Pres Vicenza: "Vecchi ha fatto grandi cose, ma non ha vinto. Ora va in vacanza negli USA"

Stefano Rosso, presidente del Vicenza, ha parlato nel corso della conferenza stampa di fine stagione organizzata dal club biancorosso. Di seguito tutte le sue dichiarazioni raccolte da TuttoC.com.
"Pensavo che quest'anno potesse essere l'anno buono: è stato uno dei migliori da quando siamo qui, non aver raggiunto l'obiettivo è una ferita molto profonda che ci portiamo dietro. Gli anni buoni non ci sono sempre, l'ho detto anche ai giocatori quando li ho salutati: è un peso che ci porteremo per tutto il resto dei nostri giorni qui a Vicenza, mentre i giocatori ce l'avranno fino al termine delle carriere. Volevamo dare un messaggio di dispiacere per come si è conclusa la stagione, ma siamo consapevoli di aver fatto tutto il possibile per provare a raggiungere l'obiettivo. Abbiamo dovuto gestire tante situazioni complesse, Golemic, Rolfini e tante altre cose, legate anche a decisioni arbitrali discutibili: nonostante tutto, siamo sempre stati lì per centrare il salto in Serie B. Ora dobbiamo capire cosa si può fare per migliorare questa situazione. Ci siamo presi qualche giorno per riflettere sul futuro: dopo un'amarezza molto forte e tanto scoramento, abbiamo deciso con mio padre e con i soci di andare avanti e di affrontare anche la prossima stagione, cercando di allestire una rosa competitiva, ma stando anche più attenti agli investimenti. Lo scorso anno abbiamo investito forse anche più del necessario per creare una rosa di alto livello, ma ora cercheremo di stare più attenti. Il mercato è in una situazione molto difficile, dev'esserci la responsabilità di dare il giusto peso a questo impegno, che per noi è anche sociale. Dobbiamo cercare di avere un minimo di attenzione agli investimenti: non sono anni in cui i soldi piovono dal cielo. Il contratto del DS Matteassi è in scadenza, abbiamo deciso di non rinnovarlo: a Luca va un grosso ringraziamento per il lavoro fatto con noi. Ci ha supportato tutti i giorni, ci è stato vicino e ha allestito una rosa di ottimo spessore. Riteniamo che sia arrivato il momento di cambiare e fare qualcosa di diverso. Abbiamo deciso di andare avanti con un altro profilo: il nuovo direttore sportivo sarà Giorgio Zamuner, che verrà presentato nei prossimi giorni".
C'era anche la possibilità di una cessione o di un ridimensionamento drastico?
"Non è scritto da nessuna parte che noi dobbiamo continuare a fare calcio perché dopo 20 anni potrebbe essere arrivato il momento di fare altro nella vita. E' anche giusto cercare di portare avanti le proprie visioni e i propri progetti, restando coerenti con le parole date qualche anno fa: per questo abbiamo scelto di proseguire. La porta non è mai stata chiusa a nuovi soci o ad altre persone che vogliono darci una mano o che credono di poter fare meglio di noi. Quando ci dicono di andare via, rispondo che noi non vogliamo stare qui per forza: in sette anni ci siamo affacciati al Vicenza noi in primis, poi in seconda battuta i soci che con molta forza abbiamo voluto portare dentro al progetto. Se c'è qualcuno che pensa di poter fare meglio o ha qualcuno di più solido, bravo e fortunato, la porta è aperta. Invece di fare certi comunicati, è meglio guardarsi intorno: noi diamo da sempre il massimo per il Vicenza, spendendo quasi 40 milioni e mettendo dentro alcuni grandi professionisti. I risultati dicono che siamo al punto di partenza, ma se c'è chi pensa di poter dare maggiore lustro al Vicenza c'è sempre la porta aperta".
Quando ha capito che l'obiettivo Serie B stava sfumando? E cos'è successo contro la Ternana?
"La partita di ritorno col Padova mi ha fatto capire che una stella non si era allineata al nostro lavoro. Nei Playoff, ero convinto di farcela dopo le partite dei quarti di finale perché avevo visto la squadra partire per Crotone con tanta voglia: c'era la testa giusta. Ho avuto un segnale contrario al rientro dopo la semifinale d'andata: avevamo fatto un ottimo secondo tempo, dopo una prima frazione non all'altezza, ma la squadra era rientrata negli spogliatoi con la testa troppo bassa. Una squadra che ha voglia di rivalsa va negli spogliatoi con una grinta diversa, che invece non ho visto negli occhi dei ragazzi. Il calcio è questo, è particolare. Potevano succedere altre cento cose per cambiare il corso degli eventi, ma è andata così e il risultato è l'unica cosa che conta".
