniamo a un giudizio sulla stagione del girone A, vinto dal Padova. Secondo lei promozione meritata, o il Vicenza ha qualcosa da recriminare

"Sicuramente il Vicenza si sarà mangiato le mani, anche perché aveva operato il sorpasso a poche giornate dalla fine. Ma vale quello che dicevo prima: chi vince ha sempre meritato. Il Padova già all’andata ci aveva impressionati: squadra compatta, tutti sapevano cosa fare, lo facevano bene e in sintonia. Merito del tecnico, della società e dei giocatori. Anche loro hanno avuto momenti difficili, ricordo ad esempio quando persero a Rimini sbagliando un rigore… e lì avrebbero potuto recriminare. Alla fine però chi arriva primo, lo fa con merito".

Ultima domanda, una curiosità: stamattina sul “Sole 24 Ore” si parlava di un interesse del gruppo Red Bull per investire nell’Alcione. Non le chiedo conferme - a meno che non voglia darle - ma quanto è gratificante per voi essere accostati a un colosso del genere?

"È sicuramente gratificante, anche se non è un tema di cui mi occupo direttamente, quindi non saprei confermare o smentire. Ma posso immaginare che una squadra professionistica a Milano, con una visibilità e una posizione logistica del genere, possa interessare a gruppi importanti anche al di là del calcio. Detto questo, abbiamo già tanti sponsor, e il merito è del nostro presidente, che riesce a trasmettere entusiasmo e voglia di investire nell’Alcione. La nostra forza è anche quella di essere una società snella, dove ognuno ha il suo ruolo. Questo ci permette di lavorare bene, e speriamo che l’interesse cresca: vorrebbe dire poter alzare ulteriormente l’asticella".