Renate, Galuppini: "Differenti dallo scorso anno, ma obiettivi immutati"

27.09.2021 17:10 di Francesco Moscatelli   vedi letture
Francesco Galuppini, Renate
TMW/TuttoC.com
Francesco Galuppini, Renate

Se fosse andato altrove, probabilmente in piazze prestigiose, nessuno avrebbe dovuto battere ciglio. Non si poteva battere ciglio, dopo 14 gol (come il suo numero di maglia) nella scorsa stagione e 25 complessivi nel suo biennio in Brianza. Avrebbe potuto capitalizzare un'esperienza sempre con il segno "+", invece ecco una nuova firma su una carta intestata con i bordi nerazzurri. Triennale per un classe '93 del quale spesso si è detto "bravo, ma manca di carisma, soprattutto quando la squadra fatica". Da questa estate quel mancare va coniugato al passato, perché Francesco Galuppini, con quella firma, ha davvero fatto quel passo che restava da compiere. Un passo decisivo, per la squadra e per la sua carriera che comunque vedrà, in un prossimo futuro, quelle piazze prestigiose di cui sopra. Per il Renate è stata una firma fondamentale perché questa adesione ha scandito a chiare lettere che il sogno panterino non muore ma anzi si rinnova: tenere Galuppini ha significato subito, nel cuore dell'estate (13 luglio) la volontà costruire un nuovo progetto senza ridimensionare obiettivi e ambizioni di alta classifica. Per Francesco è stata una firma che lo proietta in una nuova dimensione: bravo con i piedi lo è sempre stato (contro la Pro Sesto altra realizzazione su calcio di punizione e un altro piazzato che sfiora il palo, prima di un cioccolatino a Maistrello per il 2-0), ora il duttile trequartista/mezzala/esterno/seconda punta (ma quanti ruoli riesce ad interpretare Galuppini senza mai scadere nel rendimento?) è un valore aggiunto anche fuori dal campo. Anche quando le cose vanno male, come la nefasta gara di esordio contro il Padova nella quale l'impotenza ha lasciato il posto ad una sana rabbia repressa a fatica. Galuppini è rimasto: a quel Renate favola di provincia che gioca bene e poi alla fine lascia il premio agli altri non si torna più.

"Tra le sei gare ufficiali finora disputate questa è stata la nostra migliore prestazione, per qualità e intensità prodotte sul terreno di gioco" spiega il calciatore bresciano alla stampa locale del "Città di Meda dopo il 3-0 colto contro la Pro Sesto. "Stiamo tornando ai nostri livelli, lo testimonia una vittoria netta, una vittoria non scontata perché non era facile contro una squadra chiusa. Poi, dopo il vantaggio, siamo stati bravi a trovare il raddoppio per mettere in cassaforte i tre punti. Io, da parte mia, non mi nascondo, mi sento leader ma, più che altro, perché sono gli altri a vedermi un po' così: è un circolo virtuoso di fiducia collettiva nei miei confronti che devo ripagare e che sto provando a ripagare con prestazioni importanti. Ma i nomi di questo Renate sono molteplici: c'è un Maistrello in grande forma, un Anghileri che rappresenta la vera continuità e uno zoccolo duro formato anche dai Silva, dai Possenti e dai Ranieri, gruppo consolidato che deve far capire ai nuovi che cosa è Renate e che direzione vuole seguire questo Renate. Tatticamente mi trova a mio agio: già con mister Diana ero indietreggiato muovendomi un po' tra le linee e questo mi stimola, compresi i compiti in copertura che diventano indispensabili giocando con due punte. Il tecnico Cevoli mi lascia un po' di libertà all'interno delle mansioni che devo fare e che, complessivamente, mi vestono un abito tattico che mi piace molto. Ora pensiamo alle prossime gare: è inutile fare raffronti con il Renate dello scorso anno. E' una Pantera completamente differente, forse anche meno attrezzata qualitativamente, ma con punti di forza che ci potranno permettere di replicare i medesimi risultati della scorsa, entusiasmante stagione".