Qual è l'obiettivo per la prossima stagione?
"Cercare di competere e fare una squadra forte. L'anno della promozione avevamo una squadra che costava il 30-40% in meno. Le incognite sono tante. Abbiamo una struttura forte e cercheremo di ricostruire partendo da questa base".
Avete mai pensato a fare un passettino in più con lo stesso progetto?
"La volontà per l'anno prossimo è cercare di fare ancora meglio. Abbiamo investito tanto e fatto ottime scelte, a partire dall'allenatore che ha fatto un percorso importante in un anno e mezzo. Vecchi ha ancora un anno di contratto, ad oggi non ci ha chiamato nessuno: è un tesserato del Vicenza, nessuno ce lo ha chiesto. Il mister avrà modo di parlare col direttore sportivo e di farsi le sue idee".
Si parla di Vecchi come nuovo allenatore dell'Inter e addirittura di una sua presenza in panchina al Mondiale per Club...
"Glielo auguro, magari ci daranno anche un premio (ride, ndr)".
Vecchi è l'allenatore desiderato dalla società?
"Ha fatto grandi cose, ma non ha vinto. Se fossimo in Serie B, sarebbe osannato e saremmo tutti dei fenomeni: in Serie C, le seconde classificate mangiano aria, quindi... Sull'aspetto tecnico non entro, adesso sarà il direttore sportivo a farsi le sue idee e poi si confronterà con noi per decidere quali saranno le scelte migliori da fare per il bene del Vicenza".
Che tempi vi siete dati per la decisione ufficiale sull'allenatore? E che caratteristiche dovrebbe avere un eventuale sostituto di Vecchi?
"Abbiamo preso per due anni di fila allenatori che hanno vinto il campionato, eventualmente prenderemo qualcuno in grado di darci le stesse prospettive. Dipenderà dal direttore sportivo, ma non voglio far fuori Vecchi: è un ottimo allenatore e ha ancora un contratto con noi. Fino a prova contraria, non ho mai ricevuto chiamate né da società né da lui. Ci siamo sentiti perché andrà in vacanza negli Stati Uniti, quindi gli ho dato qualche consiglio".
Un commento sulle ultime due stagioni?
"Lo scorso anno abbiamo fatto bene nei Playoff, facendo di tutto per vincere: siamo arrivati in crescita e in quest'ultima stagione siamo partiti con un piglio diverso. Corriamo e spingiamo da un anno e mezzo, non aver ancora raggiunto il risultato ha una pesantezza diversa ma penso che le squadre forti si vedano nei momenti di difficoltà. Dovremo rimboccarci le maniche e lavorare ancora meglio, ma non è facile. Dobbiamo essere onesti e trasparenti, quest'anno abbiamo fatto tanto".
Cosa vuole dire ai tifosi del Vicenza?
"Abbiamo i migliori tifosi del mondo. Danno tanto sia a noi che alla squadra: quando siamo insieme, siamo fortissimi. Siamo sulla stessa barca, tanto male stanno loro quanto male stiamo noi. Se pensano che ci sia qualcuno in grado di fare meglio di noi, non diremo mai di no: non è il nostro giocattolo. La volontà di confrontarmi con la tifoseria c'è, avevo dato disponibilità anche la settimana scorsa: invece di un appuntamento, sono arrivati due comunicati stampa. Siamo sempre stati disponibili, ma ci sta: sono delusi e, a volte, la delusione porta anche a comportarti in certe maniere. Spero ci sia l'opportunità di ricompattarci, la Serie C è un pantano e se ne esce soltanto stando insieme: siamo compagni di viaggio".
Ha chiesto un incontro coi tifosi prima dei comunicati stampa?
"Avevo detto che li avrei incontrati volentieri, a patto di una presentazione di una idea comune. Se arrivano con un'opinione compatta è meglio e ci confrontiamo su questa, ma non è detto che poi usciremo con la stessa idea: la volontà di un confronto c'era, ma non c'è stata l'occasione. Alla festa della curva, c'eravamo tutti: da parte nostra c'è sempre disponibilità".
Non ci sono stati contatti con cordate o imprenditori?
"E' tutto fantacalcio, non c'è stato niente di niente. Mi ha chiamato mezzo mondo per propormi direttori e allenatori, ma la risposta è sempre stata la stessa".
Come siete arrivati a scegliere Zamuner?
"Ci eravamo già confrontati con lui in passato. Pensiamo che andando in scia con quello fatto con Matteassi avevamo bisogno di un conoscitore della categoria e della piazza: il suo profilo è stato ritenuto il più adatto per il Vicenza. Si sono proposti altri direttori sportivi, ma crediamo che la scelta di Zamuner sia la migliore".
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